23 aprile 2025

NASCE UN BAGGIE IN ITALIA

Non so bene di preciso come e quando è iniziato il tutto, d’altronde se ricordassi e scrivessi tutte le date si rischierebbe di scambiarlo per un trattato di storia. Invece vuol essere la storia, la mia storia d’amore più lunga quella con una squadra di calcio una squadra che si chiama West Bromwich Albion.


















E’ nata nel 1978, avevo 10 anni, in mezzo ci sono pure passate alcune storie d’amore…amore, con ragazze per intendersi, quattro per essere precisi compresa l’ultima, quella che sto vivendo adesso e che mi porterà ad essere padre per la prima volta, io spero, anzi sento che sarà per sempre, ma anche in questo modo non riuscirà a superare in durata quella per il West Bromwich Albion perché anche questa durerà per sempre. Come dicevo correva l’anno 1978 ed un pomeriggio alla televisione parlavano di calcio Inglese facendo pure vedere le immagini, erano le prime immagini di calcio Inglese che vedevo, fino ad allora le mie conoscenze di “football” erano limitate alle grandi squadre che in quegli anni conquistavano l’Europa con una facilità spesso imbarazzante e già questo bastava perché in me crescesse forte l’ammirazione per quel calcio. 
Per il resto non sapevo un bel niente, tolti Liverpool, Manchester United, ed Arsenal (e sempre mi chiedevo come doveva essere una città che si chiamava Arsenal) il resto per me era tutto sconosciuto. Sconosciuto fino al quel giorno in cui scoprii che c’erano anche gli altri ovvero il Nottingham Forest, il Derby County, il Leeds e tanti altri ancora, ma soprattutto c’era il West Bromwich Albion. A 10 anni questo nome proprio mi affascinò, non ci feci molto caso, non ricordo neanche che highlights vidi quel giorno, so solo che ripetevo continuamente quel nome, ovvio quindi preparare velocemente il tavolo da Subbuteo e giocare una partita, ero da solo ma non mi importava molto, l’importante era far scendere in campo questa squadra per me ancora misteriosa ma così tanto affascinante. Il primo problema fu trovagli un avversario, pensai che il Liverpool poteva andare benino per due motivi: primo avevo una squadra con la maglia rossa, secondo se questo West Bromwich Albion riusciva a battere il Liverpool voleva proprio dire che era forte; il secondo problema consisteva nel trovare una squadra che poteva impersonare il West Bromwich Albion fra quelle che avevo, le immagini della mia tv in bianco e nero mi avevano mostrato la squadra con la maglia a strisce verticali bianche e molto scure quasi nere, per cui presi la Juventus e per quella partita fu il West Bromwich Albion. Inutile dire come finì la partita , quando si è bambini e si gioca vince sempre quello che vogliamo noi, così accadde e dopo la soddisfazione del momento iniziai ad essere razionale. 
Prima cosa dovevo scoprire i veri colori ed allora ricordai che 26 in casa avevo un catalogo del Subbuteo, con l’elenco delle squadre, dopo una paziente ricerca venni così a conoscenza dei colori sociali: non avevo sbagliato poi di molto il catalogo, alla voce West Bromwich Albion mostrava una pedina con la maglia bianca a strisce verticali Blue Navy (così recitava, rigorosamente in Inglese), la seconda maglia maglia era poi tutta un programma di nuovo strisce verticali ma giallo e verdi. Nei giorni seguenti a scuola o agli gli amici del calcio provai a spiegare che oltre le maglie nerazzurre del Pisa, che quell’anno faceva finalmente faville in serie C1, o dell’Inter, quello rossonere del Milan, e quelle bianconere della Juventus, c’erano anche tante altre maglie con colori a volte strani per noi Italiani e fra queste ce n’era una particolarmente bella e con un nome simpaticissimo: West Bromwich Albion. Ma nessuno comprendeva bene il perché uno di loro ogni volta che giocava insisteva tanto perché la sua squadra si chiamasse in quel modo e soprattutto nessuno accettava di chiamare la squadra così quando alla domanda “ma chi ci gioca, chi sarei io?” rispondevo: “ma non so, non conosco i nomi dei giocatori”. Decisi così che il secondo passo avrebbe dovuto essere la conoscenza di almeno qualche giocatore del West Bromwich Albion. Si dice che tutte le storie d’amore a lieto fine abbiano avuto il propellente necessario da una spinta del destino, in questo caso il destino fece si di farmi imbattere in una copia del Guerin Sportivo, non mi ricordo bene dove mi trovavo, ma sfogliando quella rivista feci una scoperta sensazionale: esisteva qualcuno che riportava i risultati del campionato Inglese corredati dalla classifica e da un commento anche dettagliato sulle partite giocate. Prima di tutto diedi uno sguardo alla classifica: cavoli! Il West Bromwich Albion era terzo ad una manciata di punti dal grande Liverpool, cavoli io abituato a tifare Genoa per la prima volta in vita mia stavo lottando per vincere il campionato. Fra le curiosità della classifica notai come il numero della partite giocate fosse diverso per ciascuna squadra, li per li non capii bene il perché, compresi solo in seguito che l’Inghilterra è uno dei paesi più piovosi d’Europa. Distolto lo sguardo dalla classifica, concentrai la mia attenzione sul commento al campionato e finalmente feci conoscenza con coloro che la mia fantasia aveva per giorni e giorni cercato di immaginare. Uno su tutti, era il centravanti il suo nome Cyril Regis, gia il nome Cyril mi restava simpatico somigliava tanto a quello di Cirillo uno dei tanti personaggi pittoreschi che si poteva trovare al Circolo Arci di quartiere; inoltre questo Regis segnava un sacco di reti tanto da essere nel giro della nazionale un altro nome figurava quel giorno nel commento ed era un certo Cunningham.

Entrambi vennero citati come autori di una doppietta a testa in una partita vinta per 7-1 contro il Coventry City, un nome quest’ultimo che non mi era completamente nuovo perché un mio amico aveva una strana squadra di Subbuteo con maglia celeste e bretelle Blu della quale era gelosissimo, giocava sempre con quella, ma io ignoravo che fosse Inglese e forse lo ignorava pure lui. Inutile adesso dire che da quel fugace incontro con il Guerin Sportivo segui una settimana di lotte familiari per convincere i miei genitori a comprarlo. 
La spuntai ma in cambio dovetti rinunciare all’album dei calciatori della Flash che usciva sempre verso metà Ottobre e che io compravo sempre in attesa di quello della Panini che sarebbe uscito 27 verso i primi di Gennaio, e che mi regalava sempre la grande gioia di sfogliarlo, mista alla delusione dovuta al fatto che le vacanze di natale stavano per terminare Erano passati solo pochi giorni da quando alla tv avevo visto per la prima volta il West Bromwich Albion, ma ormai non potevo più fare a meno di seguirla e così attendevo il mercoledì con una tremenda impazienza. Ora dovete sapere che prima di andare a scuola su commissione dei miei genitori mi venivano date 300 Lire (mi pare) e venivo mandato all’edicola a comprare i due quotidiani che si leggevano a casa mia, ovvero Il Tirreno e L’Unità, arrivo il mercoledì e mi vennero dati i soldini anche per il Guerino, corro all’edicola, mi vengono dati i due quotidiani ed io esclamo: “oggi prendo anche il Guerin Sportivo”, “non è ancora uscito, le riviste arrivano circa a metà mattinata” rispose sorridente come sempre il mio edicolante di fiducia. E li mi crollò il mondo addosso, ma come per una volta che mi alzavo dal letto volentieri anche se si trattava di andare a scuola, mi veniva in sostanza detto che per avere il Guerino dovevo aspettare l’uscita e così me ne andai come sempre a scuola con la solita speranza di sempre, ovvero che quelle cinque ore passassero più in fretta possibile; anzi il mercoledì ormai diventava un incubo perché più in fretta volevo che passasse il tempo e questo per dispetto non passava mai. Fatto sta che alle 12:50 in punto si usciva da scuola e io correndo come un pazzo e salutando gli amici a stento correvo a prendere il Guerino e finalmente potevo conoscere il risultato della partita della domenica precedente. Già ho proprio scritto della domenica precedente, mi occorse infatti un po’ di tempo per capire che oltremanica si giocava il sabato, la scoperta fu sensazionale, gli Inglesi sono dei grandi pensai, loro giocano il sabato e vanno allo stadio felicissimi perché davanti a loro hanno poi la domenica per stare a casa, qui in Italia finita la partita si inizia a pensare che la domenica volge ormai al termine e che ci aspetta una terribile settimana davanti a noi. 
Non so voi ma io da ragazzino, specie dopo un risultato deludente, appena messo piede fuori dallo stadio venivo assalito dall’angoscia del ritorno a scuola l’indomani. Comunque grazie ai miei mercoledì con il Guerin Sportivo riuscii a conoscere sempre più i protagonisti del West Bromwich Albion, accanto a Regis e Cunningham, entrarono nella mia vita un certo Tony Brown, che scoprirò ben un ventennio dopo essere il top scorer con la maglia del West Bromwich Albion, Batson, Willie Johnston, e Cantello. Alla lettura del nome Cantello quasi svenni e inizia ad urlare per tutta la casa perché convinto che un Italiano giocasse nella squadra dei miei sogni. Alcuni di loro venni a sapere che erano giocatori di colore e per me che di calciatori di colore avevo visto solo Nenè del Cagliari (grazie ancora all’album della Panini), fu un’ulteriore scoperta attraente e nello stesso tempo simpatica. In quell’anno ci fu una partita che ho scoperto poi essere passata alla storia ed è una grandiosa vittoria per 5-3 all’Old Trafford contro il Manchester United in un dicembre magico in cui vincemmo tutte e quattro le partite giocate, e subito dopo con il primo numero di gennaio del Guerino ancora una grande sorpresa: gli Inglesi giocano a calcio pure nei giorni delle feste comandate come ad esempio il 26 dicembre e il primo di gennaio, con il Guerino successivo imbattei nella competizione sportiva più bella del mondo: l’FA Cup, capirne il meccanismo non fu semplice, si parlava di partite secche ad eliminazione diretta di replay che potevano andare avanti ad oltranza, soltanto con il 28 provvidenziale aiuto di mio cugino Marco di due anni più grande di me, ma soprattutto già con la mente da Ingegnere qual è adesso, compresi che si giocavano dei turni in casa di una delle due squadre e chi vinceva passava il turno in caso di parità si rigiocava il così detto replay in caso di parità si rigiocava ancora e così via. 
Fatto sta che il mio “debutto” in coppa fu un pareggio in trasferta 2-2 a Coventry ovvero con la squadra con la quale avevo praticamente debuttato in campionato un paio di mesi prima. L’avventura in coppa si conclude al quinto round per opera del Southampton dopo un pareggio casalingo per 1-1 perdemmo il replay 2-1. In campionato le cose invece continuavano ad andare benone, almeno fino ad aprile eravamo in corsa per vincere il campionato e mentre i miei compagni di scuola impazzivano per il Gianni Rivera ed il suo Milan che stava per raggiungere il sogno della stella, io continuavo a tenere comizi sul nostro duello con il Liverpool ed il Nottingham Forest, qualcuno alla fine si arrese ed inizò a chiedermi, tutti comunque tifavano Liverpool ovvero la squadra più famosa per aver vinto un bel po’ di Coppe dei Campioni. Il mio sogno svanì nel mese di Aprile, nel quale giocammo ben otto partite (addirittura due in due giorni il 13 e 14 aprile) raccogliendo solo 9 punti, troppo pochi per tenere il passo del Liverpool , sufficienti per inseguire il secondo posto.

E all’ultima giornata arrivammo con un punto di vantaggio sul Nottingham Forest che dovevamo affrontare in casa propria. Da sabato pomeriggio per quattro giorni non pensai ad altro, fui capace anche di sognare la domenica sportiva che leggeva i risultati di calcio Inglese, giocai decine di volte quella partita a subbuteo sempre con un unico risultato: vittoria. Il goal decisivo lo segnava sempre
Willie Johnstone, perché il suono di quel nome mi piaceva da matti. Il Guerino come se fosse uno spillone fece scoppiare il mio sogno: Nottingham Forest-West Bromwich Albion 1-0; classifica finale Liverpool 68, Nottingham Forest 60, West Bromwich Albion 59. Pochi giorni dopo il Nottingham Forest sarebbe diventato campione d’Europa ed io nonostante ci avessero battuto tifai con tutto me stesso per gli Inglesi, perché da allora le squadre Inglesi avrebbero sempre avuto la precedenza su tutte le altre. La vittoria Europea del Forest comunque mi servì per capire che il West Bromwich era proprio una grande squadra di cui andare fiero ed orgoglioso, come lo erano tutti i miei compagni di scuola Milanisti che avevano appena vinto lo scudetto della stella. 
Nel frattempo sempre nel corso di questa stagione era accaduta una cosa per me meravigliosa, il Pisa Sporting Club, ovvero la squadra della mia città militante in serie C, partecipò per la prima volta nella sua storia al torneo Anglo-Italiano, denominato Alitalia Cup, riservato a squadre di C Italiana e di Non-League Inglese, che racchiude tutto il mondo dei non professionisti. Scesero così sul prato dell’Arena Garibaldi il Barnet, che ritroverò con piacere venti anni dopo in Division three, scoprendolo fra l’altro vincitore di una FA Amateur Cup nel 1946, ed il Matlock Town. In entrambe le partite il Pisa si impose: per 1-0 nella prima e per 2-1 nella seconda ed io che gioivo sempre tantissimo per le vittorie del Pisa che in quell’anno erano molte, in quelle due occasioni andai a casa un po’ meno contento. Il cammino del Pisa si interruppe nella prima fase del torneo a causa delle due sconfitte rimediate oltre manica e più precisamente a Sutton 1-0 il risultato e a Nuneanton, località molto vicina a West Bromwich ma allora proprio non ne avevo idea, dove i nerazzurro crollarono per 3-0. 29 Con la conclusione della stagione persi ogni contatto con la mia squadra, infatti anche quel prezioso informatore che era il Guerin Sportivo, d’estate non riportava grandi notizie dall’Inghilterra e le poche che pubblicava riguardavano per lo più il Liverpool, il Nottingham Forest ed il Manchester United, fin quando ne lessi una davvero interessante e riguardava l’inizio del campionato. 
Con mio stupore, ma anche con grande gioia appresi che la nella terra dei sogni si iniziava a fare sul serio dalla metà di agosto. Voleva dire tornare a scuola quando la mia squadra aveva già giocato cinque, sei partite, mentre quelle dei miei amici dovevano ancora cominciare. Ad allietare poi quell’estate ci fu il sorteggio di Coppa Uefa, finalmente anche io avevo una squadra per cui trepidare in Europa e la fortuna non bussò alla nostra porta; la sorte infatti ci mise di fronte ai forti Tedeschi Orientali del Carl Zeiss Jena che in Italia diverranno noti a tutti l’anno successivo per una clamorosa qualificazione ai danni della Roma in Coppa delle Coppe. Infine la noia di quella prima estate da tifoso del West Bromwich Albion, mi portò a cercare di soddisfare l’ennesima curiosità: “Dove si troverà West Bromwich’” mi domandai un bel giorno; ed avendo una sorella di dieci anni più grande, che aveva appena finito i suoi studi, in casa mia non poteva certo mancare un bell’atlante geografico aggiornatissimo che rispose alla grande alla mia domanda. West Bromwich era un puntino piccolo piccolo, poco sopra la città di Birmingham, considerata seconda solo a Londra. Fra i nomi a me conosciuti vidi li tanto vicino da sembrare attaccato Wolverhampton, ma non feci congetture e solo in seguito appresi che quelli erano i rivali per eccellenza del mio West Bromwich Albion. Arrivati a ferragosto l’estate era finita, o meglio la mia estate era finita, stava infatti per cominciare il campionato, il primo campionato che potevo seguire dall’inizio e dopo il bel piazzamento della stagione precedente in cuor mio sognavo una possibile vittoria, ma ben presto tornai a volare ben più in basso; l’inizio del West Bromwich fu infatti disastroso nel prime cinque partite collezionammo due pareggi e tre sconfitte, due delle quali contro il Liverpool in trasferta e contro il Nottingham Forest in casa per 1-5! A fine settembre arrivò anche la doccia fredda dell’eliminazione dalla coppa Uefa il tedeschi dell’est ci batterono per 2-0 in casa loro e per 2-1 a West Bromwich. Non fu molto simpatico nei giorni seguenti andare a scuola perché nessuno dei miei compagni, me la fece passare liscia; a distanza di anni non posso certo dar loro torto visto che nei giorni precedenti, con una boria tutta undicenne, gli avevo martellati con la superiorità del calcio Inglese e del mio West Bromwich che essendo una “grande” d’Inghilterra avrebbe certamente calpestato tutti gli avversari fino alla vittoria finale. Archiviata con molta fatica la prima grande delusione che il mio West Bromwich Albion mi aveva riservato da quando lo conoscevo, tornai a sperare in una inversione di tendenza in campionato; ma le vittorie erano sporadiche e non c’era continuità nei risultati: cavolo! Eppure i giocatori erano gli stessi leggendo i commenti del Guerino i nomi di Regis, Batson Tony Brown c’erano ancora, mancava solo Willie Johnstone, passato al Birmingham, e una volta scoperto (un bel paio di mesi dopo l’inizio della stagione) fu un altro duro colpo vista la simpatia che mi ispirava. Arrivò il nuovo anno il 1980 un nuovo decennio che, calcisticamente parlando, si apriva con il campionato d’Europa che si disputava a giugno in Italia. Ma il nuovo anno significava soprattutto FA Cup ovvero 30 l’occasione di riscattare il campionato, ed ancora una volta occasione per noi del West Bromwich fa rima con illusione, uscimmo infatti al primo turno. Dopo un pareggio casalingo 1-1 con il West Ham, perdiamo per 2-1 il replay a campo invertito abbandonando così ogni ambizione di vittoria per questa stagione. Il campionato finisce senza infamia e senza lode al 10 posto lontani ben 19 punti dal Liverpool campione, molto più vicini, appena 9 punti, al Bristol City retrocesso. Per fortuna ad allietare quei mesi caldi d’estate senza calcio ci sarebbe stato il campionato d’Europa. Allora l’Italia suscitava in me sempre un a certa emozione, ma quella per l’Inghilterra cominciava a farsi sentire, tanto da indurmi a comprare una edizione speciale della squadra Inglese del Subbuteo con la scatola tutta colorata. Italia ed Inghilterra furono inseriti nello stesso girone e dopo un pareggio per entrambe le due squadre si affrontarono, vinse l’Italia per 2-1 e se me lo avessero detto due ore prima della partita ne sarei stato felicissimo. Al fischio finale invece ero affranto, durante la partita man mano che passavano i minuti la mia parte Inglese prese sempre più il sopravvento su quella Italiana e la delusione fu davvero tanta. La vittoria nell’ultima partita contro la Spagna non servi proprio a niente, così come non servi a niente il pareggio dell’Italia con il Belgio. Le mie due squadre erano così fuori dalla finale e per fortuna si concludeva una stagione iniziata con tante aspettative e sogni di trionfi e conclusa invece con un bel niente.
di Massimo Corsini, da "UK Football please" (marzo 2003)

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