7 settembre 2024

La fanzine italiana "UK Football please"

“Il primo amore non si scorda mai” e non dimentichiamo di certo il progetto, il sogno divenuto realtà, sotteso a “UK Football please”, parlare esaustivamente ed appassionatamente di football britannico, in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. 


Nel 2002 alcuni appassionati italiani di calcio d’Oltremanica si coordinano e concretizzano il loro intento: argomentare del pallone che più li entusiasma. 
Producono, di mano propria, una fanzine cartacea-ciclostilata ad uscita trimestrale, figlia dell’ormai dismesso forum “Godsavethefootball” (nato nel 2001), frequentato dagli amanti della Britannia. Proprio così. Non si argomenta solo dello sport più bello del mondo, ma anche di tutto ciò che gli ruota attorno. 
Dal 2008 (purtroppo) la rivista di carta non viene più prodotta, ma sostituita da una pagina Facebook, supportata da un blog, che ne fanno le veci. 
Però la prosecuzione fisiologica dell’intento, notizia di poco tempo fa, si concretizza su “First Division” lo sbocco naturale dell’interesse collettivo, sempre consultabile sul web. 
Il celebre giornalista radiofonico e televisivo romano, Michele Plastino, ci mette del suo.. Ideando e conducendo nei primi anni ‘80 il programma “Football Please”, sul canale Teleroma 56, serve un assist che è impossibile non tramutare in goal. Ammalia.. 
La Premier League diventa il pane quotidiano: stadi meravigliosi, tifosi rumorosi e atmosfere uniche sbarcano in Italia, contagiano velocemente e decretano una malattia bellissima, quanto irreversibile. Singolare constatare quanti appassionati, più o meno ferrati sul calcio britannico, si siano espressi e continuino a farlo con pertinenza in materia. 
L’interesse comune diviene foriero non solo di confronti, ma di autentiche amicizie, che a distanza di tanti anni resistono imperterrite. Rinnovate con dei meeting organizzati prevalentemente nella capitale, rappresentano l’occasione per conoscersi personalmente, gustare i match nei pub davanti ad innumerevoli pinte di birra, presentare libri, giocare a Subbuteo e dare sfogo a tutte le forme ritenute opportune a vivacizzare l’ambiente. 
Filippo Rossi e Max Troiani, padri fondatori di tutto ciò ed assidui frequentatori del newsgroup “godsavethesoccer”, si ritrovano tra le mani una creatura che chiede solo di essere svezzata bene. E così succede: sempre più persone si innamorano dell’idea e la alimentano coi loro preziosi contributi. 
Col tempo anche la stampa si interessa alla cosa e firme autorevoli pubblicano delle recensioni in merito sui giornali. 

Qui un esempio:
“Ambiziosa ma non presuntuosa. È la coraggiosa scommessa di due super appassionati del calcio d’oltremanica e fondatori di questa figlia cartacea di Godsavethesoccer, il primo forum italiano dedicato al tema. I mezzi, inversamente proporzionali alla competenza, non le garantiscono una grafica adeguata ai tempi e, appunto, alle ambizioni. Ma per i contenuti, si passa alla cassa: scommessa vinta. Oggi tifare per i club inglesi è quasi un atto di snobismo, un disperato bisogno d’aria fresca contro i miasmi del calcio nostrano. Ma è anche più comodo. Fino a pochi anni fa gli sparuti ed «eroici» fedelissimi "vivevano" di sabato ascoltando il BBC World Service e di mercoledì con le rare copie di «Match». Il tutto con la frustrante sensazione di non poter parlare di football, quello vero, please, con gente che nemmeno sapeva chi fosse Dixie Dean…”
(di Christian Giordano, dal "Guerin Sportivo")

Ma non è certo godere di qualche scampolo di notorietà che interessa questi ragazzi, quanto piuttosto mantenere vivo l’amore per la cultura britannica, scandagliata a 360 gradi e rinvigorita non solo dai ricordi, ma da continui viaggi nel Regno Unito. Chiunque raggiunga quelle latitudini sente quasi il dovere di riportare in Italia un tassello della sua variegata esperienza, rendendola nota ai compagni d’avventura. 
L’ incessante scambio di informazioni, di pareri, di emozioni innalza costantemente la qualità della trattazione. 
Rende appetibili determinati contenuti e mantiene costante l’aggiornamento della pagina, cartacea o web che sia. 
Una vera e propria redazione di “fans” distribuita nella penisola, che può passare dalla discussione sugli stadi progettati dal geniale architetto Archibald Leitch a quella sulla musica dei Beatles.. Chi dispone di testi cartacei come riferimento, facenti parte della propria preziosa biblioteca, lo partecipa agli altri e ne spartisce significati costituenti un tesoro informativo unico nel suo genere. 
Tutti questi tifosi non hanno solo a cuore personaggi, storie e vicende. 
Nel corso degli anni, soprattutto quando si riuniscono fisicamente, contribuiscono a delle raccolte fondi estremamente nobili, per le cause più disparate. 
Un aspetto che non rappresenta un vanto, ma un atto di riconoscimento dovuto a coloro che abbinano la passione per l’ “Old football” all’amore per il prossimo. “Lunga vita a UK Football please!”
di Vincenzo Felici

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