9 aprile 2025

ERIC CANTONA. THE KING

E’ difficile scrivere di Eric Cantona. Non riesci a scegliere. Non sai mai se premiare i suoi gol, le sue serpentine, le sue punizioni, o se devi sottolineare le sue sbronze, i suoi sputi o i suoi calci. La bilancia è in perfetto equilibrio. Ma non è un gioco. Non è semplice. Eric Cantona, nato a Marsiglia il 24 maggio 1966, inizia a giocare, a soli 7 anni, per l’S.O. Caillols, e, rivelatosi un ottimo centravanti, nel 1981, dopo essere stato bocciato dal Nizza, passa all’Auxerre. Qui gioca per 7 anni, ed esordisce, nella Serie A francese nel 1983, all’età di 17 anni. Un prodigio. Un baby prodigio. Nel 1988 vince il titolo europeo Under 21. Ma non tardano ad emergere i problemi: passato al Marsiglia, litiga con l’allenatore Bernard Tapie e và via. Idem da Bordeaux, mentre a Montpellier prende a schiaffi un compagno di squadra. Ma è con la Nazionale Francese che vive il suo rapporto più travagliato.
Epiche le sue sfuriate, anche in diretta tv, quando non viene convocato dal ct di turno. I suoi malumori non tardano a palesarsi nemmeno nella sua città d’origine, Marsiglia, dove nel frattempo era tornato. Litiga con l’allenatore Goethals e va a giocare a Nimes dove, però, durante una partita di campionato colpisce l’arbitro che lo aveva ammonito e insulta i dirigenti della federazione che lo avevano convocato proprio in seguito al suo gesto scellerato. 
Gli vengono inflitti due mesi di squalifica. Decide di lasciare il calcio e dedicarsi alle sue passioni: l’arte e la pittura. Dopo la squalifica, decide, su consiglio di Michel Platini, di cambiare aria e di emigrare in Inghilterra: sceglie il Leeds come sua nuova squadra, e fa centro. Esce fuori il vero Cantona e, The King, come lo chiamano i tifosi d’oltremanica, trova la sua dimensione. Una dimensione vincente. 

Nel 1992 si apre l’epopea Manchester: Cantona gioca nei Red Devils per 5 anni sino al 1997 conquistando campionati e coppe. Ma anche in Inghilterra riemergono gli incubi del passato, e nel 1995 perde la testa e colpisce con una mossa stile karate uno spettatore sugli spalti. La sanzione della federazione inglese è immediata, pesante e senza ripensamenti: 8 mesi fuori! Gira qualche spot e inizia l’attività di attore, per incanalare la creatività che non può esprimere sui campi da gioco. Quando rientra capisce che qualcosa si è rotto, il calcio non fa più per lui, il rettangolo verde comincia a stargli stretto. Nel 1998, dopo aver subito l’umiliazione di non essere stato convocato nella Nazionale Francese per i mondiali che si svolgevano proprio in Francia decide di appendere le scarpe al chiodo. Il calcio, lo sport che ama tanto, non gli piace più, rovinato dal business imperante. 
Si ritira per la disperazione dei tifosi dell’Old Trafford che lo hanno sempre amato e idolatrato e che, in un recente sondaggio, lo hanno eletto come calciatore più amato dei Diavoli Rossi. Dietro di lui, due mostri sacri del football inglese: Georgie Best e Ryan Giggs. Dal 1998 in poi si dedica agli hobby: il cinema, è comparso in ben 4 film, e la promozione in Francia del beach-soccer. Attualmente è allenatore della Nazionale Francese di beach-soccer. Cantona è stato un grande. In tutto. Anche negli eccessi. Per la sua classe sarebbe potuto entrare nel gotha del calciatori di sempre.
Ma è stato fermato dal carattere: irascibile, scontroso e focoso. C’era e ci doveva essere solo lui. Il suo score, di tutto rispetto, parla di 43 presenze e 19 gol in Nazionale e di 185 presenze e 81 gol in Inghilterra.
di Giuseppe Granieri, da "UK Football please"

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