Questa volta cercherò di accompagnarvi in uno stadium tour della Merseyside e ho incluso in questo viaggio gli stadi di Everton, Liverpool, Tranmere Rovers e Southport.
Per rispetto alla più anziana (e prossima all'abbandono per il nuovo stadio sul molo del Bramley-Moore Dock) delle big iniziamo da Goodison Park casa dell’ Everton.
L’arrivo dei Toffeemen a Goodison Park combacia con la nascita del Liverpool F.C., ovvero il 1892. Sino ad allora infatti l’Everton aveva giocato le sue gare casalinghe per otto anni niente meno che ad Anfield Road, il ground che diventerà sinonimo di di Liverpool F.C.
Qui aveva anche vinto il suo primo titolo nella stagione 1890/91 ma, quando il proprietario del terreno di Anfield Road decise, con l’avvicinarsi della nuova regular season di aumentare di più del doppio l’affitto, l’Everton salutò e partì per trovare una nuova casa, che troverà a poche yards di distanza semplicemente attraverso Stanley Park, che tutt’ora divide i due impianti. In tempo per l’inizio del nuovo campionato vennero erette tre tribune di cui una coperta, portando Goodison Park ad un buono standard qualitativo tanto che qui si disputò la finale di F.A. Cup del 1894 tra Notts County e Bolton Wanderers. Solo nel 1907 venne costruito il quarto stand, quello verso Stanley park. 22 Nel 1926 una tribuna di due piani sostituirà quella in legno datata 1895 su Bullens road.
Nel 1938 per celebrare l’ultimazione del nuovo stand su Gwladys Street, giunse in visita Re Giorgio VI ma dopo pochi anni i bombardamenti tedeschi danneggiarono seriamente l’intera struttura. Goodison Park riuscì almeno a ricevere un indennizzo al termine del conflitto mondiale, cosa che non accadde per tutti gli stadi inglesi bombardati. Da ricordare che la casa dei Blues fu scelta per ospitare tre partite dei mondiali del 1966 più il sensazionale quarto di finale tra Portogallo e Corea oltre alla semifinale tra Germania Ovest e URSS. Goodison Park fu uno dei pochi stadi a non avere grossi problemi con il Taylor Report; infatti sin dal 1993 il 90% dei posti era già tutto a sedere. Da segnalare che proprio le due tribune principali che si trovano lungo le linee laterali furono opera del già citato (Fanzine n.1) Arch. Leitch il quale “firmò” il progetto con la sua classica balconata a disegni diagonali ed incrociati. L’attuale capienza è di 38.500 posti contro i 60.000 ancora disponibili all’inizio degli anni ’70 mentre il record di presenza risale ad un local derby contro i Reds nel 1948: 78299 spettatori!!! Attraversiamo quindi Stanley Park, passiamo intorno al suo laghetto e dopo una salutare passeggiata nel verde eccoci di fronte l’altrettanto imponente spettacolo di Anfield che risulta però ben differente da quel che era l’originale. Il main stand fu eretto nel 1895 e qui rimase sino ai primi anni 70.
Si trattava di una splendida struttura in legno e ferro battuto dominata da un meraviglioso padiglione a cupola in stile Tudor riportante il nome del club. Nel 1906. tre anni dopo la tribuna su Anfield Road, nasce l’immensa terrace denominata Kop che tutti gli appassionati conoscono ed hanno ammirato per il suo ondeggiare, ribollire, incitare con cori e canti ma sempre con un tocco di sportività e galanteria nei confronti degli avversari. Il nome deriva dalla collina di Spion Kop in Sud Africa dove molti soldati provenienti dalla Merseyside persero la vita durante la guerra anglo-boera.
Anche ad Anfield vi fu una visita reale quando Re Giorgio V e la Regina Maria furono presenti nel 1921 in occasione del replay della semifinale di F.A. Cup tra Wolves e Cardiff City.
Nel 1928 fu coperta la Kop end che in questo periodo conteneva qualcosa come quasi 30.000 tifosi!!! Da segnalare che tra la stagione 1979 e 1980 fu installato un sistema di riscaldamento sotterraneo del terreno e poco dopo fu ampliata la Anfield Road end. Nel 1992, anno del centenario del club, fu aggiunto un secondo piano al Kemlyn Road stand ribattezzato appunto Centenary Stand. Ma ciò che segnò la fine di un’era fu la ristrutturazione della Kop nel 1994, trasformandola in una tribuna con soli posti a sedere e riducendone la capacità a 12.400 posti. Da non dimenticare anche il famoso Shankley Gate, eretto in onore del grande manager morto nel 1981, che introduce al parcheggio dietro al main stand; bellissimo, in ferro battuto, reca la scritta “you’ll never walk alone” (inno e motto dei Reds, ripreso dai tifosi dalla omonima canzone degli anni 60 del gruppo di Liverpool Gerry and the pacemakers).
Se Goodison Park ebbe l’onore di essere sede di vari matches dei mondiali del 1966, ad Anfield toccò il piacere di ospitare alcune gare di Euro 96.
Allontanandoci di poco da Liverpool troviamo alcune realtà minori ma non per questo, a mio parere, meno meritevoli di considerazione; anzi proprio il fatto di continuare ad esistere nell’attuale calcio-business ed all’ombra di due giganti come Everton e L’pool fa onore a Tranmere Rovere e Southport.
I Rovers di Birkenhead nascono addirittura prima del Liverpool e dopo aver girovagato per un paio di campi si stabiliscono definitivamente a Prenton park nel 1911. Anche questo impianto subì pesantissimi danni durante i bombardamenti tedeschi anche per la vicinanza con i docks che erano uno dei principali obiettivi della Luftwaffe. Di conseguenza i maggiori cambiamenti si ebbero dopo la seconda guerra mondiale con il rifacimento del tetto dello stand di Borough Road e la costruzione della Cow Shed (letteralmente stalla) la end con copertura simile a quella di Molineux formata da più gables accostati, veramente molto gradevole e con pubblicità di birre locali sulle facciate dei gables stessi.
Negli anni ’50 furono eretti i piloni a traliccio dell’impianto di illuminazione ed il nuovo e più imponente main stand venne inaugurato nel 1968. L’altra end era invece costituita da una terrace scoperta chiamata …Kop, ma si sa che in giro per la Gran Bretagna in diversi impianti si trovano o meglio si trovavano gradinate con questo nome, da Blackpool a Sheffield ed altrove. Attualmente in seguito all’ormai pluricitato Taylor Report, l’aspetto generale di Prenton park è cambiato molto da quello esistente sino alla fine degli anni 80: la Kop end è ora un vistoso stand coperto all seater da 7000 posti che ospita i fans locali e sovrasta per dimensioni il resto della struttura, i tifosi ospiti vengono sistemati nell’opposta Cow Shed end che si presenta ora come una piccola tribuna coperta contenente 2500 spettatori e non ha proprio pìu nulla che ricordi una stalla. Molto simile a quest’ultima ma ovviamente lunga quanto la linea laterale, è la John King stand, mentre l’unica zona non nuova è il main stand che però è stato dotato di tutti posti a sedere. L’impatto è gradevole, con ovunque seggiolini blu più quelli bianchi che formano la scritta Tranmere Rovere nella Kop end e TRFC nel main stand. Il pubblico si aggira sulle 7.000/8.000 presenze di media con una parte di esso discretamente caldo in tutti i sensi. L’attuale capienza è di 16.587 posti, praticamente la metà di quelli pre “Taylor era”. Il record di pubblico si ebbe nel 1972 per un 4th round di F.A. cup contro il Stoke City.
Un poco più a nord troviamo Southport affacciata sul mare d’Irlanda. Un tempo ospite fisso della Football League soprattutto tra 3rd e 4th division, dal 1978 (anno in cui perse il league status) si è trovato impantanato dapprima in Conference ed attualmente nella Northern premier League (Unibond). Ora un migliaio di veri fedelissimi ne segue le alterne vicende riuscendo ancora a scaldarsi per alcune gare con i vicini del Marine, del Runcorn o del Morecambe.
In Conference la media era più alta avvicinandosi e a volte superando le 1.500 unità. Comunque vada anche a costoro va tutto il mio rispetto e sostegno perché nel calcio moderno, che lascia briciole ai medio piccoli e nulla ai piccolissimi, trovare ancora chi 24 ogni sabato indossa la giacca con lo stemma del club e si sobbarca il peso di mantenere realtà come il Southport è sempre più difficile. Anch’esso fondato prima del Liverpool (1881) ha avuto per decenni una posizione di tutto rispetto nella League specializzandosi in frequenti sali e scendi tra le vecchie 3rd e 4th divisions.
I Sandgrounders occupano da oltre un secolo il terreno di Haig Avenue che attualmente è costituito da tre parti nuove ed una “storica”. La cosiddetta parte storica è rappresentata dal main stand che mantiene il tradizionale tetto spiovente, i pali di sostegno e le classiche vetrate laterali per riparare il pubblico dalle folate di vento che arrivano dal mare d’Irlanda, il tutto però con un tocco di modernità ovvero i seggiolini che lo rendono all seater. Completamente nuove in conseguenza di ristrutturazioni sono: la Scarisbrick end che ospita i fans piu vivaci di casa composta da una gradinata di medie dimensioni coperta con posti in piedi, la gradinata scoperta laterale detta Meols terrace ed il settore ospiti ovvero la Blowick end, terrace bassa scoperta con le classiche crush barriers dipinte di giallo e nero (gold and black sono infatti i colori del Southport). Merita ricordare che ai tempi d’oro del professionismo quasi 10.000 spettatori erano frequenti a Haig avenue tanto che il record di presenze, datato 1936 (F.A Cup 4th round contro il Newcastle Utd) parla di ben 20.010 biglietti staccati per l’occasione. L’attuale capienza è di 6.500 posti di cui 1.880 a sedere e chissà se gli abitanti di Southport abituati ormai ad ammirare solo più la nota marea che lascia decine di yards di finissima sabbia un giorno non torneranno ad assistere a nuovi spettacoli calcistici nella F.L. con conseguente tutto esaurito ad Haig Avenue…
Chi non ne ha stima, lo chiama Pac-Man F.C. paragone un po’ azzardato e poco rispettoso, d’accordo, ma il Dagenham and Redbridge F.C. ha una storia che in qualche modo ricorda il mai sazio giochino elettronico in auge quando alcuni di noi avevano ancora i calzoncini corti.
di Gianluca Ottone, da "UK Football please" (marzo 2004)
Nessun commento:
Posta un commento