2 agosto 2024

LA STORIA DELLA FA Cup (part 2) - Dal 1900 alla seconda guerra mondiale.

Eccoci alla seconda puntata dell’affascinante romanzo della FA Cup, in Italia meglio conosciuta come Coppa d’Inghilterra.
L’inizio del secolo scorso coincise con la fine dell’era vittoriana ma anche con le ultime decadi di splendore dell’impero britannico, e proprio per celebrarne i fasti negli anni venti sorse il mitico stadio di Wembley, indissolubilmente legato alla storia della coppa. Ma andiamo con ordine. Come detto nell’articolo precedente, fino al 1914 il teatro delle finali sarà il Crystal Palace di Londra, eccezion fatta per alcune ripetizioni.
Il 1901 vide il successo del Tottenham, nella prima finale ripetuta della storia. 2-2 il primo match con lo Sheffield United, 3-1 il replay. Dopo anni di predominio delle squadre del Nord, finalmente un sussulto da parte di una londinese. Il calcio è oramai lo sport del popolo. Tanta è la passione che nel match di Londra – il secondo si disputerà a Bolton – accorrono 104.000 persone. Le affluenze di pubblico sotto le 15.000 unità sono ormai uno sbiadito ricordo, la FA Cup Final è l’appuntamento sportivo dell’anno. Lo è diventato in meno di un quarto di secolo. La vittoria del Tottenham ebbe poi ancor di più il carattere dell’impresa: gli Spurs, infatti, all’epoca non facevano ancora parte della Football League – unica squadra con status non League a riuscire mai a vincere la competizione – e nel primo match il gol del 2-2 dello Sheffield United, a quanto riferiscono le cronache di quel giorno, fu uno dei più grossi errori arbitrali della storia. Una palla deviata sopra la traversa dal portiere del Tottenham fu giudicata in corner dal guardalinee ma non dall’arbitro, che concesse la rete tra lo stupore generale! La superiorità delle squadre del centro e soprattutto delle regioni settentrionali dell’Inghilterra era però destinata a continuare.
Nel 1902 lo Sheffield United si prese la rivincita battendo il Southampton, l’anno dopo il Bury fece registrare il risultato più eclatante della storia, 6-0, contro il Derby. Bury protagonista in coppa e in campionato durante quegli anni, a testimonianza di come un club ora ritenuto minore fosse invece all’epoca una delle fortissime compagini che il Nord del paese riusciva a sfornare senza sosta. Intanto nel 1904 la coppa approdava per la prima volta a Manchester, sponda City. Nella decade dal 1905 al 1915 ecco poi spuntare nel firmamento del calcio inglese una nuova stella: il Newcastle United. I Magpies però in FA Cup non ebbero molta fortuna, ben 5 infatti le finali perse, oltre a clamorose eliminazioni, anche contro team allora non League come il Crystal Palace. E proprio a proposito di questo nome, in relazione però allo stadio, sembrò nascere per il Newcastle una maledizione. I tifosi imputarono le tante sconfitte all’erba troppo alta del campo, che avrebbe penalizzato il gioco dei loro beniamini, basato su una fitta rete di passaggi.
La realtà è che anche allora il condizionamento psicologico contava molto, eccome! Dopo le sconfitte con Aston Villa ed Everton nel 1905 e 1906 e la finale tra Sheffield Wednesday e Everton (2-1) nel 1907, il Newcastle di trovò a dover soccombere addirittura contro una squadra di una divisione 9 inferiore: il Wolverhampton, allora in Second Division, secondo team a riuscire nell’impresa dopo il Notts County nel 1894. Il risultato finale fu netto: 3-1. Dopo la prima vittoria del Manchester United, nei due anni successivi il Newcastle ritornò in finale, pareggiando sempre il primo match. Ma se nel 1911 ad imporsi al replay fu il Bradford, l’anno prima era finalmente riuscito a portare a casa la coppa. Ma non vinse a Londra, bensì al Goodison Park di Liverpool, sconfiggendo il Barnsley per 1-0. La maledizione del Crystal Palace non fu quindi mai sfatata! Nelle quattro edizioni prima del periodo di sospensione a causa della prima guerra mondiale, dal 1916 al 1919, si imposero Barsnley, Aston Villa (davanti a ben 121.000 spettatori), Burnley e Sheffield United. I primi furono una delle più grosse sorprese della storia, militando allora in Second Division. L’ultima finale ante-guerra si giocò all’Old Trafford. La ripresa, dal 1920 al 1922, vide come teatro dell’atto conclusivo della competizione lo Stamford Bridge ed un numero sempre maggiore, oltre 600, di squadre iscritte al torneo, che anche all’epoca prevedeva dei turni preliminari e poi di qualificazione da cui le squadre più forti erano esentate. Aston Villa, Spurs ed Huddersfield portarono a casa il trofeo prima del fatidico 1923. Una delle annate mitiche, e mai aggettivo fu più adatto, della storia della FA Cup. Ci fu infatti la prima finale giocata in quello che era destinato a divenire uno dei templi del calcio mondiale, la vera Mecca del calcio inglese: il Wembley Imperial Stadium. L’impianto, comprese le famosissime due torri, fu completato in circa un anno in occasione della British Empire Exhibition, tenutasi nel 1924, e con lo scopo di diventare lo stadio nazionale inglese, dove tenere le finali della FA Cup. Fu realizzato dagli architetti Sir John Simpson e Maxwell Ayerton, e dall’ingegnere Sir Owen Williams. Il costo complessivo fu di 750.000 sterline dell’epoca.
Gli ultimi lavori furono portati a termine solo 4 giorni prima dell’inaugurazione, l’atto finale dell’edizione del 1923 tra Bolton e West Ham United, ovvero la squadra simbolo dell’East End proletario di Londra, i cui tifosi già all’epoca avevano una passione ed un attaccamento particolare per i propri colori.
Ora i dati ufficiali parlano del record assoluto di spettatori per una finale: 126.047, ma si pensa che ad assistere a quella partita ci furono oltre 200.000 persone. Molti tentarono con successo di entrare nello stadio senza biglietto. Il risultato fu che migliaia di persone invasero il perimetro di gioco, in una situazione a dir poco rischiosa. E a quel punto ecco materializzarsi in groppa ad un cavallo bianco l’eroe di quell’incredibile giornata. L’eroe si chiamava Billy, un bobby londinese (nella foto) di cui si seppe sempre e solo il nome, che raggiunse a cavallo il centro del campo, facendo arretrare a fatica ma con successo i tifosi. Così riuscì a riportare un po’ d’ordine e a permettere l’inizio della partita, 40 minuti in ritardo rispetto all’orario previsto, con la gente assiepata a pochi centimetri dalle linee di gioco. Per questa ragione la finale del 1923 sarà sempre ricordata come la White Horse Final.
Ad aggiudicarsela fu il Bolton per 2-0, tra palloni che sparivano tra la folla, tifo alle stelle e la cocente delusione dei tanti eastenders presenti. Nel 1924 il Newcastle vinse finalmente a Londra, successo bissato nel 1932. Wembley non portava male come il Crystal Palace! Intanto nel 1925 arrivava in finale la prima squadra gallese, il Cardiff City, sconfitto dallo Sheffield United. Ma i Bluebirds non si diedero per vinti e, dopo aver assistito ad un altro successo del Bolton sul Manchester 10 City, divennero la prima squadra non inglese a vincere la coppa, battendo 1-0 l’Arsenal. Entrambe le squadre giocavano in First Division, per cui sul campo non si poté parlare di risultato clamoroso, ma certo agli sportivi inglesi fece parecchio effetto veder andare in Galles la coppa! Blackburn e Bolton precedettero il primo successo dell’Arsenal, che nel 1930 lavò l’onta della sconfitta con il Cardiff superando l’Huddersfield per 2-0. Ma quello era destinato ad essere il primo dei tanti trionfi dell’Arsenal di quel periodo, quello della leggenda del manager Herbert Chapman e delle sue stelle James, Drake, Bastin e di tanti altri campioni, dei cinque titoli negli anni trenta, a cui si aggiunse un’altra coppa nel 1936 e della maglietta tutta rossa, un po’ differente dall’attuale. 
Prima della seconda guerra mondiale, oltre a quelle già citate di Newcastle ed Arsenal, sono da registrare anche le vittorie di WBA (1931), Everton (1933, con il grande Dixie Dean al centro dell’attacco), Manchester City (1934), Sheffield Wednesday (1935), Sunderland (1937, nella foto sopra), Preston (1938) e Portsmouth (1939). Nel 1939 si iniziarono i turni preliminari dell’edizione che sarebbe dovuta culminare con la finale nel maggio del 1940. Ma quella partita fu cancellata dall’orrore della guerra che per tanti anni devasterà l’Europa.
di Luca Manes, da "UK Football please" (settembre 2003)
Nella prossima puntata la storia della FA Cup dal 1946 al 1980.

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