2 settembre 2024

STADIA - Gli stadi dell'Architetto Archibald Leitch.


Da “vecchio” appassionato di calcio d’oltre manica d’altri tempi, non potevo iniziare la collaborazione con questa nuova pubblicazione che con un articolo sugli stadi non più esistenti o profondamente modificati negli ultimi anni. In particolare ho pensato di dedicare queste righe all’ architetto scozzese Archibald Leitch che fu un vero specialista nella progettazione di impianti costruiti per il gioco del football nella Gran Bretagna tra la fine dell’ 800 e gli anni ’30. Leitch ricevette incarichi di lavoro sia da grandi clubs che da piccole società e progettò alcuni dei più affascinanti stadi dell’epoca , i quali rimasero in servizio sino a pochi anni or sono. Il vero e proprio marchio di fabbrica degli stadi di Leitch fu la balconata che divideva la parte superiore da quella inferiore del main stand , ovvero la tribuna principale. Si trattava di una struttura bianca adornata con una serie di decorazioni diagonali o incrociate solitamente in blu o rosso che riprendevano i colori sociali del club committente i lavori. Il primo incarico gli venne affidato dal Rangers F.C.; Leitch progettò il primo Ibrox e successivamente, nel 1929, diede vita al south stand reso famoso dalla imponente facciata esterna in mattoni tutt’ora visibile. I consigli di Leitch servirono poi a ristrutturare Celtic Park e lo stadio nazionale scozzese, Hampden park. 
Il primo lavoro in Inghilterra arrivò tramite lo Sheffield United, i dirigenti dei Blades lo contattarono dopo avere visionato i suddetti impianti scozzesi. Poi fu la volta dell’ Ayresome Park (nella dipinto sotto) del Middlesborough, dove il main stand oltre che ricevere la tradizionale balconata, fu abbellito da un padiglione arcuato sul tetto. 


























Ayresome Park è rimasto in funzione sino al 1995 quando il Boro si trasferì al supermoderno Riverside stadium. Dal nord dell’ Inghilterra Leitch scese a Londra dove nel 1905 progettò gran parte di Stamford Bridge quindi spostandosi di poco iniziò a seguire i lavori presso il Craven Cottage del Fulham. Qui realizzò la bellissima facciata (ancora ammirabile) esterna della tribuna su Stevenage Road e restaurò il leggendario cottage, che si trova in un angolo dello stadio, sistemando gli spogliatoi nel piano terra e gli uffici del club al primo piano oltre a realizzare una terrazza da dove i dirigenti del Fulham hanno seguito le gare per decenni. 
Altri lavori li realizzò presso Ewood Park , casa del Blackburn Rovers e a Filbert Street campo del Leicester City. Anche il Bradford Park Avenue, seconda squadra di Bradford da non confondere col Bradford City, commissionò all’ architetto scozzese la completa realizzazione del proprio stadio nel 1907. Leitch qui realizzò un impianto molto simile al Craven Cottage, con tanto di un villino in un angolo con funzioni di spogliatoi/uffici. Nessuno saprà mai perché i tifosi e giocatori avversari ribattezzarono, con velata ironia, the dolls’ house (ovvero la casa delle bambole) il cottage di Park avenue mentre nessuno ha mai ironizzato sulla struttura del Fulham. Purtroppo da alcuni anni non rimane più nulla di questo splendido stadio che iniziò il suo declino quando il B.P.A. lasciò la Football League nel 1970. Anche Goodison Park , casa dell’Everton, vide nascere le due principali tribune grazie all’ inventiva di Leitch e lo stesso accadde per Leeds Road stadio dell’ Huddersfield Town. Quest’ultimo fece la sua bella figura sino al 1994 anno della sua demolizione. Quindi tornò a Londra , dove tra il 1909 e gli anni venti, in successivi interventi realizzò l’intero White hart Lane del Tottenham. Rimarrà impresso negli occhi di tutti gli appassionati il bellissimo padiglione sul tetto del West Stand con sopra il famoso galletto dorato simbolo degli Spurs. Old Trafford e the Den richiesero semplici consulenze quando dovettero affrontare la copertura di gradinate esistenti mentre, sempre a livello di piccoli interventi, anche Sheffield Wednsday, Charlton, Dundee e Hearts si avvalsero dell’intervento di Leitch. 
Da ricordare anche il sontuoso Trinity road stand dell’Aston Villa demolito solo poche stagioni or sono e il main stand di selhurst Park , Crystal Palace e quello di Fratton Park, Portsmouth, entrambi ancora in uso. Veramente particolari furono le realizzazioni eseguite presso Highbury e Molineux dove furono realizzati delle multicoperture arcuate che crearono una serie di mini tetti in successione. Presso Highbury tale copertura fu sostituita già negli anni 30 mentre a casa dei Wolves rimase visibile sino a metà anni 80. Per finire non dimentichiamoci del Roker Park di Sunderland , ora purtroppo demolito, dove l’architetto fu responsabile del Main stand (anche qui c’era la nota balconata) e del Clock stand. 

Leitch morì nel 1939 lasciando in eredità a tutti gli appassionati di football britannico una serie impressionante di “teatri” dove i nostri beniamini hanno scritto pagine indimenticabili di dure e leali battaglie. Sulle ripide gradinate, sotto le coperture spioventi, sui seggiolini in legno si sono avvicendate generazioni di tifosi sino a pochi anni fa e in alcuni rari casi lo fanno ancora. Naturalmente tutto va avanti e progredisce per cui i nuovi impianti come il Riverside o lo stadium of Light hanno dato vita a una serie di stadi che sono il massimo per chi vuole vedere bene una partita di calcio, oltre a disporre di una serie infinita di “facilities” però, permettetemi di asserire che l’atmosfera che poteva creare un Roker Park stracolmo, circondato da case a schiera vittoriane resterà per sempre ineguagliabile. 
Mi sembra di sentire il profumo dei palloni in vero cuoio, l’odore intenso di tabacco e di bitter ale e udire il venditore di programmi che strilla … meglio terminare qui altrimenti potrei commuovermi.
di Gianluca Ottone, da "UK Football please" (dicembre 2002)

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