16 luglio 2024

1970-71 LONDON RULES. La stagione in cui Londra vinse tutto" di GIacomo Mallano (Boogaloo), 2007


Definire 'Golden Years' un'epoca senza diritti televisivi nè sponsorizzazioni, calciatori pagati con il 'salario minimo' e tifosi ammassati sulle terraces può apparire un controsenso. E invece è proprio così: prima che l'oro (quello vero) cominciasse ad irrompere (e corrompere) il mondo del pallone, il calcio britannico visse la sua stagione migliore, vincente e spensierata. George Best, che di quell'epoca è probabilmente l'icona assoluta, l'ha raccontata così: ‘strutture di allenamento pessime, diete ancora peggiori, campi fangosi, terraces stracolme, cori fantastici, difensori centrali spietati, attaccanti meravigliosi, job-for-life managers, maglie senza sponsor, calcio d’inizio alle 3 p.m. e poi, dopo 90 minuti passati a dare e prendere calci, una bella birra scura tutti insieme in uno sporco bagno’. Insomma poveri (relativamente) ma belli (metaforicamente), e soprattutto unici, originali, incontrollabili, imprevedibili. Anni in cui tutto era possibile, anche che il Colchester battesse il Leeds e l'Hereford il Newcastle. Anni in cui una sfida di FA Cup poteva durare all'infinito e vincere la Coppa a Wembley era la massima aspirazione di calciatori e tifosi. Anni in cui si rischiava di rimanere schiacciati nelle viscere della Kop o dello Shed ad ogni gol, eppure i bambini erano tutti lì, in prima fila ai bordi del campo. Anni in cui sarebbe stato bello esserci, e raccontarli è stato un pò come viaggiarci dentro.
E alla fine del viaggio non c'è una definizione migliore: questi sono gli unici e irripetibili Golden Years.

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