15 gennaio 2025

BRIGHTON-CRYSTAL PALACE. Come nasce un derby





Uno dei piatti forti del calcio britannico è senza dubbio costituito dalle tante e intense rivalità più o meno cittadine che rendono unici i confronti fra alcune squadre. Sappiamo tutto del derby di Manchester, di Arsenal-Spurs, Liverpool-Everton, Millwall-West Ham o di Norwich-Ipswich, ma esistono rivalità meno ‘da copertina’ eppure assolutamente intriganti. 
Una di queste è quella fra Crystal Palace e Brighton, curiosa quanto intensa. Curiosa perché il legame geografico (usuale detonatore di un derby) fra i due club è molto flebile, intensa perché è un match che molto spesso ha dato vita a episodi di violenza che poco hanno a che fare con il calcio ma misurano in qualche modo la ‘febbre’ dei tifosi per l’evento.
Colto dalla solita curiosità che mi assale di fronte a queste ‘scoperte’, mi sono dato da fare per saperne di più e capire da dove viene questa rivalità singolare.

Si racconta che tutto iniziò intorno alla metà degli anni ’70, quando i due club si incrociarono nella vecchia Third Division. E d’altra parte non può che essere così, visto che per un intero decennio (gli anni ’60) Palace e Brighton non si affrontarono praticamente mai, militando sempre in divisioni diverse. Quando si ritrovarono, il Palace era allenato dall’esordiente Terry Venables, i Seagulls da un altro grande ex-calciatore, Alan Mullery. Le due squadre dominavano il torneo (saranno entrambe promosse al termine della stagione 1976-77), seppure con stili opposti: aperto e spettacolare il Brighton (migliore attacco del campionato), solido e quasi insuperabile il Palace (migliore difesa…).

Nel novembre del 1976 Palace e Brighton si trovarono di fronte in FA Cup, e fu lì che secondo la tradizione orale delle terraces scoccò la scintilla del ‘derby’. Si giocò a Brighton, al vecchio Goldstone Ground, e finì 2-2 con il pareggio clamoroso di Rachid Harkouk, alla prima uscita con la maglia del Palace. Proveniente dai dilettanti del Feltham, ‘Rash the Smash’ (soprannome dovuto ai suoi tiri da fuori area) sarebbe stato top-scorer degli Eagles per due stagioni consecutive, e si presentò al meglio ai suoi nuovi tifosi. Il replay londinese non risolse la contesa, terminando in un pareggio per 1-1; quando ancora la Coppa era sé stessa, questo voleva dire secondo replay. La FA scelse come sede Stamford Bridge, già teatro un anno prima del clamoroso successo del Palace a spese del Chelsea. Fortuna confermata contro i Seagulls, superati per 1-0. La cosa si complicò perché il Brighton sbagliò un rigore con Brian Horton, dopo che questi lo aveva trasformato e le proteste degli Eagles avevano convinto l’arbitro a farlo ribattere. Al Brighton la cosa non andò giù e scatenò una polemica di stampa furiosa; in particolare si distinse per aggressività e toni accesi il manager Mullery, che sparò a zero anche sul suo ex-compagno di squadra Venables.

Da quel giorno lo scontro diretto divenne sempre più intenso ed acceso, favorito anche dalla parallela ascesa dei due club verso la First Division. Per tre anni il Brighton non vinse mai, puntualmente beffato da un episodio, un salvataggio sulla linea, una parata super. Una maledizione che rese ancora più aspro il risentimento sportivo verso il Palace, i cui tifosi a loro volta fecero di Mullery e Horton (capitano del Brighton) i bersagli preferiti del loro scherno.
Il vento cominciò a cambiare nel 1979, quando nel tradizionale appuntamento del Boxing Day i Seagulls demolirono il Palace per 3-0. Come d’incanto il Brighton parve liberarsi da un incubo e continuò a dominare il derby fino al 1986, mentre un curioso destino parallelo aveva riportato entrambe le squadre in Second Division. Nel frattempo il controverso proprietario del Palace, Ron Noades, aveva fatto la clamorosa mossa di sostituire in panchina Steve Kember (autentica leggenda di Selhrust Park) con l’odiatissimo Alan Mullery, attirandosi la rabbia dei fedelissimi rossoblu.
In quegli anni difficili per entrambi i club un altro episodio inasprì ulteriormente gli animi, quando un durissimo tackle di Henry Hughton stroncò in un attimo la carriera di Gerry Ryan del Brighton il modo peggiore per fare amicizia…
Poi arrivò il culmine di tutto, il derby forse più memorabile e anche l’ultimo per una dozzina d’anni. Accadde nella primavera del 1989, con il Palace di Steve Coppell (che un anno dopo avrebbe accarezzato la FA Cup a Wembley) in piena corsa verso il ritorno in First Division. In un match tempestoso l’arbitro Kelvin Morton fischiò addirittura cinque rigori, di cui quattro per il Palace. Ancor più clamoroso il fatto che i padroni di casa ne sbagliarono tre, riuscendo comunque a spuntarla per 2-1. Da allora, dopo quindici anni di duelli infuocati, ‘rincorrendosi’ su è giù per le divisioni della Football League, più nulla. Mai più nello stesso campionato, nemmeno un sorteggio ‘fortunato’ in Coppa, quasi che il destino avesse voluto provare a ‘raffreddare’ gli animi al posto dei club e dei tifosi.

Nel 2002-03, nell’odierno Championship, finalmente Palace e Brighton si sono ritrovate di fronte. Curiosamente, con Steve Coppell (che a Selhurst Park ancora chiamano Saint Stenie) a guidare il Brighton e i tifosi del Palace combattuti fra l’eterna gratitudine per l’uomo che li guidò ai vertici del calcio inglese e l’odio quasi innato per tutto ciò che è Brighton. Meno dubbi ebbe la squadra, vittoriosa per 5-0. D’altra parte il trend storico era di un Palace in crescita e in marcia verso la Premiership, e di un Brighton reduce da una miracolosa doppia promozione, ma con tanti problemi strutturali che avrebbero portato al saliscendi delle ultime stagioni. Girando un po’ fra fanzine dei tifosi, siti internet e pubblicazioni varie, nonostante le poche occasioni recenti di incrociarsi, è incredibile come questa rivalità sia sentitissima; dove non c’è la cronaca ad alimentare le discussioni c’ò la storia, la rievocazione degli epici duelli degli anni ’70…e alla fine si torna sempre lì, pare destino che in ogni storia di calcio inglese, in fondo in fondo ci sia sempre un aggancio a quegli anni, ormai mitici e per niente sbiaditi, forse l’apice dell’autentico calcio inglese, quello che un po’ tutti consideriamo il ‘nostro’ calcio inglese…
di Giacomo Mallano, da "UK Football please"

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