Tanti conoscono la storia di Ali Dia ma essendo un tifoso di Southampton sono uno dei pochi (circa quindici mila) che lo ha visto giocare nella Premier League, poi sono uno dei pochissimi che l’ha visto giocare per ben due volte con la maglia dei Saints, adesso vi spiego tutto.
L’inizio della stagione 1996/97 è stata di alti e bassi per il Southampton. Dopo una salvezza per via della differenza reti, la stagione precedente (il Manchester City ci aveva fatto un bel assist, giocando per un pareggio negli ultimi minuti nella partita contro Liverpool quando serviva una vittoria), il nuovo allenatore Graeme Souness ha portato un po’ di ottimismo, soprattutto dopo una vittoria per sei a tre in casa contro Manchester United. Ma dopo questi trionfi seguirono anche dei disastri, soprattutto una sconfitta per sette a uno al Goodison Park contro l’Everton, un giorno brutto sia dentro che fuori dal campo con non buoni comportamenti dopo la partita di qualche tifoso dell’Everton verso di noi anche sul treno che portava a Londra, non bastavano i sette gol per avere soddisfazione ad alcuni di loro, non mi mancherà Goodison Park. Gli infortuni in squadra aumentavano, poi un giorno il giornale di Southampton “The Daily Echo” ha fatto lo scoop, il cugino di George Weah, un certo Ali Dia, è arrivato ai Saints dopo una raccomandazione proprio del giocatore liberiano. Internet era alle prime fasi della sua esistenza, se ricordo bene c’era un computer con collegamento all’Università ma non avevamo minimamente idea come utilizzarlo. Poi al massimo se siamo riusciti a risolvere il rebus del collegamento avremmo scoperto al massimo qualche sito con solo testo e immagine; quindi, qualche ricerca su questa new entry nella rosa del Southampton sarebbe stata impossibile, ci fidiamo di George e Mister Souness!
La settimana dopo la sconfitta con l’Everton abbiamo giocato in casa contro Leeds. Con solo due attaccanti a disposizione, Le Tissier e Ostenstad, Ali Dia è stato messo in panchina. La maledizione degli infortuni è continuata durante la partita Le Tissier è stato costretto ad abbandonare il campo dopo una trentina di minuti. Ricordo ancora l’urlo quando Ali Dia è sceso in campo (togliendo i tifosi ospiti), il saluto di benvenuto di 13.000 tifosi (The Dell poteva ospitare solo 15.000 spettatori) è stato qualcosa di incredibile.
Quest’uomo ci porterà verso la salvezza, e chissà magari anche verso le coppe europei (pensavo)! Ha quasi segnato subito con il suo primo tocco, sarebbe stata la mamma di tutti gli esordi ma il tiro è stato bloccato dal portiere. La partita è continuata ed il Southampton ha perso due a zero, meglio della settimana precedente, eravamo abbastanza contenti, dai tutto è relativo!
Dia è stato sostituto verso la fine della partita, nessuno aveva pensato che era successo qualcosa di strano, non avrebbe giocato per un po’, ci voleva più tempo per abituarsi ai ritmi del campionato inglese... Onestamente direi che nessun tifoso presente al The Dell quel pomeriggio ha reso conto che non è stato per niente al livello necessario per giocare nel Premier League, abbiamo visto correre in campo, tirare, fare passaggi, ma con i nostri occhi da dilettante non sembrava che era successo nulla di strano. Chiaramente chi era in panchina ha capito tutto subito, Graeme Souness dopo la partita ha fatto un’intervista molto diplomatica, mentre Matt Le Tissier, il giocatore sostituto, è stato più diretto, dicendo che correva come “Bambi sul ghiaccio”.
Sono sicuro di averlo visto giocare per le riserve qualche giorno dopo, e grazie a una ricerca su Internet ho trovato su Ebay un Teamsheet per una partita tra le riserve di Southampton e Chelsea con il suo nome presente! All’epoca andavo a tutte le partite sia in casa sia in trasferta di Southampton, amichevoli incluse, ed anche a quasi tutte le partite delle riserve.
Che bella la vita di studente senza una moglie! Guardando il calendario, vedo che la sera prima c’è stata una partita di League Cup in trasferta a Oxford, Souness ha già visto abbastanza per non rischiare Dia in campo quella sera, ha deciso di dargli una altra chance in questa partita delle riserve, che all’epoca giocavano a Staplewood, il campo di allenamento di Southampton, che fortunatamente era 200 metri da casa mia.
Anche in questa partita delle riserve Ali Dia non ha fatto un granché e subito dopo ha lasciato Southampton. Pochi giorni dopo è uscita la storia che è stata tutta una bufala. Ha provato la stessa tattica con Gillingham (bocciato dopo una prova) e West Ham (dove non gli fatto dare neanche il provino). Non sappiamo chi ha fatto quella telefonata a Souness, forse il suo agente, forse un amico, forse anche lui stesso. Dopo l’avventura a Southampton ha giocato otto partite per il Gateshead nella quinta divisione inglese.
Non era completamente incompetente a calcio ma anche qui non è riuscito a mantenere un posto nella formazione. Probabilmente il suo livello vero sarebbe stato il Wessex League, campionato regionale della zona di Southampton! Le ultime notizie di lui sono state in 2016, ha preso una Laurea in Inghilterra, poi ha lavorato in Qatar prima di tornare a Londra. Chissà se gioca ancora a calcetto la sera, nonostante tutto direi che è arrivato nell’elenco dei dieci giocatori di Southampton più conosciuti.
Sicuramente è sull’elenco nero di Graeme Souness ma ricorderò sempre quell’urlo quando l’altoparlante ha detto “Sta entrando in campo per il Southampton il numero 33, Ali Dia”.
di Adam Grapes



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