26 luglio 2024

"LA PIRAMIDE ROVESCIATA" di Jonathan Wilson (Libreria dello Sport), 2011

LA STORIA DEL CALCIO ATTRAVERSO LE PIU' LEGGENDARIE TATTICHE DI GIOCO. Prefazione di Giancarlo PADOVAN.

Sia che si tratti di una discussione da bar particolarmente animata o semplicemente lo spostare i contenitori del sale e del pepe sul tavolo di un autogrill, non vi è alcun dubbio che le tattiche calcistiche siano ormai diventate parte integrante della vita di tutti i giorni. Tuttavia, agli albori del football, quando questo sport veniva praticato esclusivamente a livello dilettantistico, era il caos a regnare, con i giocatori che continuavano a dribblare con la palla visto che, tra l’altro, il passaggio era ritenuto un’azione di gioco da “femminucce”. Fu grazie agli scozzesi, dalla corporatura decisamente esile, i quali iniziarono a passare la palla per riuscire ad aggirare avversari fisicamente più prestanti, che il gioco poté evolversi verso una direzione prettamente tattica.
Ne La Piramide rovesciata Jonathan Wilson descrive come la tattica si è diffusa per tutto il globo terrestre. Come i sudamericani si scrollarono di dosso l’ordine coloniale per aggiungere la propria fantasia al gioco del calcio. Come il testimone fu poi restituito all’Europa centrale e a quella orientale, dove la tecnica individuale venne imbrigliata in una struttura di squadra. Gradatamente, uno schieramento aggressivo che prevedeva cinque giocatori a comporre la linea offensiva venne totalmente rovesciato, fino al punto in cui un modulo che prevede un solo attaccante, o persino nessun centravanti di ruolo, è diventato al giorno d’oggi una circostanza tutt’altro che insolita.
La storia della tattica è un racconto pieno zeppo di eroi visionari spesso poco apprezzati, tra i quali Jimmy Hogan, il grande ungherese Béla Guttmann, e il corpulento e benevolo russo Viktor Maslov, il padre del 4-4-2. Wilson ha anche rianalizzato il funzionalismo di Herbert Chapman, e lo stile diretto di Graham Taylor e Charles Hughes. L’autore ripercorre la parabola del gioco dal dopoguerra attraverso le origine svizzere del catenaccio, il calcio totale dei sovietici e degli olandesi, passando anche per il “superare le linee” di Jose Mourinho.
Un tema costante è rappresentato dalla riluttanza degli inglesi nel cimentarsi con la natura astratta del gioco: basta mettere a confronto il calcio dal gioco scorrevole e senza vincoli della legione straniera di Arsène Wenger con il poco fortunato arrabattarsi con una difesa a tre di Steve McClaren.
La Piramide rovesciata non è solo un’affascinante resoconto delle tattiche del calcio sempre in costante evoluzione, ma anche un’avvincente lettura per qualsiasi persona che nutra un serio interesse per lo sport.

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