3 agosto 2024

LA STORIA DELLA FA Cup (part 3) - dal dopoguerra al 1980.

La gloriosa storia della FA Cup continua dopo la drammatica parentesi della seconda guerra mondiale, foriera di tanti lutti e distruzioni (giocatori morti e stadi distrutti) anche nel mondo del calcio inglese. Con un grosso sforzo organizzativo si mise in piedi l’edizione 1945-46 della Coppa, vinta dal Derby in finale sul Charlton. Da notare che i primi turni si giocarono su partite di andata e ritorno, per cui il Charlton arrivò in finale dopo aver perso una partita, unico caso nella storia. La squadra di The Valley si rifarà l’anno dopo, con una rete segnata ai supplementari contro il Burnley. Quelle stagioni e le successive furono contrassegnate da un ulteriore boom delle presenze di spettatori allo stadio. Tempi duri, in cui il calcio diventava ancor di più una valvola di sfogo per le masse. Il 1948 fece registrare il successo del Manchester United, 4-2 sul Blackpool in una partita spettacolare. L’anno dopo vide una delle classiche favole di cui è ricca la FA Cup. Tra la meraviglia generale arrivò in finale il Leicester City, che però perse con i Wolves. I Foxes giocavano in Second Division e si salvarono dalla retrocessione in Third solo all’ultima giornata!
Mai nessun club giunto all’ultimo atto della coppa si era piazzato così in basso in campionato. Dopo l’Arsenal, l’albo d’oro ci parla di un dominio del Newcastle, che trionfò nel 1951, 1952 (nella foto il capitano Joe Harvey in trionfo) e 1955. Jackie Milburn e Bobby Mitchell i giocatori più rappresentativi di quel bellissimo gruppo, veri eroi della Toon Army dei tempi. Newcastle che poi fino ai nostri giorni non ha più vinto nulla, diventando la vittima di uno dei giant killers più famosi di sempre: l’Hereford United, impostosi per 2-1 nei primi turni del 1971-72 proprio sulle gazze.
Ma negli anni ’50 la finale più bella, destinata ad avere un posto d’onore nella storia del calcio britannico, fu Blackpool-Bolton Wanderers del 1953. Il Blackpool dalle inconfondibili magliette arancioni guidato da Sir Stanley Matthews, che finalmente mise le mani sulla Coppa dopo essere stato sotto 3-1 a 20 minuti dalla fine! Per la verità ad un paio di minuti dal termine del match si era ancora 3-2, poi Mortensen completò la sua tripletta con altre due perle, una in piena recupero, portando la coppa a Blackpool. Poi tutti a festeggiare l’inossidabile Matthews, che terminerà la sua carriera nel 1965 nello Stoke City, alla tenera età di 50 anni. 
Erano altri tempi. 
Sempre negli anni ’50 si gioca per la prima volta con un pallone tutto bianco e sotto la luce dei riflettori, quelle mastodontiche torri 12 illuminate che si facevano notare da Km di distanza. Dopo WBA (1954), Manchester City (1956) ed Aston Villa (1957) sembra essere venuto il turno dei Busby Babes del Manchester United, già dominanti in campionato. L’8 febbraio 1958 la tragedia di Monaco di Baviera. La squadra decimata, Duncan Edwards, giovane ed intrepido capitano, morto insieme ad altri 7 giocatori. Sir Matt Busby gravemente ferito. Manchester e tutta l’Inghilterra sotto shock. I resti di quel formidabile team, di cui faceva parte un giovanissimo Bobby Charlton, fortunatamente salvatosi, insieme a qualche altro giocatore raccattato qua e là, fecero emozionare ancora una volta il paese raggiungendo la finale di Wembley. Il Bolton uscì vincitore per 2-0, Nat Lofthouse non ebbe pietà segnando una doppietta, ma tutti ricorderanno per sempre l’incredibile cavalcata dei superstiti di Monaco. Terminato il decennio con il trionfo del Forest su un combattivo Luton Town ed iniziati gli anni ’60 con i Wolves trionfanti sui Blackburn Rovers, ecco un altro team da favola. Gli Spurs autori del primo double del ventesimo secolo nel 1961, cui fece seguito il bis in coppa del 1962. Una squadra fortissima, spettacolare, che a White Hart Lane rimpiangono ogni anno di più – viste poi le alterne fortune attuali. Il capitano Danny Blanchflower, John White, Jimmy Greaves e Dave Mackay tra i giocatori più forti di quel Tottenham, forse irripetibile. In seguito John Gilzean riportò la coppa a Londra nord nel 1967, nella prima finale tutta londinese contro il Chelsea di Peter Osgood. 
Nel frattempo il Manchester United trovò il primo successo dopo l’incidente aereo (1963), mentre West Ham (1964, l’anno del primo Match of the Day sulla BBC) e Liverpool (1965) si imposero per la prima volta nella loro storia. Il Liverpool di Bill Shankly, altro scozzese di ferro e vincente come Sir Matt Busby! I mitici sixties, quelli dei Beatles, della vittoria nella Coppa del mondo del 1966, delle nuove mode giovanili, del trionfo della terrace culture, poi consolidatasi in maniera definitiva negli anni ‘70 – con tutte le sue implicazioni positive e negative – fecero registrare anche le affermazioni di Everton (1966), WBA (1968) e Manchester City (1969), che all’epoca rivaleggiava per il predominio cittadino e nazionale con lo United. 
Il 1970 vede il primo successo in assoluto del Chelsea in FA Cup. Uno dei team più divertenti del secolo, sicuramente troppo “bello” per vincere in campionato, impostosi in una doppia finale sul Leeds United, forza crescente del football d’oltre manica, vittorioso poi nel 1972 (nella foto sotto). La seconda finale del 1970, dopo il 2-2 di Wembley, si disputò all’Old Trafford e vide i Blues imporsi 2-1 ai supplementari. 120 minuti ci vollero anche per decidere la finale del 1971 tra Arsenal e Liverpool. 




























Pure in quell’occasione ci fu un 2-1 per i Gunners di Charlie George, autore del gol della vittoria, per il quarto double della storia. Dal 1973 al 1980 ci furono tre clamorosi successi di team di Second Division: Sunderland (1973), Southampton (1976), West Ham (1980). E contro fior fior di squadre! Rispettivamente Leeds United, Manchester United e Arsenal. Tutte e tre partite finite 1-0. Inutili sottolineare la gioia ed i festeggiamenti prolungati delle tifoserie di Black Cats, Saints ed Hammers, in quell’occasione veri e propri underdogs, visti con simpatia dai supporter neutrali, capaci di sovvertire le gerarchie calcistiche, sopperire con grinta e determinazione alle deficienze tecniche. Per il West Ham di Trevor Brooking e Billy Bonds ci fu un altro successo, nel 1975 contro il Fulham, con un secco 2-0. Negli anni ’70 ci fu una sola affermazione in FA Cup del Liverpool (1974) dei tanti trofei in Europa 13 ed in campionato, con il suo ineguagliabile alfiere KKK (King Kevin Keegan, of course), a cui il Manchester United negò con sommo piacere il treble nel 1977, imponendosi con un 2-1 ancora maledetto dai tifosi della Kop. Dal 1978 al 1980 l’Arsenal di Liam Brady, Franck Stapleton e David O’Leary raggiunse sempre l’ultimo atto della Coppa. Con alterne fortune, visto che perse inopinatamente con l’Ipswich Town nel 1978 e, come visto, con il West Ham nel 1980. Nel 1979, invece, vinse una delle più emozionanti ed incredibili finali della storia. 3-2 sul Manchester con gli ultimi 5 minuti da urlo, forse i più elettrizzanti di sempre. Da 2-0 per l’Arsenal si passò infatti a 2-2, con due gol del Manchester United a ridosso del novantesimo. Palla al centro, azione ubriacante dell’Arsenal e gol magnifico di Sunderland, tra la costernazione dei tifosi dello United e la gioia, ed il sollievo, di quelli dei Gunners.
di Luca Manes, da "UK Football please" (dicembre 2003)
Nel prossimo numero la storia della FA Cup dal 1981 al 2003.

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