"Ultimamente ho preso parte a un match di beneficenza tra vecchie glorie del classico Liverpool-Newcastle del 1996. Qualcuno mi ha chiesto come mai stavamo celebrando quella partita, considerato che che non ci aveva fatto vincere nulla, anzi".
La domanda non coglieva il punto. Continuiamo a celebrarla per il calcio che siamo stati in grado di offrire e per i ricordi che abbiamo lasciato. È stato il momento migliore per essere un tifoso delle Magpies. "L'intera città ci credeva". Così si è espresso Robbie Elliott, all'epoca giovane e promettente terzino della squadra allenata da Kevin Keegan.
E, lui sì, il punto l'ha colto alla perfezione. Liverpool-Newcastle del 3 aprile di quell'anno è stata ritenuta la partita più bella della storia della Premier League. A mio parere, non solo.
È difficile ricordare un altro match che abbia saputo condensare gli elementi dello spettacolo e del dramma in maniera così generosa. A tratti violenta. Un freddo dato, tanto per capire di cosa si parla: il LIverpool guidato da Roy Evans e con il formidabile Robbie Fowler in attacco concluse verso la porta avversaria 29 (ventinove!) volte, mentre i bianconeri, che in attacco schieravano contemporaneamente Ginola, Beardsley, Asprilla e Les Ferdinand, una quindicina. Un tiro ogni due minuti circa. Numeri impensabili per il grigio e orizzontale calcio dei giorni nostri. Ma numeri che non dicono tutto: i capovolgimenti di fronte e del risultato furono numerosi, i tackle volavano come non ci fosse un domani nell'atmosfera elettrica di Anfield. Emozioni da togliere il respiro anche agli spettatori neutrali, in un confronto privo di qualsivoglia tatticismo nonostante la pesantissima posta in palio.
Proprio King Kev sembrò quasi somatizzare ciò che accadeva sul tappeto verde. Vestito con un improbabile blazer color rosso scuro, poi sostituito dal classico giaccone sportivo, al goal di Stan Collymore al 90, si accasciò come un vecchio leone morente sui tabelloni pubblicitari. Un immagine che commosse i più. Non lo meritava lui, non lo meritava la sua squadra, pur nel rispetto della prova altrettanto epica dei Reds.
Persino Sepp Blatter, in un momento di rara lucidità, confessò di essere stato tanto rapito dallo spettacolo da prendere carta e penna e inviare personalmente un fax a Keegan, complimentandosi per la filosofia di calcio offensivo data al suo team, un'attitudine che aveva onorato lo sport che tutti amiamo. Con quel 4-3 il Newcastle perse dopo mesi la testa della classifica (a gennaio i punti di vantaggio erano stati persino 12) a vantaggio dello spietato United di Sir Alex, trascinato dalle reti del suo genio francese. Fu una mazzata decisiva nella lotta per il titolo. Il Liverpool non approfittò della gloria della vittoria all'ultimo respiro, che sembrò avergli succhiato quasi tutte le energie: chiuse terzo e fu sconfitto, senza brillare, sempre dallo United nella finale di FA Cup. Ma la magia di quella partita rimarrà eterna.
di Massimiliano Parli
Video del match: https://www.youtube.com/watch?v=Us9tcKJUG7U