16 settembre 2024

BACK TO THE "SIXTIES" - dal Charles Buchan’s football Monthly a Shoot.

La rubrica dedicata agli anni 60 tenterà di districarsi tra la carta stampata che in quel periodo era in forma smagliante sottoforma di riviste, annuari e guide.































In quegli anni al tifoso non toccava che l’imbarazzo della scelta quando si avvicinava ad un newsagent; tra pubblicazioni a fumetti (per i più piccoli) e riviste (per i più grandicelli) erano diversi i mezzi di informazione stampata a disposizione degli appassionati ed all’avvicinarsi del Natale ecco le varie guide o annuari che facevano la felicità del tifoso amante dei dati, tabellini e statistiche ma anche di coloro che apprezzavano le meravigliose fotografie in bianco e nero e a colori dei grandi campioni o delle gare più entusiasmanti della stagione.

Partendo dalle testate come The Victor, The Tiger, The Wizard, The Hornet, The Hotspur sino al leggendario Roy Race poi meglio conosciuto come Roy of the Rovers, erano veramente molti i fumetti per il pubblico dei bambini che trattavano storie disegnate con il calcio a farla da padrona.
Avventure che vedevano impegnati giovanissimi campioni in erba che in seguito a tanto impegno e con molta volontà raggiungevano gli obiettivi che si erano preposti.
Tra tanti eroi spiccava Bernard Briggs un giovanotto che si cimentava con successo anche nel cricket, nel rugby, nel nuoto e nella boxe. La diffusione di questi giornalini ebbe poi dei picchi verso l’alto quando soprattutto nella seconda metà del decennio in oggetto, iniziarono ad inserire come omaggio, figurine dei calciatori che si potevano raccogliere in un album dando così vita a raccolte complete; ma del fenomeno figurine e raccolte varie parleremo in un prossimo articolo.
A livello di riviste la più famosa e diffusa fu sicuramente il “Charles Buchan’s football Monthly” che venne pubblicato dal 1951 al 1974. Charles Buchan fu dapprima un apprezzato giocatore a cavallo della prima Guerra Mondiale. Giocò nel Sunderland e nell’Arsenal oltre a vantare diverse apparizioni in Nazionale. Smessa l’attività di giocatore divenne un valido cronista per la BBC e giornalista sportivo per poi darsi alla pubblicazione del suddetto mensile che seguì sino al 1960, anno della sua morte. 
Il CBFM partì con una tiratura di 60.000 copie e toccò il top nel 1961 con ben 130.000 uscite.
Da sempre apprezzato per le tante iniziative che ne arricchivano i contenuti uscì sempre con copertine a colori e nel 1960 fu il primo a proporre la novità dei posters a colori partendo con quello della Nazionale. Nell’ottobre del 1966 altra strenna, ovvero le prime foto a colori. Diffusissimo tra i giovani il CBFM Boys Club che nel 1968 arrivò ad avere ben 100.000 membri.
Ci si iscriveva ricevendo una tessera ed una spilla distintivo e si poteva partecipare a quiz, gare di parole crociate sul calcio ed il vincitore del mese otteneva ambitissimi premi come palloni o scarpe da gioco. Nel CBFM si trovavano rubriche fisse come la posta dei lettori o come il classico sguardo ai tornei delle quattro britanniche e dell’Eire, molte foto, inchieste su determinate squadre e numeri speciali in occasione dell’annuale FA Cup Final o dei mondiali. Anche il CBFM nella seconda metà degli anni sessanta e sino alla sua chiusura diede vita a varie raccolte di cards molto apprezzate da raccogliere negli appositi contenitori.
Altre importanti e piacevoli riviste mensili erano il “ Football Supporter” che uscì dal 1967 al 1970 per poi essere ribattezzato dal 1970 al 1974 “Football Pictorial” che lo sostituì nelle edicole.
Il FS (Football supporter) era l’organo ufficiale della National Football Federation of Supporters Clubs e a differenza del CBFM puntava più sull’aspetto grafico che su quello dei contenuti; infatti dominavano grandi foto a colori di azioni di gioco o di singoli giocatori e il retro della seconda copertina era costituita da foto a colori di vari giocatori che il tifoso poteva ritagliare e collezionare. Solitamente ogni mese veniva anche inserito un mini poster a colori di una squadra e spesso le parti scritte si limitavano all’editoriale ed ai commenti delle varie immagini. Stesso discorso si può fare per l’ancora vivo e vegeto “Shoot” nato nel 1968 e indirizzatosi da subito verso un pubblico di giovani e giovanissimi, quindi molta importanza alle foto, al colore, ai posters ed alle copertine vivaci.
Shoot come il FS limitava i testi all’editoriale e ai tabellini delle gare giocate nel mese. Ottima la produzione di libretti ed album destinati ad accogliere figurine e cards ma soprattutto negli anni 70.

Passando agli annuals o yearbooks eccoci di fronte ad altre meraviglie per il collezionista e cultore del football degli anni d’oro. Anche in questo caso vi era una vasta scelta e andrò a selezionare quelli che personalmente ritengo più interessanti. Il sopraccitato mensile CBFM pubblicava il famoso “CBFM Soccer Gift Book” annuario in formato A4 con copertina rigida a colori e con all’interno splendide fotografie in bianco e nero e a colori. Vi si trovavano articoli firmati dai grandi giocatori o managers dell’epoca oltre a pezzi sulle competizioni domestiche dalle coppe ai vari campionati.
Stesso formato e stessa casa editrice (la IPC) per il “Football Star Parade” che oltre ad una valida carrellata di immagini in b/n e a colori vantava un completissimo who’s who di tutti i giocatori della FL dell’annata in questione. In formato pocket size, ovvero tascabile e con copertina non rigida era invece l’altrettanto valido “Park Drive Book of Football” sponsorizzato dalla Gallaher, nota azienda che lavorava il tabacco con sede a Londra e Belfast; infatti Park Drive era la più nota marca di sigarette dell’azienda stessa. Anche qui molti articoli di commento agli avvenimenti dell’annata calcistica erano firmati da Banks piuttosto che da Best o Charlton, un’ottima serie di immagini più un preciso directory di tutti i clubs della FL con dati che andavano dai colori sociali alla rosa della squadra con relative presenze e goals, capacità dello stadio e così via.
La stessa FA pubblicava l’official yearbook che pur pieno di tabellini, dati, indirizzi, commenti alla stagione passata ed a quella in corso mi piace di meno in quanto troppo “tecnico” e con pochissime fotografie; solitamente la parte più bella era la copertina a colori. 
Stesso discorso per il “Playfair Football Annual” secondo me troppo pieno di tabellini, statistiche, rose complete, calendari di tutte le divisioni ma con la totale assenza di immagini eccetto la copertina a colori; sicuramente un ottimo vademecum per chi voleva tenersi informato su tutto ciò che era accaduto e che doveva accadere ma lungi dal catturare la fantasia del tifoso e del collezionista. 
Ovviamente molti altri furono gli annuari pubblicati, considerando che quotidiani nazionali o locali ne producevano una gran quantità ma non giunsero mai ai livelli di quelli sopraccitati. Da segnalare che questi volumi venivano solitamente messi a disposizione del pubblico nel periodo natalizio e quindi rientravano quasi d’obbligo tra i regali che ogni ragazzo sognava ed erano ambiti anno dopo anno.
Sia le riviste che gli annuari sono tuttora discretamente reperibili dai vari collezionisti d’oltre Manica o su internet a prezzi piuttosto abbordabili salvo numeri o annate particolari tipo quelli che coprono la World Cup del 66 più rari e più cari, per cui consiglio vivamente a tutti gli appassionati di provarne almeno qualcuno per potere valutare di persona la bellezza delle immagini fotografiche e tuffarsi nel migliore periodo del beautiful game.
di Gianluca Ottone, da "UK Football please" (settembre 2004)

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