Lunedì 30 aprile 1979, con un Testimonial match contro il West Ham a White Hart Lane, gli Spurs onorarono uno dei loro più costanti ed affidabili giocatori della storia, quello Stephen John Perryman , nato a Ealing, West London, il 21/12/1951, che, dopo essersi unito alla squadra giovanile nel 1967, aveva firmato il suo primo contratto professionistico coi Bill Nicholson boys nel giugno '69, esattamente un mese dopo aver fatto il suo vittorioso debutto (4-3) in prima squadra per il Tottenham nella Toronto Cup, a Baltimore, sempre contro gli stessi Hammers . Nel settembre 1969 debuttò in casa, a soli 17 anni, contro il Sunderland di Colin Todd, Dennis Tueart, Joe Baker, che vinse la gara 1-0, ma Leslie Yates, commentando la gara, affermò che "la nostra unica soddisfazione deriva dal piacevole debutto di Steve Perryman. Non è mai facile per un giovane debuttante brillare in una squadra che arranca, ma Steve tenne attraverso il suo battesimo nella Football League con considerevole credito".
Parole profetiche.
Il giovane, che era tifoso del QPR e che non si perdeva mai un incontro in trasferta degli Hoops ai tempi della scuola, conquistò il cuore dello scrivente con una meravigliosa gara di andata nella semifinale di Coppa UEFA nel settembre 1972, quando prima annullò il precoce vantaggio milanista, poi nella ripresa segnò il goal della vittoria con un tiro spettacolare; non pago di ciò, il nostro nel ritorno a S.Siro, 1-1, fu il provider, con un preciso rasoterra, del passaggio-goal ad Alan Mullery. Per la cronaca, all' intervallo i giornalisti ebbero una degustazione di vini!
Meraviglioso, tra i goals segnati da Perryman, il terzo di un 4-0 casalingo inflitto al Burnley al termine di una manovra di otto uomini, che Steve concluse con un uno-due con Jimmy Pearce al vertice dell' area per poi segnare: il goal fu mostrato diverse volte in TV. Al partire di Martin Peters nel '75, Perryman - fino ad allora vicecapitano - divenne capitano degli Spurs, il che contribuì non poco a fargli perdere quel volto da ragazzo del coro per conferirgli quella grinta e determinazione che divennero il suo marchio di fabbrica. Con gli Spurs, di cui detiene il record per più apparizioni nella Football League (655), FA Cup (69), League Cup (66) e competizioni europee (64) nonchè per più presenze in prima squadra ad ogni livello (1021) , comprese le amichevoli e le tournèes, vinse 2 FA Cups (81 e 82), 2 Coppe di Lega (71,73), 2 Coppe Uefa (72 e 84) , venendo votato PFA "Calciatore dell' Anno" nel 1982, l' anno in cui si guadagnò l' unico gettone di presenza nella nazionale inglese, contro l' Islanda.
Dimostrò la sua duttilità nel 77/78, accettando di essere spostato dal centrocampo al back four difensivo, in cui agiva da centrale. Nel marzo '86 lascio W.H.Lane per l' Oxford Utd, dove fu nominato giocatore-allenatore. 7 mesi più tardi si accasò al Brentford come giocatore- assistente allenatore e fu giocatore-allenatore dal gennaio '87 all' agosto '90.
Altre parentesi al Watford come team manager per 3 anni, poi fino al novembre '94 a W.H. Lane come assistente allenatore.
Ha avuto un discreto successo come manager anche in Norvegia, con lo Start, e in Giappone.
Fu meritatamente fatto baronetto nel compleanno della Regina nel 1986. Dal 1976 al 1982, ebbe 5 stagioni su 6 in cui partì sempre nell' undici iniziale, un monumento alla sua durabilità che lo ha reso leggendario tra i tifosi di N17 .
Un mito ancora oggi non scalfito dall' inesorabile trascorrere del tempo.
di Sergio Capozzi, da "UK Football Please"(settembre 2004)



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