20 luglio 2024

"FUORI AREA: racconti UK di rabbia e passione" di AAVV (Mondadori), 2000

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Cosa hanno in comune Tony Yeboah, leggendaria punta del Leeds, ed un boa constrictor?
Cosa si prova ad assistere ad un incontro di Scottish Premiership fatti di anfetamine e con in cuffia il reggae dub di Desmond Dekker che ti pulsa nelle orecchie?
Quanti ancora hanno negli occhi il gol di Ricardo Villa nella famosa finale di F.A. Cup tra ManCity e Spurs? Millantare un passato glorioso da calciatore di buon livello, può salvare un povero vecchio da un’aggressione notturna?
Gli interrogativi sopra elencati trovano risposta in un libro edito da Mondatori, dal titolo “Fuori area: racconti UK di rabbia e passioni”. Il libro in questione altro non è che una compilation di racconti di vari autori inglesi, più o meno noti, riguardanti il calcio che fa da sottofondo a storie di varia e colorita umanità.
Il curatore della raccolta è Nicholas Royle, scrittore e collaboratore della rivista Time Out oltre che avvelenato sostenitore del ManCity. Si misurano nell’impresa, citando in ordine sparso, Mark Morris, John Hegley, Geoff Dyer, ed anche il celebre Irvine Welsh, autore del famoso romanzo poi divenuto film di culto Trainspotting.
Proprio di quest’ultimo è uno dei due racconti che mi ha più divertito: Martin, Faz ed Hendo sulle terraces dello stadio degli Hibs fatti di anfetamine, guardano (si fa per dire) la gara dei verdi contro il Motherwell, tifando “fuori sincrono” rispetto al resto degli altri tifosi. Colpa delle droghe e del reggae dub!
Notevole, a mio parere, è anche il racconto di Mark Timlin: il detective Nick Sherman viene ingaggiato da un presidente della Premiership per controllare che il gioiello della sua squadra non faccia danno con alcol e donne prima della sfida fondamentale per il campionato. Il nome del giocatore è Stan “the man” Mac Ness, provate ad indovinare qual è il calciatore che ha ispirato il personaggio in questione? Ah, magico Collymore, solo avesse avuto un po’ di cervello…
Da segnalare anche la splendida foto di copertina: un gruppo di bimbi saltano cercando di colpire di testa un pallone, in un campo di periferia di un sobborgo industriale inglese degli anni sessanta.
Ritengo che questo sia un libro che possa essere apprezzato dagli tutti; voglio usare le parole di Nicholas Royle per dirvi il perché.
"…questo libro è per quei ragazzi troppo cresciuti che giocano la domenica mattina, che urlano – sali sali! – sperando che qualcuno fischi un fuorigioco anche se non c’è nemmeno l’ombra di un guardalinee; è per i difensori insicuri che si accalcano nelle aree di rigore avversarie sui calci d’angolo, solo perché è piacevole essere oggetto di attenzione almeno una volta ogni tanto; ed è per tutti gli arbitri del mondo. E’ per tutti quei ragazzini che, almeno una volta nella loro vita, hanno dovuto bussare alla porta di un vicino per implorare: “possiamo avere indietro il nostro pallone per favore?”. Ed è anche per quello studente troppo cresciuto, c’è ne uno in ogni squadra, che durante le fasi di riscaldamento, invece di passare ad un altro giocatore, tirerà una bordata scaraventando la palla fuori, a km di distanza dal portiere, e dopo non andrà a riprenderla. Sono poche le persone per le quali questo libro non va bene. Non è per i disonesti, per i palloni gonfiati, o per tutte le minoranze che ancora gridano offese razziste. Non è per coloro che hanno combattuto e vinto la battaglia per farci pagare un extra per guardare il calcio in diretta tv. Non è neanche per quei “presunti tifosi” che lasciano gli spalti 5 minuti prima della partita, per non trovare traffico mentre tornano a casa; qualcuno dovrebbe fare un video con tutti quei gol segnati all’ultimo minuto e mai visti da quei poveracci. In breve, questo è un libro di eccellenti nuove storie scritte da alcuni dei migliori scrittori del Regno Unito, ed è per chiunque ne apprezzi la bellezza." 
Buona lettura! E alla prossima.
Recensione di Charlie Del Buono

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