13 novembre 2024

FA Cup - La coppa che mi riappacifica.

Come mi accade da molti anni, troppi anni, vengo assalito dall’ormai solita forma di rifiuto verso il nostro calcio. Mi rendo conto di invecchiare e come tutti gli “anziani” sovente mi rifugio nei ricordi e nel “quanto era bello una volta”.
Il passo successivo che compio ormai da tempo è il rifugiarmi tra le mie collezioni di programmi, riviste, annuari, distintivi, coccarde, VHS e Dvd di vecchie stagioni.
Di conseguenza, come ad ogni inizio di stagione mi lascio andare ad uno sguardo alle formazioni della Premiership e vi trovo selezioni internazionali e sempre meno britannici. Stesso discorso per gli allenatori, per non parlare dei presidenti, forse si salva ancora l’addetto al taglio dell’erba del terreno di gioco o almeno lo suppongo.

Chissà, magari i club della Premier League (ma anche della Football League) hanno scoperto che i malesi o i canadesi sono maestri nel taglio del manto verde e quindi nemmeno più il “groundsman” proviene da Hackney o da Accrington.
Poi ci aggiungiamo il costante declino delle maglie da gioco dove stile, sobrietà, eleganza, rispetto delle tradizioni hanno ormai ceduto il passo a orrendi tentativi di stupire e null’altro.
Ma come ogni anno, so già che arriverà il momento che mi riappacifica con il nostro football…la F.A. Cup!!!
Ebbene si, ogni anno la stessa solfa, lo so che dovrò soffrire ma già l’Extra Preliminary Round mi vede scandagliare i risultati, cercare i dati sulle presenze degli spettatori, possibilmente immagini fotografiche o video.
E così è stato anche quest’anno, poi subito dopo il solito sguardo distratto ai risultati dei vari campionati per poi rituffarmi nelle ricerche per il Preliminary Round e poi in un attimo sarà già ora del First Round e man mano che arrivano squadre della terza o quarta serie già abbiamo qualche clamorosa eliminazione che, a parte la sorte del proprio club preferito, è il succo della competizione per il quale merita seguire ogni singolo incontro di ogni turno.
E’ chiaro che anche nella Coppa con la “C” maiuscola, la Coppa per eccellenza, diciamolo pure, l’unica Coppa (almeno per me) bisogna fare i conti con il cosiddetto progresso ma è pur vero che vedere i bambini del local club dilettantistico che al fischio finale corrono attraverso il terreno di gioco per festeggiare il passaggio del turno proprio come accadeva nel 1972 a Hereford (nella foto sopra) o nel 1947 a Yeovil o nel 1968 a Tow Law apre il cuore!

E così in un attimo siamo arrivati Third Round e anche qui abbiamo assistito ad alcuni
giant-killing che entreranno a fare parte della infinita storia di questa competizione. Il Barnet che vince a Bramall Lane, il Newport County che elimina il Leicester, l’Oldham che passa a Fulham con in panchina l’allenatore provvisorio pescato dalle giovanili per tamponare il vuoto creatosi dopo che il titolare della panchina era stato sollevato dal suo incarico. Allenatore provvisorio che prima di tutto è un tifosissimo dell’Oldham, aveva già acquistato il biglietto ferroviario per scendere a Londra per assistere al match come fan e si è ritrovato nelle vesti di protagonista.
Poi come ogni anno arriverà la finale ed io, come faccio da diverse stagioni, non la guarderò perché ormai in finale ci vanno sempre le solite 3 o 4 grandi squadre della Premiership e non più il QPR o il Wimbledon o il Coventry City o il Watford e Wembley non ha più la pista per le corse dei cani, non ha più le Torri e nemmeno le panche ed i seggiolini in legno.
Ma a casa ho un seggiolino in legno verniciato di blu del vero Wembley, me lo ero accaparrato ad un’asta quando fu demolito l’Empire Stadium.
Così il giorno della finale mi siedo lì e sfoglio qualche Football Monthly con lo speciale sulla finale o qualche programma di finali del passato aspettando che tutto ricominci dopo le vacanze estive.
di Gianluca Ottone

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