Alla fine degli anni ottanta nacque un modo originale e stravagante di andare allo stadio.
Frank Newton, tifoso del Manchester City, durante l’estate del 1987 andò a trovare un suo amico collezionista di giocattoli di Leeds. Durante la visita Frank rimase incuriosito dalla presenza, nella collezione di giocattoli dell'amico, di una banana gonfiabile dell’altezza di circa un metro e mezzo. Se la fece dare e decise di portarla all’interno della Kippax al Maine Road, il glorioso stadio del City demolito nel 2003. Fu così che il 15 Agosto 1987 durante un Manchester City-Plymouth Argyle di seconda divisione una banana gonfiabile apparve per la prima volta in uno stadio inglese.
Ben presto l’andare allo stadio con un gonfiabile divenne un fenomeno nazionale che durante la stagione 1988/89 ebbe il suo apice.
Alle banane si affiancarono ben presto gonfiabili di tutti i tipi, raffiguranti perlopiù alligatori, elefanti, dinosauri e pesci, molti dei quali venivano vestiti con la maglia della loro squadra. Alcuni commercianti, in particolare nell’area di Manchester, intuirono il business e iniziarono a venderli nei loro negozi.
Lungo le autostrade, in occasione delle giornate di campionato e coppa, non si contavano più le auto che al loro interno trasportavano banane già gonfiate che per la loro grandezza spesso fuoriuscivano dai finestrini.
Mercoledì 26 ottobre 1988 si disputò un incontro infrasettimanale fra West Bromwich Albion e Manchester City valevole per il campionato di seconda divisione. Non fu certo una partita memorabile e l'unica azione degna di nota, oltre al goal vittoria dei Baggies, fu un clamoroso goal sbagliato da Bryan Gayle che nell’ilarità generale si giustificò sostenendo che fu accecato dai riflettori. Quella sera lo spettacolo vero e proprio si tenne però nella stand dei tifosi ospiti del Manchester City dove ad un certo punto spuntarono i gonfiabili raffiguranti Frankestein e Godzilla che inizialmente lontani all'interno della stand, pian piano si avvicinarono l'un l'altro con aria minacciosa. Gli spettatori presenti al The Hawthorns intuirono immediatamente il “dramma” che si stava consumando e accompagnarono con un boato e cori di incitamento la lotta tra i due che inevitabilmente ne conseguì.
Sempre i tifosi del City, forti della paternità del fenomeno, diedero vita ad una canzoncina nella quale Imre Varadi venne ribattezzato Imre banana motivata dalla sonanza molto simile tra il nome del giocatore e quello del frutto.
Il 18 Febbraio 1989 il Plough Lane di Wimbledon fu letteralmente invaso da oltre settemila fans del Grimsby Town che, giunti nel sud di Londra per il match valevole per il quinto turno della coppa d’Inghilterra, esibirono una quantità impressionante di gonfiabili raffiguranti la mascotte dell’epoca, Harry Haddock, una trota iridea. Lo stesso presidente Peter Furneaux si fece immortalare prima dell’inizio dell’incontro davanti al settore away occupato dai Mariners con il gonfiabile in bella mostra. Alla sera, durante Match of the Day (il novantesimo minuto inglese), il flemmatico Des Lyman presentò la sintesi dell’incontro non prima di aver mostrato il gonfiabile che aveva colorato il pomeriggio di Plough Lane.
Ci fu chi cercò anche di fronteggiare il fenomeno. L'Arsenal, che in quell’anno vietò le riprese televisive ad Highbury a seguito della squalifica di un suo giocatore per nove giornate utilizzando la prova televisiva, vietò anche l'ingresso dei gonfiabili motivandolo con il fatto che ostruivano la vista agli spettatori.
Il fenomeno si interruppe spontaneamente a fine stagione. L'ultima rilevante apparizione di gonfiabili si verificò a Bradford dove l’enorme quantità di banane esibite dai tifosi dei Citizens regalò un colpo d’occhio straordinario. Fu una partita emozionante. Il pareggio raggiunto allo scadere della partita permise al Manchester City di conquistare la promozione in Prima Divisione. Fu forse questo un premio del destino per i loro tifosi che portarono momenti di allegria e folklore nel calcio inglese in un periodo funestato dalla violenza degli Hooligans.
di Michele Vello
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