31 luglio 2024

"VOGLIO LA TESTA DI RYAN GIGGS" di Rodge Glass (66thand2nd), 2014

Può un sogno infrangersi centotrentatré secondi dopo essersi realizzato?
È ciò che accade a Mikey Wilson, ultimo esponente di quella mitica Generazione del ’92 che avrebbe reso invincibile il Manchester United nei due decenni successivi. A differenza delle altre, però, la carriera di Mikey termina pochi istanti dopo essere iniziata, a causa di un tragicomico infortunio provocato da un assist impreciso di Ryan Giggs, «l’ultimo calciatore gentiluomo», l’idolo del giovane Wilson. E, da quel giorno, la sua ossessione.
Sedici anni dopo Mikey – alcolizzato e disoccupato – cerca di riprendere il controllo della propria vita invocando l’aiuto dei suoi ex compagni di squadra ma senza ottenere alcun conforto. Nemmeno da lui, Giggs, l’uomo che per la cui immortalità ha pagato il prezzo più caro. E verso il quale indirizzerà tutta la sua frustrazione.
Alternando i brani dei Joy Division ai cori della Repubblika di Mancunia, lo sguardo solidale e malinconico di Rodge Glass ci ricorda che alle spalle di ogni folgorante carriera ce ne sono altre migliaia che finiscono a pezzi, lasciando vuoti che non potranno più essere colmati.

30 luglio 2024

"HEARTLAND" di Anthony Cartwright (66thand2nd), 2013


Siamo nel pieno dei mondiali di calcio nippo-coreani del 2002 e l'onda lunga dell'11 settembre non ha risparmiato nemmeno Dudley, distretto siderurgico delle West Midlands
A pochi giorni dalla sfida tra la nazionale inglese e l'odiata Argentina, la squadra locale del Cinderheath Fc sfida la compagine musulmana della città in "una partita capace di scatenare una guerra razziale nel Black Country". L'atmosfera già satura di rancore è resa ancora più ostile dall'avanzata dello xenofobo British National Party e dal progetto di una megamoschea nell'area dove un tempo sorgevano le acciaierie. Rob - ex giocatore e insegnante di sostegno - non ha nessuna voglia di giocarla quella partita; preferirebbe trascorrere la giornata con Jasmine, una vecchia compagna delle elementari tornata da Londra, o a casa del piccolo Andre, sfregiato per difendere la sua bicicletta, o insieme al fantasma di Adnan, l'amico pakistano.

"MILLWALL vs WEST HAM. Il derby della working class londinese" di Luca Manes (BradipoLibri), 2014

A Londra sono le nove del mattino di una domenica di fine novembre.
Sulle strade semideserte della capitale inglese un cielo cupo da metter spavento distilla una pioggerellina quasi invisibile. Il freddo umido ti si attacca alle ossa senza pietà, non concedendoti nemmeno un istante di tregua. Mettere il naso fuori dall’uscio di casa è un’impresa da sconsigliare anche ai fanatici del jogging. C’è solo da compatire chi deve percorrere gli ampi viali del centro cittadino perché gli è toccato un turno di lavoro infame come il tempo nel cuore d’autunno.
È il caso dei tanti poliziotti, circa mille, impegnati nel servizio d’ordine di uno dei match più temuti del panorama calcistico inglese, se non mondiale: Millwall vs West Ham United

"MyARSENAL. Numeri e dati, tabellini e nomi dell'Arsenal Football Club" di Max Troiani (BradipoLibri), 2018

Un libro su una delle squadre inglesi più seguite dal pubblico italiano, l’ARSENAL. 
Un libro diverso e complementare al noto “LONDON CALLING, La storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben”.
Infatti, questo volume racconta i GUNNERS attraverso la loro storia statistica: numeri e dati, tabellini e nomi. Le prefazioni di Roberto Gotta e Luca Manes, i due più autorevoli scrittori italiani del calcio inglese ed il prologo di un SuperGooner come Matteo Scarpellini testimoniano la straordinarietà (spero) di questo libro.

La storia dell'Arsenal raccontata attraverso le statistiche, uno dei must assoluti per tutti gli appassionati di calcio inglese. Dai lontanissimi esordi nella periferia sud di Londra, quando il club si chiamava Dial Square e i giocatori erano operai dell'Arsenale Reale, passando per le mirabili impresi nell'indimenticabile Highbury, fino ai nostri giorni, all'era Wenger e al trasloco all'Emirates Stadium. Match famosi e celebrati come il 2-0 ad Anfield del 1989 o la finale di Fa Cup del 1971, ma anche momenti meno fulgidi dell'epopea dei Gunners o vittorie un po' logorate dal passare del tempo, in MyArsenal c'è tutto, ma proprio tutto quello che un Gooner deve sapere sul suo inimitabile club.

"United vs Wednesday - Il derby duro come l’acciaio di Sheffield" di Andrea Maggiolo (Bradipolibri), 2021

Al di qua del Canale della Manica in pochi sanno di che cosa si tratti. Invece a Sheffield lo Steel City Derby e lo Steel City Divide (la divisione della città tra opposte tifoserie) sono parte integrante del comune sentire dal 1890, quando le due squadre, in un freddo giorno di dicembre, si sono incontrate per la prima volta su un campo di calcio. La divisione delle tifoserie è oggi tutt'altro che "classista", non c’è politica o religione che tenga (a differenza, ad esempio, dell'Old Firm di Glasgow). Il derby è vita quotidiana. Ci sono tifosi del Wednesday che non mangiano lo streaky bacon, quello a strisce, perché gli ricorda la maglia dello United. Ci sono quelli che non menzionano né fanno riferimento ai loro rivali per nome, ma sempre e solo come "loro" o "l'altra parte". Le nuove generazioni si nutrono dei ricordi dei più anziani in attesa del prossimo incontro. Wednesday (Owls, i gufi biancoblu) contro United (Blades, le lame biancorosse). E' raro che a Sheffield un bambino appassionato di football tifi per Manchester United, Liverpool, Chelsea o Arsenal. Si va allo stadio, in tanti, si nasce e si cresce "red or blue", Wednesday o United. Una rivalità fiera, tosta, che pervade tutto nelle settimane che precedono e seguono i derby, e al cui interno sono state scritte emozionanti pagine di storia del football.Sheffield città industriale, la città "più brutta del mondo antico" secondo George Orwell. Più prosaicamente Steel City, la città dell'acciaio, mezzo milione abbondante di abitanti nel South Yorkshire. Per decenni le acciaierie di Sheffield sono state il simbolo e il cuore dell'Inghilterra operaia, quella del nord, da cui Londra a volte è lontanissima, sentimentalmente ancor più che geograficamente. L'acciaio di Sheffield è ancora oggi esportato in tutto il mondo, ma è il mondo a essere cambiato, ben più della sfida tra le due anime della città. United - Wednesday da più di un secolo non è una semplice partita di pallone. La città trasuda football: qui nel 1857 è stata fondata la prima squadra di calcio della storia, lo Sheffield Football Club, da sempre e orgogliosamente per sempre nelle divisioni inferiori. Qualche anno dopo sono arrivate Wednesday e United, che da 130 anni danno vita a uno dei derby più caldi, competitivi e sentiti del pianeta calcio.

"ARSENAL La costruzione, la gestione ed il management di una supersquadra moderna" di Alex Flynn & Kevin Witcher (Libreria dello Sport), 2010

Arsènal non è un libro “ufficiale”, ma si basa su un accesso alle informazioni che in passato non era mai stato concesso a nessun altro autore e inoltre comprende alcune interviste esclusive ad Arsène Wenger.
Vi si descrive con dovizia di particolari la trasformazione del club in una superpotenza planetaria.Quella che un tempo era conosciuta come “boring boring Arsenal” ora è la più divertente squadra di giovani che esista sulla faccia della terra, nonché la terza società calcistica più ricca al mondo, e gioca le sue partite casalinghe in un nuovissimo stadio ultramoderno, regolarmente esaurito in ogni ordine di posti.Il racconto arriva fino ad una stagione nella quale la squadra ha incantato sul campo e, fuori dal campo, ha raggiunto un volume d'affari di 200 milioni di sterline. Il guru del calcio Alex Fynn ed il direttore della fanzine The Gooner Kevin Whitcher sviscerano gli eventi che portarono all'arrivo di Wenger ed analizzano i suoi dodici anni alla guida del club, mettendo in luce quanto la sua influenza, dal campo di allenamento fino all’ufficio del consiglio di amministrazione, sia stata determinante nel dare forma all'Arsenal che conosciamo oggi.Pur essendo estranei al club, Flynn e Whitcher esaminano la filosofia calcistica di Wenger, i suoi metodi di allenamento, le sue speranze, le sue paure e le sue ambizioni per la squadra e la società - senza peraltro tralasciare i suoi fallimenti - come nessun altro aveva mai saputo fare.

29 luglio 2024

"UNA NUOVA ALBA" di Sergio Francesco Tagliabue (Urbone), 2020

La nascita e lo sviluppo della cultura Casual nelle terraces degli stadi del Nord Inghilterra e del fenomeno musicale denominato post-punk nella città di Manchester alla fine degli anni ’70, raccontata attraverso le storie di Damon e dei suoi amici, tifosi dello Stockport County, squadra di Quarta Divisione del calcio inglese, e fans dei Joy Division, band che ha segnato un’epoca con la sua musica e con la carismatica, ma, allo stesso tempo, misteriosa e malinconica figura del suo cantante, Ian Curtis. 
La vita quotidiana di questi giovani ragazzi, il loro rapporto con la violenza e con l’amore, i loro dubbi e le loro difficoltà in tempi duri segnati dalla crisi economica, durante i quali gli amici fidati, lo stadio e le canzoni diventano delle ancore di salvataggio, seppur non sempre sicure, a cui aggrapparsi.

"LA TRAVERSA SPEZZATA" di Antonello Cattani (Urbone), 2020

Le ballate non sono solo una espressione romantica, ma rappresentano la memoria tenace della storia di una Nazione.
Questa ballata celebra quello che accadde a Wembley nel 1977. 
Nel tempio del football inglese ogni scozzese si sente più scozzese che altrove. La “Tartan Army”, la tifoseria scozzese che in kilt e maglia blu segue in tutto il mondo l’amata nazionale, quando scende a Londra va nel cuore del nemico. Esce dal sottosuolo delle stazioni, passa accanto a Buckingham Palace, occupa festosamente Trafalgar Square e infine entra gonfio d’orgoglio nel tempio sacro dell’avversario.
Sotto il sole o sotto la pioggia, maglie bianche contro maglie blu. Il gigante sassone contro il piccolo guerriero gaelico. Secoli di storia emergono dalla memoria: le battaglie trionfali di Stirling e di Bannockburn, ma anche la disfatta di Culloden, la tragedia delle pulizie etniche, e altro ancora. La disfida non è più su un campo di battaglia, ma su un terreno di gioco. Ma in palio c’è molto di più. Così può capitare che una traversa si spezzi. Per quale motivo?
Il lettore lo scoprirà leggendo le pagine di questo romanzo, che intreccia realtà e fantasia, personaggi realmente esistiti ed altri immaginari. Una storia scozzese, raccontata con tutta la passione possibile da parte non di un semplice appassionato, ma di un vero innamorato della Scozia.

"ARSENE WENGER, La mia vita in bianco e rosso. Le mie passioni, il mio calcio" di Arsène Wenger (Baldini & Castoldi), 2020

Per il suo approccio al gioco e al lavoro di squadra, per il suo rigore e le sue idee innovative in materia di dieta e di benessere, Arsène Wenger, soprannominato "Il Professore", ha lasciato il segno nel mondo del calcio, trasformando il mestiere di allenatore in pura arte. In questo libro decide di raccontarsi per la prima volta in assoluto. Come ha fatto il bambino di Duttlenheim, un piccolo paesino in Alsazia, che non sembrava affatto destinato al successo, a entrare nella leggenda? Come ha costruito la favolosa squadra degli "Invincibili", quell'Arsenal che per una stagione intera non ha mai subìto sconfitte? Come è riuscito a rivoluzionare quel club tutto sommato conservatore, facendolo passare da 70 a 700 dipendenti? Arsène Wenger ricorda qui ogni partita decisiva, ogni squadra che ha allenato, i giocatori che ha scoperto, formato, guidato e fatto crescere. Condivide con il lettore i momenti più importanti, le vittorie più celebri e le sconfitte più dure, e parla del suo mondo, dei valori che lo hanno sempre guidato: il rigore, la giustizia, il senso del dovere di fronte a un mondo, quello del calcio, che ha conosciuto eccessi e periodi bui. Ci offre così il racconto di una vita caratterizzata da un grandissimo amore per questo sport, per la sua grazia e la sua bellezza. Una lezione di vita: occorre assumersi il rischio delle proprie idee, crederci, lavorare sodo, guidare la propria squadra e non arrendersi mai.

28 luglio 2024

"TRADITORE PER UN GIORNO. La mia avventura a Stamford Bridge" di Vincenzo Felici (Italic), 2013


Il sogno nel cassetto, frutto di una passione coltivata fin da piccoli, può essere realizzato a partire da un episodio fortuito ma perseguito con tenacia. Felici racconta i primi episodi legati all'amore per il calcio in generale e in particolare per la Juventus, dalle partite in spiaggia con gli amici a quelle a Subbuteo, fino alle collezioni degli elementi più disparati della storia delle diverse squadre.
Accanto al calcio nostrano assume un posto di rilievo quello anglosassone che lo lega alla fanzine "UK Football, please" e lo porta a conoscere l'associazione Football Aid che, per scopi benefici, permette ad appassionati di provare per un giorno l'esperienza di essere un calciatore professionista.
In "Traditore per un giorno" Felici racconta la realizzazione di questo sogno, la preparazione atletica, l'infortunio durante la partita con la Nazionale Farmacisti e la determinazione che lo ha portato comunque a Londra a indossare la maglia del Chelsea nello Stamford Bridge accanto a Scott Minto e segnare il proprio gol. Una storia fatta non solo per appassionati, che in questi episodi rivedranno in parte se stessi, rivivendo piacevoli ricordi, e potranno approfondire alcuni settori della storia del calcio, ma anche per i profani per i quali questa sarà la testimonianza che il calcio è altro da ciò che la cronaca ci ha abituati a sentire, fatto di storie di grande umanità, solidarietà, amicizia, fratellanza e passione.

"LETTERE DA LIVERPOOL" di Stefano Ravaglia (Battaglia Edizioni), 2020


Lettere da Liverpool è il racconto della storia sportiva unica e irripetibile del Liverpool Fc: le vicende calcistiche della squadra del Mersey sono sempre state fortemente collegate gli aspetti culturali e politici della città e dei personaggi che l’hanno attraversata. Non si tratta di un racconto cronologico: in undici capitoli si snodano le partite, le gesta di molti protagonisti in maglia rossa (di oggi e del passato), sconfitte e trionfi, momenti tragici (Heysel e Hillsborough), e gli eventi di un luogo che, con la magia e la musica dei Beatles e le rivolte degli operai, è stata protagonista assoluta delle rivoluzioni sociali contemporanee.
In un momento magico per il Liverpool FC che si prepara a vincere la Premier League a distanza di 30 anni dall’ultimo trionfo, questo libro è dedicato ai tanti tifosi e simpatizzanti dei “reds” in Italia. Il libro è supportato dal Official Liverpool FC Supporters Club Italy che ringraziamo per il sostegno e l’entusiamo nella persona di Nunzio Esposito.

“Nient’altro che acqua fangosa. Una città sempre dalla parte del torto e la cui storia è stata attraversata da momenti densi e significativi, spesso rudi e violenti con punte drammatiche che ha avuto sin dalle origini significati sinistri. Quella era infatti la traduzione di “Liuerpul”, la prima traccia di denominazione della città affacciata sul Mersey”.
[da Lettere da Liverpool di Stefano Ravaglia]

27 luglio 2024

"LA CITTA' DEL FOOTBALL. Viaggio nella Londra del calcio" di Gianni Galleri (Urbone), 2014

La città del football è un viaggio nella capitale mondiale del calcio. Un tour che parte da lontano nel tempo e arriva ai giorni nostri, che guida il lettore lungo tutti i teatri più importanti del football londinese: Highbury, Stamford Bridge, White Hart Lane, Craven Cottage, Upton Park e molti altri. Ma non solo. Londra non è soltanto il calcio dorato della Premier. Ci sono le divisioni inferiori e c’è la non league, con tutta la sua magia.
Si parte con l’Arsenal dei record, per poi addentrarsi subito nei fangosi campetti del Bromley, per parlare della strana ricorrenza di un numero. Si torna subito nei dorati palcoscenici del Chelsea, per raccontarlo prima che fosse così vincente. La squadra professionistica più orientale di Londra, il Dagenham & Redbridge è la protagonista del quarto capitolo: la sua è una storia a metà fra professionismo e dilettanti, con diversi colpi di scena. Le gesta del Tottenham Hotspur e la sua predilizione per un anno particolare, anticipano la storia del primo club ebraico di Londra, mentre l’eterna lotta fra Millwall e West Ham, precede il racconto sul Corinthian-Casuals, la squadra che umiliò il Manchester United. Del Queen Park Rangers si raccontano tutte le peripezie per trovare uno stadio dove giocare gli incontri casalinghi. Il Sutton United è la squadra di Londra che trionfò nel torneo anglo-italiano: nonostante la scarsità di materiale, si prova a narrarne le gesta. La storia scelta per il Charlton non parla solo di calcio, ma anche di come questo sport possa unire e motivare i cittadini, fino ad arrivare alla creazione di un partito. Il Thurrock e il Carshalton Athletic sono le due squadre che si disputarono la salvezza di un campionato dilettanti di qualche anno fa: l’epilogo fu incredibile. Del Fulham invece si canta il gioiello più prezioso, il Craven Cottage, lo stadio-capolavoro. Il capitolo “Il loro anno preferito”, è un omaggio al famoso e bellissimo “Il mio anno preferito”, a cura di Nick Hornby. Nel nostro si parla del Brentford, del Leyton Orient, del Crystal Palace e del Watford, raccontando per ciascun team un’annata indimenticabile. La Coppa delle Coppe dei dilettanti è la scusa per parlare di un calcio che non c’è più e di una serie di grandi squadre di non league come l’Hendon, l’Enfield, lo Walton & Hersham e lo Staines Town. Il penultimo capitolo racconta del ritorno nella Football League (il professionismo inglese) dell’Afc Wimbledon dopo che uomini interessati solo ai soldi avevano fatto fallire la storica Crazy Gang. Si parla infine di soprannomi nell’ultimo capitolo, andandone a scovare alcuni veramente particolari e inusuali.
La città del calcio è anche corredata di piccole guide, alla fine di ogni capitolo, per raggiungere lo stadio di ciascuna squadra. Al termine del libro, si trova una piccola bibliografia utile per gli appassionati che vogliono ampliare la propria “cultura di calcio inglese”.

La prefazione e la postfazione sono a cura rispettivamente di Simone Conte (giornalista, autore e speaker radiofonico) e di Marco Anselmi (giornalista e speaker radiofonico). L’autore è Gianni Galleri, blogger e fondatore di London Football.

"BLU REALE" di Vincenzo Felici (Urbone), 2014

"La storia del Chelsea FC, attraverso i fatti e i protagonisti che riguardano la società londinese. Un doveroso riconoscimento ad una squadra che dopo una serie di difficoltà societarie ed economiche ha raggiunto negli ultimi trenta anni risultati sportivi insperabili, fino a conquistare il tetto d'Europa. Ma anche simboli, colori, costume, musica, cinematografia, curiosità ed interviste che arricchiscono un quadro calcistico già stimolante di suo. E infine l'immancabile riferimento all'indissolubile legame che a doppio filo lega i "Blues" all'Italia, attraverso i giocatori nostrani passati per "Stamford Bridge" lasciando tracce indelebili, insieme ad accaniti sostenitori. Senza dubbio la prima pubblicazione italiana che parla a tutto tondo del Club gestito dal magnate russo Roman Abramovic."

26 luglio 2024

"FORZA FLEET. Un anno a Stonebridge road" di Gianfranco Giordano (PhotoCity), 2013

Il sogno cullato da tanti anni. Fare l’abbonamento per una squadra di calcio inglese. Prendere l’aereo due volte la settimana per andare a Londra a vedere una partita di calcio. In questo libro racconto la mia avventura, un misto di passione sportiva e follia. 
La stagione 2011/12 dell’Ebbsfleet United, squadra della Conference National. Nove mesi passati a viaggiare, vedere partite, visitare una grande città, conoscere persone e bere birra.

"TUTTO PREMIER LEAGUE. Storia, aneddoti e numeri del campionato più sfarzoso del mondo" di Angelo Tuttobene (Urbone), 2019

Il 1992 è lo spartiacque tra l’èra del glorioso e romantico vecchio football d’Albione e l’attualità sfarzosa del soccer moderno globalizzato. La nascita della Premier League avvenne quando le 22 squadre della First Division, allora affiliate alla Football League, decisero di seguire il fruscio dei pounds e creare una lega autonoma irrorata da sponsor e diritti televisivi.
Quest’opera ripercorre le intricate vicende che hanno portato all’accordo con BSkyB di Rupert Murdoch che con abili investitori ha inaugurato un modello di governance del calcio, diventato egemone a livello mondiale. Gli stadi sembrano sempre più teatri con posti a sedere e la confusione delle terraces è rimpiazzata dalla consuetudine della membership card. Ci sono ancora sacche di resistenza sugli spalti d’Oltremanica, ma è giunto il momento di fare un primo bilancio storico e statistico.
Nel volume troverete, tutti i risultati, informazioni storiche e statistiche, i record, i top e flop players, le classifiche, le rose complete, le presenze e le reti di tutti i giocatori che hanno fatto parte delle squadre della “Super Lega”. Inoltre sarà possibile consultare tutti i tabellini delle finali della FA Cup, della League Cup e del Community Shield, arricchito dal racconto anno dopo anno dei fatti salienti delle 27 stagioni della massima serie inglese.

"IRON TOWNS. Città di ferro" di Anthony Cartwright (66thand2nd) - 2017

Sul corpo di Liam Corwen sono tatuati i protagonisti della storia del calcio, Eusébio, Van Basten, Ronaldo. Una storia nella quale ha rischiato di entrare anche lui, che appena maggiorenne esordì in nazionale senza toccare palla. 
E ora, a distanza di quasi vent’anni, si appresta a chiudere una carriera deludente nella squadra di Iron Town. O, come vorrebbero i suoi abitanti, Iron Towns: antiche roccaforti siderurgiche ridotte a «un labirinto di vecchie officine» scoperchiate, «strane reliquie metalliche», villaggi bruciati, stregati come le brughiere del leggendario regno di Mercia.
Con due matrimoni falliti alle spalle e un figlio che vede solo in webcam, il bilancio della vita privata di Liam non è diverso da quello dei suoi amici di sempre, Dee Dee, Goldie, Mark Fala, le donne e gli uomini delle «città di ferro», ormai arrugginite come le ambizioni di una generazione tradita dalla Storia, ma caparbiamente in attesa di un riscatto personale e collettivo. Ancora una volta Cartwright ricorre alla metafora del football per narrare mondi scomparsi, quelli di una solidarietà operaia ormai sconfitta e di un calcio sempre più estraneo al suo unico, legittimo proprietario: il pubblico. Mondi ricoperti da uno strato di cenere sollevata da incendi che non hanno mai smesso di bruciare.

25 luglio 2024

"MATT LE TISSIER, Una scelta di vita" di Christian La Fauci (Urbone), 2019


7 novembre 1986, Sheffield Wednesday - Southampton = 3-1, Le Tissier segna la sua prima rete in campionato con la maglia dei Saints. Il 7 novembre 2019, esce il primo libro in lingua italiana sulla sua vita, scritto da Christian La Fauci.

Quando un calciatore ha un talento fuori dal comune , in genere finisce per far parte di qualche grande squadra e legare il suo nome alla conquista di campionati e trofei . Tuttavia , raramente ne viene fuori qualcuno che pone in essere una scelta di vita piuttosto che di carriera , uno che antepone la propria serenità , il piacere di giocare ed un ambiente a sé congeniale ad una bacheca o un palmares che diventa l'ultimo dei suoi pensieri . Casi più unici che rari , ma ogni tanto qualcuno ci sta : qualcuno come Matthew Le Tissier.....

24 luglio 2024

"PREMIER LEAGUE La magia del calcio inglese" di Nicola Roggero (Rizzoli), 2019

Chiunque ami il calcio e vada ad assistere a una partita di Premier League in Inghilterra resta senza fiato. Perché lì il gioco più bello del mondo è ancor più bello: è il campionato più ricco, gli stadi sono i più spettacolari, le squadre sono al massimo livello. Ma non solo: perché quei luoghi ormai mitici - da Stamford Bridge a Wembley, da Old Trafford a Highbury - preservano una tradizione unica di vittorie e campioni, ma anche il segreto di un rapporto diretto con il pubblico che non esiste altrove. 
Per tutti gli appassionati italiani che da anni seguono il football britannico in tv (in passato sulla televisione svizzera e Tele+, oggi su Sky), Nicola Roggero racconta per la prima volta tutta l'epopea di questo fenomeno, dal lontano 1888 quando il gentiluomo William McGregor diede origine al primo campionato inglese per arrivare alla finale della Champions League 2019 in cui, sbaragliate le altre rivali del resto d'Europa, si sono fronteggiate Liverpool e Tottenham. È una cavalcata entusiasmante che passa dalle prodezze di Dixie Dean che negli anni Venti segnò 349 gol solo con la maglia dell'Everton alla tragedia del Manchester United nel '58 (una Superga inglese), dal dominio pluridecennale in patria e in Europa del Liverpool alla parentesi oscura degli hooligans. Il tutto per approdare alla fase attuale con il passaggio dalla Football alla Premier League nel 1992, gli anni di fatica e gloria di Alex Ferguson, e la carrellata dei massimi interpreti (anche italiani) del football contemporaneo: Beckham, Shearer, Drogba e poi Vialli, Mourinho, Conte, Ancelotti, Pep Guardiola… 
A dimostrazione che lo stile inglese è inimitabile. Perciò scoprirne le storie e i segreti è un modo per godere più appieno della magia del calcio.

"MAVERICKS & CULT HEROES del calcio Britannico" di Remo Gandolfi (Urbone), 2019

L’impossibilità di essere normali è un bene o un male? Come per molti aspetti della vita, dipende. Specialmente se il giudizio sulla normalità o sul suo contrario arrivano a posteriori, dopo molti anni, e in un contesto completamente diverso dal punto di vista mediatico. Remo Gandolfi va ad esplorare personaggi al limite, spesso oltre il limite, e sono i MAVERICKS cioé i cavalli pazzi, e quelli che anche senza aver fatto nulla di rivoluzionario sono diventati eroi popolari, calciatori il cui ricordo permane al di là del loro talento. EROI DI CULTO, sopravvissuti nel ricordo alla fine della loro carriera e in alcuni casi ingigantiti dal tempo oltre i loro meriti: ma quando si ha la passione per un calcio che non esiste più, inghiottito dalla globalizzazione tra le risate di scherno di molti verso chi non si vuole prestare al gioco, è cosa buona e giusta mantenere e incrementare la memoria di chi ha fatto parte di periodi irripetibili della storia del calcio inglese. La domanda che viene posta proprio alla fine del profilo di molte di queste storie è quella che ci poniamo noi: dove sarebbero arrivati questi “cavalli pazzi”se avessero avuto una testa diversa? Ma la risposta c’è: con una testa diversa non sarebbero stati maverick e dunque di loro non si parlerebbe tuttora con questa devozione, con questo rammarico e con questo affetto, anche quando sia addolorato per le occasioni perdute. La scelta dell’autore di introdurre quasi tutti i capitoli - evitando per sensibilità quelli in cui il giocatore sia deceduto o in condizioni non ideali, come Gary Speed o Stan Bowles - con un discorso in prima persona del relativo protagonista, un discorso verosimile e circostanziato, è una porta di ingresso al ritratto più dettagliato che segue e alla ricchezza di aneddoti che chiudono ogni ritratto, una serie di perle frutto di una ricerca e di una memoria eccezionali.

Memorizzateli e teneteveli stretti, per fare bella figura alla prossima cena, alla prossima giornata in spiaggia o al pub. Dopo, saprete chi ringraziare.


"CELTIC FOREVER - You’ll never walk alone" di Max Troiani & Luca Manes (BradipoLibri), 2009

Celtic Forever è una cavalcata tra la miriade di successi e i tanti personaggi che hanno fatto grande il club cattolico di Glasgow. Nato nel 1887 su intuizione di un prete, Fratello Walfrid, per finanziare la mensa dove i poveri di origine irlandese trovavano aiuto e cibo caldo. Dai primi Old Firm con i Rangers, ai Lisbon Lions che nel 1967 conquistarono una storica Coppa dei Campioni contro l’Inter di Herrera, fino ad arrivare ai giorni nostri, la splendida maglia a strisce bianco-verde del Celtic è divenuta un’icona, il simbolo di un’intera comunità, quella irlandese, sparsa per tutto il mondo. Una comunità che si riconosce in tutto e per tutto in un club ormai tra i più famosi del pianeta. Non a caso anche i supporter del Celtic al Parkhead hanno adottato come loro inno il celebre “You’ll never walk alone” di liverpuldiana memoria. Perché i Bhoys non cammineranno mai soli e non scorderanno mai le loro origini e la loro storia, che vale certamente la pena di essere raccontata.

...Il Celtic è stata la prima squadra britannica a conquistare la Coppa dei Campioni. Poi vennero gli inglesi, ma in principio furono i biancoverdi di Glasgow. Loro. Gli autori si lasciano guidare dalla passione senza precipitare nel pozzo dell’enfasi. Raccontano, spiegano, «spogliano». Dalla fondazione all’incoronazione. Gli anni bui, l’epoca d’oro, le ordalie dell’Old Firm, il romanzo di una squadra che, partendo dalla fiera ma angusta Scozia, ha fatto strage di cuori nel resto d’Europa…
Dalla prefazione di Roberto Beccantini
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Di squadre che rappresentano qualcosa di più di una semplice società calcistica ne è pieno il mondo. Identitarismi politici, religiosi, etnici, patriottici si mescolano di frequente con l’arte pedatoria. Una di queste squadre, forse l’esempio più radicale e radicato, è il Celtic Football Club. La squadra dei cattolici, irlandesi in prevalenza, di Glasgow. Una squadra che rappresenta tutto di quella comunità: la storia, le battaglie, la religione, l’identità più pura, la passione politica, l’espressione patriottica per l’Irlanda finalmente unita e libera. Ma anche la rivalità acerrima con i protestanti, che si riconoscono nell’arcirivale del Celtic, i Rangers. Il tutto è racchiuso in una citazione, riportata nel libro “Celtic forever”, in calce al capitolo 6: “I giocatori del Celtic devono capire che quando indossano questa maglietta non giocano per una squadra di calcio, giocano per una causa, per un’intera comunità”. Musica e parole di Tommy Burns, 352 partite in 14 anni con la maglia biancoverde.
A raccontarci la storia di questa mitica compagine, dalla fondazione voluta da un prete, Fratello Walfrid, alla Coppa dei Campioni contro l’Inter del 1967, dai primi Old Firm contro i Rangers ai successi del nuovo millenio, sono Luca Manes, habitué della letteratura calcistica d’oltremanica, e Max Troiani.
Il libro spiega perché il Celtic è una squadra unica. Unica anche nel suo più grande trionfo: la Coppa dei Campioni del 1967, quando 11 giocatori tutti provenienti dal vivaio biancoverde misero fine al ciclo della Grande Inter di Herrera. Si, avete capito bene: tutti provenienti dal vivaio biancoverde. Tutti nati e cresciuti a non più di 30 chilometri dal Parkhead, l’area dove è situato il Celtic Park. Caso unico, mai successo in tutta la storia della principale competizione europea. da www.opinione-pubblica.com

23 luglio 2024

"CELTS" di Simone Galeotti (Urbone), 2014

Un piccolo affresco sulla storia del Celtic Football Club. Una serie di racconti che partono dalle mistiche vicende di San Patrizio, passando dall’immigrazione irlandese in Scozia fra stenti e miseria.
Poi l’arrivo di Fratello Walfrid, seguace marista che s’impegnò per la creazione di una quadra di calcio che potesse raccogliere fondi per il sostenantemento dei bambini più poveri. E quel club, fondato nel 1888, si rivelerà non solo fonte di aiuto e carità ma anche al tempo stesso specchio sportivo di una comunità, di una causa e di un popolo. Così la storia si dipanerà attraverso uomini e momenti che ne hanno segnato gli eventi. Celtic Park diventò cattedrale laica della squadra cattolica per eccellenza, e i “bhoys” si affermarono in patria duellando in un campionato infinito contro il riflesso opposto cittadino dei Rangers, e addirittura, nel 1967 saranno il primo sodalizio non latino a imporsi nella Coppa dei Campioni.
Prima ancora degli inglesi che bruceranno d’invidia. Il mazzo di carte pieno di figure in divisa “Hoops” è enorme, e troppo difficile da stendere tutte sul tavolo. Da Walfrid ai fratelli Maley, all’impareggiabile McGrory, all’iconico Jock Stein e i suoi undici leoni di Lisbona, allo sfortunato Doyle, al granitico McGrain, a Tommy Burns, a McStay, a Henrik Larsson e molti altri. Suggestioni e scampoli di poesia fra goal e orgoglio."
Hail Hail!!

"FUCK YOU, I'M MILLWALL" di Federico Farcomeni (Fan's Shop), 2019

No One Likes Us, We Don't Care...
È il motto degli hooligans del Millwall...già, ma quali hooligans? F-Troop? Bushwackers? Treatment? No, molto di più, anche perché tutto si confonde nell'anonimato di quel blocco unico e compatto che se ne frega delle gerarchie piramidali, chiamato Millwall Football Club. "F**k you, I'm Millwal!l" è il grido di guerra di chi è cresciuto in curva ma è anche un libro che si prefissa l'ambizione di guidarvi nel percorso della "piccola più grande del mondo", che ha abbracciato i difficili quartieri di Londra Sud-Est sin dalle origini, e tenta di spiegare l'ascendente che questo club ha avuto nel corso degli anni sulla tifoseria, la squadra e la società, componenti legate, per quanto provino a districarsi, in modo inscindibile. Storia, scontri, tradizione e fascino di un club mitico, punto di riferimento per le generazioni ultras di tutto il mondo. Per la prima volta in italiano, un libro originale edito da Fan's Editions che approfondisce gli aspetti più oscuri del Millwall, andando al di là dei pregiudizi e provando ad arrivare alle radici di un fenomeno inafferrabile. Seguiteci nella fossa...

"LONDON STADIUMS TOUR" di Gianfranco Drogant (Bradipolibri), 2019

Fantastico pensare che solo nella Premier League, un quarto delle squadre partecipanti siano della capitale inglese e che nelle categorie inferiori ci siano così tanti altri club (e stadi!). In questo libro l’autore ne ha individuati 79. 
Tanti sono gli stadi, tanto le modifiche e migliorie prodotte negli anni: lo “Stamford Bridge” negli anni Ottanta aveva le tribune recintate con il filo spinato a causa degli hooligan del Chelsea mentre oggi non ha barriere tra tifosi e terreno di gioco; il “The Valley”, abbandonato con l’erba incolta e i tifosi che per amore del Charlton hanno ripulito la loro seconda casa facendo rinascere il Club; “Highbury”, demolito per costruirne uno moderno con i tifosi dell’Arsenal in lacrime per la perdita di un affetto profondo. Tanto per citarne alcuni.
Per queste emozioni, per questi valori, per la mentalità… oltremanica, la passione per gli stadi del gioco più bello del mondo, sarà sempre condivisa da migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo. Fine amore mai.

22 luglio 2024

"PAOLO DI CANIO. L'autobiografia" di Paolo Di Canio & Gabriele Marcotti (Libreria dello Sport), 2005

Paolo Di Canio è senza dubbio un giocatore che è riuscito a farsi notare per il talento calcistico di cui è capace ma anche per i lazzi e i frizzi di un carattere forte che a volte non è riuscito a trattenere. Ambivalente, Di Canio, infatti, si era costruito una cattiva fama, quella da giocatore che "brutalizza" gli arbitri (prese undici giornate di squalifica per avere strattonato un malcapitato arbitro) arrivando poi a conseguire, dopo due anni di purgatorio, il Premio Fair Play della Fifa. Nel libro insomma trovate, in perfetto stile inglese, le "esternazioni", i commenti ed i giudizi del poliedrico giocatore.
Giudicatelo voi : "Dottor Jeckyll" o "Mister Hide"?

BRITISH CORNER di Simone Galeotti (Urbone), 2015


Dopo Tea Time, ecco il suo seguito. Nuove storie, sul calcio britannico, ripescando ogni tanto qualche racconto dal precedente lavoro per alimentare un ideale filo conduttore, che cerca non solo di annaffiare l’ humus affiorante di un football importante e famoso, ma che penetra ancora più in profondità portando alla luce molti club minori, quasi sconosciuti, mostrando le loro parabole, e magari i loro brevi lampi di gloria. Ma, se pensate che si parli solo di un pallone che rotola su un campo verde, vi sbagliate. 
Le squadre di “British Corner” mischiano sapientemente goal e storia, vita sociale e vecchie leggende, perché in Gran Bretagna tutto profuma di calcio, e tutto riconduce al calcio.

"I LEONI DI LISBONA - Quando il Celtic vinse la Coppa dei Campioni" di Giorgio Ciriachi (Urbone), 2012

Ci sono favole che, qualche volta, accadono anche nella realtà: sia nella vita di tutti i giorni, sia nel mondo del calcio.
Immaginate, solo per un momento, di tornare indietro sul finire degli anni sessanta, di recarvi in una città della Scozia, di andare in un grande stadio e di poter assistere alle vicende incredibili di una squadra che in poco tempo diventerà leggendaria.
Immaginate di veder scendere sul terreno di gioco, tra tanti tifosi stipati sulle gradinate come fossero sardine, una formazione, con una favolosa casacca a righe orizzontali bianche e verdi, composta nella sua quasi totalità da calciatori nati proprio nella città dove questa squadra ha la sua sede sociale, una compagine creata con pochi soldi, ma con passione e cura del particolare.
Immaginate questa formazione che, solo pochi anni prima, sembrava essere giunta, inesorabilmente, al capolinea ed ora, grazie al suo nuovo tecnico, capace in pochissimo tempo di plasmare calciatori stanchi e demotivati, vincere partite su partite.
Immaginate questa formazione conquistare prima la Coppa di Scozia, poi il campionato ed arrivare a giocare la prestigiosa Coppa dei Campioni, trofeo che nessuna formazione anglosassone era mai riuscita a conquistare prima.
Immaginate, questi calciatori scendere in campo ed affrontare, almeno sulla carta, squadre che partono sempre con il favore del pronostico, per poi batterle inesorabilmente.
Immaginate questi stessi calciatori che, partita dopo partita, diventano consapevoli di poter lottare e vincere contro le migliori formazioni del panorama calcistico europeo.
Immaginate quei calciatori, arrivare alla finale del torneo calcistico più prestigioso del vecchio continente, sapendo di dovere affrontare la grande Inter di Herrera: squadra, all’apparenza, imbattibile.
Immaginate, ancora, quei calciatori passare in svantaggio dopo pochi minuti, pensare che, forse, tutto è compromesso….che, forse,il miracolo non avverrà, che i tanti tifosi festanti, accorsi in un caldo giorno di maggio a Lisbona, torneranno a casa sconfitti.
Ma non potete neppure immaginare cosa fece una grande squadra chiamata Celtic Glasgow allenata da Stein…
No non potete immaginarlo !

"SOGNI E REALTA'. Un viaggio nella FA Cup e nel cuore del calcio inglese" di Stefano Faccendini (Ultrà Sport), 2018

Nel panorama calcistico mondiale, la FA Cup è indubbiamente il torneo a eliminazione diretta più affascinante, e rappresenta una tradizione impossibile da replicare. A molti appare come un residuo del passato, un curioso anacronismo che si affianca ogni anno allo spettacolo sfavillante della Premier League. Ma c'è una FA Cup che inizia ad agosto e finisce a gennaio e una che inizia a gennaio e finisce a maggio. Qualsiasi squadra ai nastri di partenza del turno extra preliminare è solo a tredici partite da Wembley. Basta vincerle tutte. Forse non sarebbe possibile nemmeno in un romanzo, ma a nessuno è proibito sognare, anche solo per una notte, anche solo per novanta minuti. 
Per farci vivere da vicino questi sogni, Stefano Faccendini ha seguito, partita dopo partita, l'edizione dell'FA Cup 2017-18.
Ne è uscito un libro di viaggio, un viaggio al centro del calcio inglese. Un libro che ci racconta di impianti sportivi persi nel nulla, di tifosi incredibilmente appassionati, di partite fra calciatori che sembrano appartenere a universi distanti anni luce, ma che per un pomeriggio si sfidano alla pari, e ogni tanto capita che non vinca il migliore.

"THE POPPY E THE LILY. Calcio ed etnia a Belfast" di Gianluca Cettineo (Urbone), 2018

The Poppy and the Lily, il papavero ed il giglio, sono simboli che rappresentano la memoria storica delle due comunità nordirlandesi.
La comunità nazionalista irlandese e quella unionista scoto-ulsteriana sono in costante lotta tra di loro da quando la colonizzazione dell’Ulster ha avuto inizio (all’incirca 400 anni fa). Questa polveriera etnica, ben pressata all’interno dei confini dello stato nordirlandese, è esplosa in tutta la sua violenza al termine degli anni '60, ma si trascinava già dalla fine del XIX secolo. Le divisioni culturali, presenti nell'Irlanda del Nord e propagatesi nel resto del Regno Unito, si riflettono in tutti i campi della vita sociale della comunità nazionalista irlandese ed unionista scoto-ulsteriana. Il calcio non fa eccezione ma, anzi, essendo un fortissimo catalizzatore sociale, è termometro ed amplificatore delle tensioni etniche presenti nell’Ulster.
The Poppy and the Lily racconta di come il calcio nordirlandese rifletta la situazione politico-sociale nelle tormentate sei contee del nord d’Irlanda e non solo. Un viaggio tra le strade di Belfast e tra i suoi mosaici di quartieri divisi tra l’arancio ed il verde.

"BILL SHANKLY. L'uomo di Glenbuck" di Christian La Fauci (Urbone), 2018

Bill Shankly, un uomo contraddistinto da un amore autentico ed assoluto verso il calcio . 
Una vita in funzione di esso , prima come passione in grado di mitigare un'infanzia e adolescenza di sacrifici e ristrettezze , in seguito come apprezzato e pregevole calciatore , quindi come allenatore che dopo un adeguato percorso formativo , diede origine a quello che viene ricordato come il leggendario Liverpool.

21 luglio 2024

"DREAM STATION" di Simone Galeotti (Urbone), 2013

Questa nuova raccolta, parte dalle origini del calcio inglese con l’avvento sulla scena di metà ottocento dei primi club che hanno sviluppato il football moderno. E tratteremoquindi della città di Sheffield, che detiene ben due primati riconosciuti. Il club e lo stadio più antico del mondo. Il primo è lo Sheffield FC, e il secondo è l’HallamFC. Dopo, ci tufferemo completamente nella magia e nel fascino della FA Cup, conle sue sorprese, i giant killing più famosi, e le avventure di piccoli club con il lorocarico di piccole e grandi speranze. Tutti orientati verso quella stazione, verso quello stadio che da sempre ha rappresentato il tempio del calcio e dei suoi sogni.

"TI AMEREI ANCHE SE VINCESSI" di Antonello Cattani (Urbone), 2018

CONFESSIONI DI UN TIFOSO SCOZZESE
“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.
Se vi ritrovate in questa frase, non leggete questo libro, anzi non sfogliatelo neppure, rimarreste delusi. Continuate a vedere il Barcellona, il Real Madrid,il PSG sui canali a pagamento, e ricordatevi di segnare l’ennesimo trofeo vinto sull’almanacco.
In questo libro si parla di altro.
Ci sono poche vittorie e molte sconfitte, poche gioie e tante delusioni.
Certamente non mancano le emozioni.
E’ la storia di una squadra che non partecipa alla fase finale di un campionato mondiale di calcio dal 1998, e quando l’ha fatto è sempre stata eliminata al primo turno. Spesso per poco, a volte rimanendo imbattuta, come nel 1974, a volte giocando veramente male.
E’ la storia di una squadra unica, per orgoglio, per senso di appartenenza dei propri giocatori, per attaccamento dei suoi tifosi, la Tartan Army. E’ la storia della nazionale di calcio della Scozia. Un Paese che chi lo visita non lo dimentica, un Paese che rimane nel cuore.
Non è il primo libro di questo genere, in inglese se trovano parecchi. Questo è diverso perché è raccontato da un tifoso un po’ particolare, perché è italiano e non ha nulla contro il proprio paese, ma il suo cuore batte per la Scozia, da quando era bambino. La storia della squadra è la storia della sua vita e il racconto delle partite è fatto con l’occhio del tifoso, forse in modo ingenuo e con qualche imprecisione, certamente con tanto affetto.
Non succederà mai, ma se un giorno la Scozia, dopo tante delusioni, dovesse diventare campione del mondo, come reagirebbero i suoi tifosi? Beh certamente, dopo un momento di smarrimento, non ci sono dubbi: l’amerebbero anche se vincesse!

20 luglio 2024

"L'EROE SBAGLIATO" di Danilo De Nardis (Urbone), 2015


Dall'infanzia di Brema, agli orrori della seconda guerra mondiale, combattuta dalla parte "sbagliata“; dalla prigionia, alla gloria e ai drammi personali vissuti nella sua nuova patria adottiva, passando per quei 17 eroici ed interminabili minuti di Wembley che lo hanno consegnato per sempre alla storia del calcio il 5 maggio del 1956. Un'intera vita di un "eroe sbagliato", che ha avuto il coraggio di "spingersi avanti...ancora un po' più avanti senza più poter tornare indietro...", riuscendo a scrollarsi attraverso il suo coraggio, l'etichetta di assassino e di protagonista di una delle più grandi tragedie della storia. La sua vita e’ essa stessa un romanzo nella quali gli sono stati dati molti nomi. Noi lo chiameremo signor B. Altri lo hanno chiamato Berny o Bernd.
Per tutti rimarrà il leggendario Bert Trautmann. Uno dei più grandi portieri di tutti i tempi, nonché inimitabile bandiera del "City".

"STRIKERS - Viaggio in Irlanda del Nord tra George Best e Bobby Sands" di Alessandro Colombini (Urbone), 2015


Ogni singola foglia caduta da un qualsiasi albero a nord di Aughnacloy è riconducibile ai missili SAM dell'IRA o alle bombe dell'UVF. Da tutto questo ovviamente non poteva esimersi il calcio. Liam Coyle, leggendario calciatore del Derry nella stagione del treble, durante Irlanda del Nord-Cile viene accusato di essere un Provo, mentre George Best, il più grande giocatore di tutti i tempi e nativo di Belfast, viene minacciato dall'IRA.
Per parlare di calcio in Irlanda del Nord viene naturale sì parlare di Coyle e Best, ma è anche necessario spiegare chi fossero i Provos e cosa è l'IRA.

"FUORI AREA: racconti UK di rabbia e passione" di AAVV (Mondadori), 2000

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Cosa hanno in comune Tony Yeboah, leggendaria punta del Leeds, ed un boa constrictor?
Cosa si prova ad assistere ad un incontro di Scottish Premiership fatti di anfetamine e con in cuffia il reggae dub di Desmond Dekker che ti pulsa nelle orecchie?
Quanti ancora hanno negli occhi il gol di Ricardo Villa nella famosa finale di F.A. Cup tra ManCity e Spurs? Millantare un passato glorioso da calciatore di buon livello, può salvare un povero vecchio da un’aggressione notturna?
Gli interrogativi sopra elencati trovano risposta in un libro edito da Mondatori, dal titolo “Fuori area: racconti UK di rabbia e passioni”. Il libro in questione altro non è che una compilation di racconti di vari autori inglesi, più o meno noti, riguardanti il calcio che fa da sottofondo a storie di varia e colorita umanità.
Il curatore della raccolta è Nicholas Royle, scrittore e collaboratore della rivista Time Out oltre che avvelenato sostenitore del ManCity. Si misurano nell’impresa, citando in ordine sparso, Mark Morris, John Hegley, Geoff Dyer, ed anche il celebre Irvine Welsh, autore del famoso romanzo poi divenuto film di culto Trainspotting.
Proprio di quest’ultimo è uno dei due racconti che mi ha più divertito: Martin, Faz ed Hendo sulle terraces dello stadio degli Hibs fatti di anfetamine, guardano (si fa per dire) la gara dei verdi contro il Motherwell, tifando “fuori sincrono” rispetto al resto degli altri tifosi. Colpa delle droghe e del reggae dub!
Notevole, a mio parere, è anche il racconto di Mark Timlin: il detective Nick Sherman viene ingaggiato da un presidente della Premiership per controllare che il gioiello della sua squadra non faccia danno con alcol e donne prima della sfida fondamentale per il campionato. Il nome del giocatore è Stan “the man” Mac Ness, provate ad indovinare qual è il calciatore che ha ispirato il personaggio in questione? Ah, magico Collymore, solo avesse avuto un po’ di cervello…
Da segnalare anche la splendida foto di copertina: un gruppo di bimbi saltano cercando di colpire di testa un pallone, in un campo di periferia di un sobborgo industriale inglese degli anni sessanta.
Ritengo che questo sia un libro che possa essere apprezzato dagli tutti; voglio usare le parole di Nicholas Royle per dirvi il perché.
"…questo libro è per quei ragazzi troppo cresciuti che giocano la domenica mattina, che urlano – sali sali! – sperando che qualcuno fischi un fuorigioco anche se non c’è nemmeno l’ombra di un guardalinee; è per i difensori insicuri che si accalcano nelle aree di rigore avversarie sui calci d’angolo, solo perché è piacevole essere oggetto di attenzione almeno una volta ogni tanto; ed è per tutti gli arbitri del mondo. E’ per tutti quei ragazzini che, almeno una volta nella loro vita, hanno dovuto bussare alla porta di un vicino per implorare: “possiamo avere indietro il nostro pallone per favore?”. Ed è anche per quello studente troppo cresciuto, c’è ne uno in ogni squadra, che durante le fasi di riscaldamento, invece di passare ad un altro giocatore, tirerà una bordata scaraventando la palla fuori, a km di distanza dal portiere, e dopo non andrà a riprenderla. Sono poche le persone per le quali questo libro non va bene. Non è per i disonesti, per i palloni gonfiati, o per tutte le minoranze che ancora gridano offese razziste. Non è per coloro che hanno combattuto e vinto la battaglia per farci pagare un extra per guardare il calcio in diretta tv. Non è neanche per quei “presunti tifosi” che lasciano gli spalti 5 minuti prima della partita, per non trovare traffico mentre tornano a casa; qualcuno dovrebbe fare un video con tutti quei gol segnati all’ultimo minuto e mai visti da quei poveracci. In breve, questo è un libro di eccellenti nuove storie scritte da alcuni dei migliori scrittori del Regno Unito, ed è per chiunque ne apprezzi la bellezza." 
Buona lettura! E alla prossima.
Recensione di Charlie Del Buono

"ULTRA'. Le sottoculture giovanili negli stadi d'Europa" di Valerio Marchi (Hellnation libri) - 2015


"Teppisti" e "alcolizzati", quando si tratta di assegnare un aggettivo ai tifosi che seguono abitualmente le squadre di calcio, la stampa main stream non ha mai grossi dubbi e, in articoli pieni d'indignazione, continua nei decenni ad accostare il termine ultrà alla parola violenza come se si trattasse di sinonimi.

Ma cosa c'è dietro l'attitudine al conflitto sociale che caratterizza la militanza ultrà? Quali sono le ragioni di una rabbia mai compresa dalle inchieste sociologiche legate al fenomeno? Qual è la storia di un movimento che attraversa l'intera Europa, restando l'unica spina nel fianco di un sistema-calcio ormai quasi completamente addomesticato dalla televisione? A queste domande, Valerio Marchi risponde con la consueta originalità e grazie all'esperienza diretta della materia trattata, in uno dei pochi libri in circolazione in cui, a prendere la parola per parlare di ultrà, è uno di loro.

"T.H. LA STORIA DEL TOTTENHAM HOTSPUR" di Mauro Bolzoni & Matteo Grazzini (Urbone), 2018


Prefazione di Michele Plastino
Dal terreno spartano di Tottenham Marshes al tempio di Wembley attraverso 136 anni di storia fatti di grandi successi, molti rimpianti, campioni assoluti e manager innovativi. Da sempre il Tottenham Hotspur Football Club è uno degli emblemi del calcio d’Oltremanica: la candida maglia bianca, il “cockerel” con gli speroni, il fascino di White Hart Lane sono solo alcune delle caratteristiche della squadra orgoglio del nord di Londra. “T. H.”, primo e unico libro sulla storia del Tottenham in italiano, racconta più di un secolo di calcio inglese ed europeo parlando di studenti, amici, uomini, professionisti e allenatori che hanno fatto degli Spurs un club amato anche fuori dai confini britannici.

"ENGLAND MY ENGLAND" di Dougie & Andy Brimson (Libreria dello Sport), 2004


La violenza nel calcio, conosciuta ovunque come “il male dell’Inghilterra”, è così diffusa come non lo è mai stata prima, sostengono gli autori del libro. Ci raccontano particolari riferiti a viaggi all’estero al seguito della nazionale Inglese ed esplora avvenimenti e miti che circondano la violenza del calcio e i più temuti gruppi di tifosi nel mondo – i tifosi inglesi.
“Semplicemente brillante” – Sky Sports Magazine -

19 luglio 2024

"CONGRATULAZIONI hai appena incontrato la I.C.F." di Cass Pennant (Baldini & Castoldi), 2003


Molto calcio, siamo inglesi, molti calci, siamo l'I.C.F. (InterCity Firm) l'incontrollabile gruppo di hooligans al seguito del West Ham United (una delle più blasonate squadre di Londra). Il West Ham è la squadra più proletaria della capitale, la squadra del popoloso e violento East End. Bill Gardner, Big Ted, Andy Swallow, «Ani-mal» Ikoli e molti altri sono stati per anni i suoi più fedeli e decisi sostenitori: migliaia di ragazzini inglesi si sono ispirati alle gesta di questi guerrieri degli spalti. Cass Pennant, nero londinese, tra i membri originari e più rispettati, ha deciso di raccontare la sua storia e quella di un gruppo ristretto di amici, i fondatori e le guide spirituali di questa organizzata e solidissima armata. Si leva un coro sincero che canta la leggenda nata alla fine degli anni Settanta, la leggenda di un gruppo di autoconvocati, di fuoriusciti stufi di lotte intestine e di gelosie tra «mob», tra bande di tifosi dello stesso club. E così che nasce «The InterCity Firm», forte di una scala gerarchica definita, una sezione giovanile (la temuta Under Fives Posse) e regolari biglietti da visita: quelli che lasciavano ai doloranti e feriti tifosi avversari dopo gli scontri.
Semplici biglietti rettangolari con una scritta a caratteri cubitali:
«Congratulazioni -Hai appena incontrato la I.C.F.».

18 luglio 2024

"MADE IN ENGLAND: Luci e ombre del football dei Maestri" di Luca Manes (BradipoLibri), 2008

Stadi comodi e sicuri come il salotto di casa. La violenza degli hooligans (quasi) del tutto sconfitta. Il campionato più ricco del pianeta, che tra diritti televisivi, sponsor e merchandising fattura la mirabolante cifra di 1,8 miliardi di sterline l’anno. Ma se la Premier League è una vera e propria macchina da soldi, come se la passano le realtà minori e soprattutto come si è arrivato a quello che in Italia per tanti versi viene definito in maniera un po’ stucchevole il “modello inglese”?
Dal nuovo Wembley al vecchio Highbury, dalle terraces agli all seater stadium, ma anche da come sono cambiati il tifo e le abitudini dei tifosi a come viene gestito l’ordine pubblico delle partite, passando per il ruolo delle televisioni e degli altri media, fino ad arrivare ai football trust e ai club gestiti dalle organizzazioni di supporter. Un excursus nella sempre affascinante realtà del football d’oltre Manica, con tanti richiami ad un passato carico di tradizione, passione ma anche tragedie e lati oscuri e la descrizione di un presente dove non è tutto oro quello che luccica.


16 luglio 2024

"FOOTBALL TRA STORIA E LEGGENDA - Dalle origini al calcio moderno" di Gabriele Manu & Marco Scialanga (BradipoLibri), 2012


Il calcio quando non c’era. Prima che a introdurlo, nel secolo XIX, insieme con la rivoluzione industriale, fosse il progresso. Nessuno l’ha inventato. 
Gli inglesi l’hanno codificato, scisso dal rugby e diffuso oltremare, ma i veri Maestri erano scozzesi e i primi organizzatori francesi, i veri americani del mondo. 
Viaggio nelle origini del football dei pionieri, fra miti, leggende, luoghi comuni da sfatare, aneddoti e curiosità (storicamente dimostrabili) del gioco più bello al mondo. Così forte da sopravvivere a se stesso.
Questo libro è rivolto a tutti coloro che amano il calcio: dal “battimuro”, al Subbuteo, al Calcetto, al calcio, quello giocato, quello parlato, e anche a quello virtuale delle consolle… 
Insomma a chiunque piaccia questo fantastico gioco, semplicemente il più praticato a livello planetario.

"THE HAMMERS AND THE LION" di Danilo De Nardis (Arduino Sacco Editore), 2013

Londra maggio 1926, lo sciopero generale s'insinua prepotente a turbare l'amore di due giovani e le vite delle rispettive famiglie. Il ragazzo rimane ucciso nel derby dell'East end pochi anni dopo, in circostanze misteriose. A molti anni dai drammatici eventi che portarono all'inevitabile scontro fratricida tra le due classi operaie e fazioni calcistiche, Matt, il figlio adolescente di Ron, ex capo della farm del West Jam, incontra April. 
Entrambi discendono dai personaggi coinvolti in quella primavera di fame e fuoco di ottant'anni prima; si piacciono e, forse, s'innamorano senza sapere nulla dei drammatici avvenimenti del passato...
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