15 agosto 2024

Semplicemente.. ANDY CAPP


























E’ uno dei miei “eroi” preferiti, fin da ragazzino era la “strip” più desiderata, non è totalmente collegata col football di cui tratta questa pubblicazione ma indubbiamente per molti versi ha le stesse passioni, pregi (pochi…) e difetti (molti di più…) dei frequentatori degli stadi britannici di un tempo.

Andy Capp nasce nel 1957 come intrattenimento domenicale per i lettori del Daily Mirror nell'edizione dedicata al nord dell'Inghilterra.
La direzione del Mirror chiese esplicitamente a Reg Smythe, l'autore e ideatore di Andy Capp, di studiare una figura che facesse sorridere i “northerners” possibilmente narrando vicende di vita vissuta non così lontane dalla realtà quotidiana degli abitanti di Newcastle o Middlesbrough.
Fu così che Smythe pensò di trasporre su carta ciò che ricordava della sua giovinezza trascorsa nella città natale di Hartlepool in pieno nord est, quando era testimone della vita quotidiana dei propri genitori e dei vicini di casa.
Reginald “Reg” Smyth (che diventò noto come Smythe, aggiungendo una e al suo cognome) nacque a Hartlepool nel 1917.
I genitori erano tipici rappresentanti della working class britannica, il papà era operaio presso i cantieri navali di Hartlepool, la mamma casalinga.
Lasciata la scuola a 14 anni il nostro Reg bighellona per un po' sino alla decisione di arruolarsi nell'esercito, dove dopo 10 anni di servizio raggiunse il grado di sergente.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale Smythe fu inviato in nord Africa.
Al termine del conflitto mondiale si congedò e si stabili a Londra dove trovò lavoro come impiegato delle Poste.
Successivamente si impiegò presso un'agenzia specializzata nella realizzazione di cartoons. Qui si fece apprezzare per una sua dote naturale, la capacità di disegnare.
Intorno alla metà degli anni ‘50 Smythe collabora quasi esclusivamente col Daily Mirror ed è qui, come già accennato, che nasce Andy Capp.
Il successo fu immediato, tanto che in breve tempo, le sue “strips” passarono dall'edizione “nord” a quella nazionale e nel 1963 fu lanciato negli USA dove incontrò altrettanto gradimento. Uguale riscontro lo ottenne in quasi 40 paesi e centinaia di quotidiani nel mondo. Smythe procedette senza sosta a disegnare le avventure della sua creatura ed ad ideare quasi quotidianamente le battute e freddure che renderanno Andy Capp un evergreen del fumetto. Continuò sino alla data della sua morte, avvenuta nel 1998, a causa di un tumore alla gola complice anche il suo vizio per le sigarette (solo negli ultimi mesi precedenti la sua dipartita Smythe decise di smettere di fumare e contemporaneamente tolse la sigaretta dalle labbra di Andy Capp).


Del nostro Andy che dire? Chi più chi meno lo conosce e lo “frequenta” da anni.
In Italia arrivò alla fine degli anni 60, i suoi albi pubblicati dall'Editrice Corno ebbero molto successo e le sue strips comparvero per anni sulle pagine de “La settimana enigmistica” con il titolo de “Le vicende di Carlo e Alice”.
Andy Capp è un ometto di bassa statura, porta un flat cap calato sugli occhi e sul nasone, una onnipresente cicca penzolante dalle labbra, un abito scuro ed al posto della cravatta usa una sciarpetta annodata. Insomma, né più né meno il ritratto del tipico inglese popolare degli anni 40/50. E' perennemente disoccupato anche pechè non cerca lavoro o comunque lo evita, tirando avanti col sussidio di disoccupazione che gli basta a malapena per qualche giorno di sbronze e scommesse su cani e cavalli.
Il pub è il suo regno, la sua vera casa!
Qui trascorre intere giornate tra sfide a freccette, biliardo, corteggiamenti alle giovani cameriere e ovviamente “qualche” pinta di bitter ale.
A casa ci sta il meno possibile.
Di solito nelle ore in cui il pub è chiuso, sonnecchia sul divano evitando accuratamente di sbrigare qualsiasi lavoro domestico, non risponde (o risponde male) all'esattore dell'affitto.
Nonostante non sia più un giovanotto è uno sportivo praticante; è parte integrante delle locali squadre amatoriali di calcio, rugby, cricket, freccette, biliardo.
In qualsiasi di questi sports riesce sempre a litigare con arbitri, avversari e anche a volte con i compagni di squadra!
E' rinomato per la foga con cui affronta i contrasti, tanto che, sovente, gli avversari che lo conoscono...lo evitano! Oltre a praticare sport è anche un tifoso accanito che segue la sua squadra del cuore (probabilmente l'Hartlepool United...) in casa ed in trasferta finendo sovente coinvolto in risse con i tifosi avversari.
Andy da vero “provinciale” e popolano, raramente esce dalla propria città dove in effetti ha tutto ciò che gli serve per andare avanti: i pubs, lo stadio, le corse dei cani, le maratone di biliardo, gli amici... Al massimo si concede una trasferta al seguito del suo club o un raro week end a Blackpool con la moglie.
Già, la moglie. Si, Andy nonostante tutto è sposato!
Lei si chiama Florence detta Flo o Florrie, più alta di lui, grassoccia, con una pazienza infinita. Lei è l'unico sostegno della famiglia, lavora in fabbrica e fa pulizie a domicilio, difende accanitamente il suo stipendio dagli assalti del marito che chiede continuamente prestiti per una bevuta Nonostante tutto è addirittura gelosa del suo Andy e non di rado lo aspetta sveglia nel cuore della notte per capire se sta rientrando dai bagordi con gli amici o se ha perso tempo dietro alle sottane delle cameriere.
Qui si scatenano furibonde discussioni che a volte terminano in scazzottate feroci (d'altro canto nei quartieri popolari di ogni città inglese il “wife beating” da parte del marito ubriaco o le bastonate della moglie al consorte tornato brillo dal pub sono sempre state una consuetudine piuttosto radicata).
Insomma, il successo di Andy Capp derivò dal fatto che le sue avventure non erano altre che uno spaccato della società inglese con i suoi lati postivi e negativi.
Le sbronze del venerdì e sabato sera, le risse fuori dal pub, le tifoserie arrabbiate, il rapporto col poliziotto di quartiere, la passione per gli sports (anche praticati), le scommesse...
Alla fine Andy Capp è un po' come vorremmo essere tutti noi, si dedica con passione e volontà alle cose che gli piacciono, evita volutamente le cose più impegnative e meno soddisfacenti come il lavoro, le cose imposte dagli altri o le serate noiose in compagnia dei parenti.
La sua ironia è graffiante, irriverente e non risparmia nessuno.
Non risparmia il Pastore che cerca di indirizzarlo verso una vita più sana e serena; non risparmia Rube, la vicina di casa che incita Flo a mollare Andy o la suocera, con la quale parla solo attraverso la porta e che non accetta in casa!
Alla fine di tutto Andy è contento così; lui dalla vita non chiede nulla (se non qualche scellino per le pinte e qualche scommessa) e non dà nulla in cambio...
I volumi editi in Italia dalla Corno sono facilmente reperibili a prezzi popolari ma il mio consiglio è di accaparrarsi alcuni volumi originali.
Intanto molte avventure inglesi non sono mai state pubblicate in Italia e poi il lessico usato è spettacolare. Con un minimo di dimestichezza e abitudine apprenderete espressioni e dialoghi diffusi nell'inglese popolare dove il “me” sostituisce il “my”, il “ya” al posto del “you” e “cheeky monkey” non è una razza di scimmia ma sta ad apostrofare una persona irriverente, un po' “faccia da schiaffi”...
Per concludere, bisogna segnalare che la città di Hartlepool nel 2007, dopo anni di discussioni, ha eretto una statua ad Andy Capp...
In fin dei conti Andy ed il suo creatore, sono sicuramente tra i “figli” più importanti della ventosa città del nord est!
di Gianluca Ottone

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