24 agosto 2024

STADIA - Gli stadi scomparsi di Londra

Il continuo rialzo dei prezzi dei terreni e il calo degli spettatori hanno dato il colpo di grazia a molti stadi di Non League nell’area londinese.
Il paesaggio calcistico a questi livelli è mutato profondamente negli ultimi 40 anni e molti impianti sono scomparsi tra l’indifferenza dei media e molti rimpianti tra i tifosi delle squadre interessate. 
Dal 1991 ad oggi segnaliamo la scomparsa dei seguenti stadi: Champion Hill (Dulwich Hamlet), Lower Mead (Wealdstone) nella foto, Denbigh Road (Hounslow), Vicarage Field (Barking), Richmond Road (Kingstonian), Lynn Road (Ilford), Granleigh Road (Leytonstone), Brookland Stadium (Romford), Leas Stadium (Hillingborough), Green Pond Road (Walthamstowe Avenue), senza considerare che altri restano a rischio come quelli dell’Hendon o del Clapton. 
Il calcio a livello amateur fu molto popolare fino alla fine degli anni 50 quando iniziò il calo degli spettatori dovuto soprattutto al diffondersi delle partite di alto livello trasmesse in TV. 
Uno dei primi clubs ad avere problemi con il campo di gioco fu l’Ilford, fondato nel 1881, vincitore di 2 FA Amateur Cups oltre ad essere un protagonista della londinese Isthmian League. 

Alla fine degli anni 70 subentrò una dura crisi economica che portò la dirigenza a vendere il terreno su cui sorgeva lo stadio. 
Per sopravvivere si unì al Leytonstone, altro famoso club con tre FAA Cups e numerosi campionati vinti, giocando a Granleigh Road (nella foto sotto) sino alla fine degli anni 80, quando anche questo impianto fu venduto ad una impresa edile. Un altro nome noto era quello del Walthamstow Avenue che ebbe il suo periodo d’oro negli anni 50, quando arrivò addirittura, nella stagione 1952/53, al quarto round della FA Cup costringendo il Manchester United al replay; nello stesso anno vinse anche la FAA Cup. Green Pond Road poteva ospitare circa 15.000 spettatori, cosa che accadeva negli anni 30 e 40, ma alla fine degli anni 80 non più di 200 tifosi frequentavano questo stadio e nel 1988 la società si sciolse sommersa dai costi e con essa scomparve l’affascinante impianto.

Un altro team che perse il proprio stadio fu il Romford che aveva casa presso il Brooklands Stadium, noto per avere sotto la tribuna una sala da ballo, bar e ristorante per i directors e soci, il tutto con una capacità di oltre 10.000 posti. Durante gli anni 60 si ebbero ancora medie spettatori intorno alle 3.000 presenze, poi il calo degli anni 70 e la vendita dello stadio ormai divenuto enorme per le esigenze della squadra.
Nello stesso periodo si vide la demolizione di Vicarage Field del Barking, squadra dell’ East End che si trasferì di poche yards in un nuovo ma minuscolo campo nel 1979. Parlando invece di Champion Hill home del Dulwich Hamlet, si parla probabilmente del migliore stadio amateur in Inghilterra prima del progressivo deterioramento degli ultimi 20 anni. In questo stadio si arrivò ad ospitare oltre 20.000 tifosi in occasione di gare di campionato, semi finali o finali di FAA Cup o gare internazionali a livello dilettantistico. 
Col tempo, però, gli introiti del club furono sempre meno e le spese di manutenzione crebbero in modo esagerato. Nel 1991 una catena di supermercati acquistò il terreno ma almeno si impegnò ad edificare un nuovo stadio più adatto alle attuali esigenze del club sullo stesso sito del vecchio impianto. 
Ricordiamo come il vecchio Champion Hill (sotto in una foto anni '80) aveva due tribune coperte lungo le linee laterali e due capienti gradinate dietro le porte.

























Anche il Wealdstone vendette il suo terreno ad una catena di supermercati per coprire i propri debiti e da allora ha iniziato una vita nomade girando da uno stadio all’altro in attesa che il locale consiglio comunale approvi la costruzione di una nuova struttura. L’Hounslow cedette l’area di Denbigh Road nel 1991 per la costruzione di una scuola e nonostante il denaro ricevuto dopo pochi anni cessò di esistere; questo impianto vantava gradinate sui quattro lati con il main stand coperto con posti a sedere. Passando nel West End ci imbattiamo nell’Hillingdon che disputava i propri incontri al Leas Stadium dove ancora nel 1969 una folla di oltre 9.000 tifosi riempì le antiche gradinate per una gara di FA Cup contro il Luton Town, ma nel 1988 lo stadio fu demolito per ospitare un complesso residenziale. Particolare la vicenda del Wingate che fu costretto ad abbandonare il Maccabi Stadium perché fu deciso che qui doveva passare l’estensione dell’autostrada M1 e così anche questa struttura venne eliminata. 
Per finire è la volta di Richmond Road del Kingstonian che venne abbandonato nel 1988, ma qui almeno la società costruì un nuovo e moderno stadio con i requisiti di sicurezza omologati addirittura dalla Football League. Richmon Road era un magnifico impianto con una tribuna in legno e terraces su due lati del campo, mentre dietro una porta si trovava una bellissima club house con uffici, spogliatoi, bar e sede del supporters club. Durante gli anni 30 la media spettatori era di oltre 10.000 tifosi ridottasi attualmente a circa 1.200, poi durante la metà degli anni 80 la tribuna in legno venne ritenuta a rischio incendio e così il Kingstonian decise di costruire un nuovo stadio; per una volta non si tratta quindi di espropri, vendite, demolizioni ma bensì una scelta dettata dalla voglia di crescere ed ambire ad un più roseo futuro. Resta comunque triste avere visto scomparire così tanti luoghi storici, che ospitarono memorabili sfide con migliaia di appassionati stipati sulle gradinate, ma la cosa ancora peggiore e che i problemi che sembravano toccare solo gli stadi di Non League da qualche tempo sembrano intaccare anche quelli delle società professionistiche.
di Gianluca Ottone, da UKFP (marzo 2003)

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