31 luglio 2024

"VOGLIO LA TESTA DI RYAN GIGGS" di Rodge Glass (66thand2nd), 2014

Può un sogno infrangersi centotrentatré secondi dopo essersi realizzato?
È ciò che accade a Mikey Wilson, ultimo esponente di quella mitica Generazione del ’92 che avrebbe reso invincibile il Manchester United nei due decenni successivi. A differenza delle altre, però, la carriera di Mikey termina pochi istanti dopo essere iniziata, a causa di un tragicomico infortunio provocato da un assist impreciso di Ryan Giggs, «l’ultimo calciatore gentiluomo», l’idolo del giovane Wilson. E, da quel giorno, la sua ossessione.
Sedici anni dopo Mikey – alcolizzato e disoccupato – cerca di riprendere il controllo della propria vita invocando l’aiuto dei suoi ex compagni di squadra ma senza ottenere alcun conforto. Nemmeno da lui, Giggs, l’uomo che per la cui immortalità ha pagato il prezzo più caro. E verso il quale indirizzerà tutta la sua frustrazione.
Alternando i brani dei Joy Division ai cori della Repubblika di Mancunia, lo sguardo solidale e malinconico di Rodge Glass ci ricorda che alle spalle di ogni folgorante carriera ce ne sono altre migliaia che finiscono a pezzi, lasciando vuoti che non potranno più essere colmati.

"IL MIO VIAGGIO IN INGHILTERRA" di Ivan Ambrosio (Urbone), 2021

"Cosa sarebbe successo se non ci avessi mai provato? Dove sarei oggi se avessi abbandonato tutti i miei sogni? È difficile rispondere a queste domande. A distanza di anni, la cosa certa è solo una: l'Inghilterra mi ha cambiato la vita." 
Dalla Premier League alle più sconosciute leghe inglesi. Dalla magia di Stamford Bridge al piccolo Sandygate, lo stadio più antico al mondo. Da nord a sud, da ovest a est. Treni, bus e metropolitane. Tanti incontri speciali, da Sir Alex Ferguson e Pepe Guardiola fino a Colin Baker, volontario dell'Exeter City. Pub, birra e football. Un'avventura senza fine, racchiusa tra le pagine di questo libro: 52 racconti di viaggi e di vita, alla scoperta del football e di me stesso.

30 luglio 2024

"HEARTLAND" di Anthony Cartwright (66thand2nd), 2013


Siamo nel pieno dei mondiali di calcio nippo-coreani del 2002 e l'onda lunga dell'11 settembre non ha risparmiato nemmeno Dudley, distretto siderurgico delle West Midlands
A pochi giorni dalla sfida tra la nazionale inglese e l'odiata Argentina, la squadra locale del Cinderheath Fc sfida la compagine musulmana della città in "una partita capace di scatenare una guerra razziale nel Black Country". L'atmosfera già satura di rancore è resa ancora più ostile dall'avanzata dello xenofobo British National Party e dal progetto di una megamoschea nell'area dove un tempo sorgevano le acciaierie. Rob - ex giocatore e insegnante di sostegno - non ha nessuna voglia di giocarla quella partita; preferirebbe trascorrere la giornata con Jasmine, una vecchia compagna delle elementari tornata da Londra, o a casa del piccolo Andre, sfregiato per difendere la sua bicicletta, o insieme al fantasma di Adnan, l'amico pakistano.

"MILLWALL vs WEST HAM. Il derby della working class londinese" di Luca Manes (BradipoLibri), 2014

A Londra sono le nove del mattino di una domenica di fine novembre.
Sulle strade semideserte della capitale inglese un cielo cupo da metter spavento distilla una pioggerellina quasi invisibile. Il freddo umido ti si attacca alle ossa senza pietà, non concedendoti nemmeno un istante di tregua. Mettere il naso fuori dall’uscio di casa è un’impresa da sconsigliare anche ai fanatici del jogging. C’è solo da compatire chi deve percorrere gli ampi viali del centro cittadino perché gli è toccato un turno di lavoro infame come il tempo nel cuore d’autunno.
È il caso dei tanti poliziotti, circa mille, impegnati nel servizio d’ordine di uno dei match più temuti del panorama calcistico inglese, se non mondiale: Millwall vs West Ham United

"MyARSENAL. Numeri e dati, tabellini e nomi dell'Arsenal Football Club" di Max Troiani (BradipoLibri), 2018

Un libro su una delle squadre inglesi più seguite dal pubblico italiano, l’ARSENAL. 
Un libro diverso e complementare al noto “LONDON CALLING, La storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben”.
Infatti, questo volume racconta i GUNNERS attraverso la loro storia statistica: numeri e dati, tabellini e nomi. Le prefazioni di Roberto Gotta e Luca Manes, i due più autorevoli scrittori italiani del calcio inglese ed il prologo di un SuperGooner come Matteo Scarpellini testimoniano la straordinarietà (spero) di questo libro.

La storia dell'Arsenal raccontata attraverso le statistiche, uno dei must assoluti per tutti gli appassionati di calcio inglese. Dai lontanissimi esordi nella periferia sud di Londra, quando il club si chiamava Dial Square e i giocatori erano operai dell'Arsenale Reale, passando per le mirabili impresi nell'indimenticabile Highbury, fino ai nostri giorni, all'era Wenger e al trasloco all'Emirates Stadium. Match famosi e celebrati come il 2-0 ad Anfield del 1989 o la finale di Fa Cup del 1971, ma anche momenti meno fulgidi dell'epopea dei Gunners o vittorie un po' logorate dal passare del tempo, in MyArsenal c'è tutto, ma proprio tutto quello che un Gooner deve sapere sul suo inimitabile club.

"United vs Wednesday - Il derby duro come l’acciaio di Sheffield" di Andrea Maggiolo (Bradipolibri), 2021

Al di qua del Canale della Manica in pochi sanno di che cosa si tratti. Invece a Sheffield lo Steel City Derby e lo Steel City Divide (la divisione della città tra opposte tifoserie) sono parte integrante del comune sentire dal 1890, quando le due squadre, in un freddo giorno di dicembre, si sono incontrate per la prima volta su un campo di calcio. La divisione delle tifoserie è oggi tutt'altro che "classista", non c’è politica o religione che tenga (a differenza, ad esempio, dell'Old Firm di Glasgow). Il derby è vita quotidiana. Ci sono tifosi del Wednesday che non mangiano lo streaky bacon, quello a strisce, perché gli ricorda la maglia dello United. Ci sono quelli che non menzionano né fanno riferimento ai loro rivali per nome, ma sempre e solo come "loro" o "l'altra parte". Le nuove generazioni si nutrono dei ricordi dei più anziani in attesa del prossimo incontro. Wednesday (Owls, i gufi biancoblu) contro United (Blades, le lame biancorosse). E' raro che a Sheffield un bambino appassionato di football tifi per Manchester United, Liverpool, Chelsea o Arsenal. Si va allo stadio, in tanti, si nasce e si cresce "red or blue", Wednesday o United. Una rivalità fiera, tosta, che pervade tutto nelle settimane che precedono e seguono i derby, e al cui interno sono state scritte emozionanti pagine di storia del football.Sheffield città industriale, la città "più brutta del mondo antico" secondo George Orwell. Più prosaicamente Steel City, la città dell'acciaio, mezzo milione abbondante di abitanti nel South Yorkshire. Per decenni le acciaierie di Sheffield sono state il simbolo e il cuore dell'Inghilterra operaia, quella del nord, da cui Londra a volte è lontanissima, sentimentalmente ancor più che geograficamente. L'acciaio di Sheffield è ancora oggi esportato in tutto il mondo, ma è il mondo a essere cambiato, ben più della sfida tra le due anime della città. United - Wednesday da più di un secolo non è una semplice partita di pallone. La città trasuda football: qui nel 1857 è stata fondata la prima squadra di calcio della storia, lo Sheffield Football Club, da sempre e orgogliosamente per sempre nelle divisioni inferiori. Qualche anno dopo sono arrivate Wednesday e United, che da 130 anni danno vita a uno dei derby più caldi, competitivi e sentiti del pianeta calcio.

"AROUND THE WATER. L’IRLANDA DI JACK CHARLTON" di Simone Galeotti (Urbone), 2021

Jack Charlton, detto Jackie, lo chiamavano “giraffa”. Era nato ad Ashington, nel Northumberland, dove ogni inverno pretende di essere il più freddo dei precedenti e dove ci sono poche alternative alla miniera di carbone. Lo chiamavano “giraffa” perché era alto, aveva il collo lungo e quando muoveva la bocca pareva ruminare. Era un uomo onesto, gentile, simpatico e genuino, che aveva sempre tempo per le persone. Nel calcio è stato un difensore centrale di alto livello. Ha legato la sua carriera al Leeds United, dal 1952 al 1973. Ha vestito 35 volte la maglia dell'Inghilterra, segnando 6 reti. 
Nel suo palmarès, oltre al titolo Mondiale del 1966, anche un terzo posto agli Europei del 1968. Fu il sogno, l’esperanto di due popoli, il primo inglese a sedersi sulla panchina della Repubblica d’Irlanda. Quella nazionale entrerà nel cuore di tutti gli irlandesi e non solo. Era un gruppo scanzonato, irriverente, che si divertiva, che non vinse ma - come amava ripetere Jack - “nel mio cuore sapevo di aver chiesto tutto quello che potevo chiedere ai miei giocatori, e loro mi hanno dato tutto quello che mi potevano dare.” E quegli otto anni resteranno indelebili nella mente dei tifosi vestiti di verde. Quel verde tanto simile ai manti delle loro scogliere.

"ARSENAL La costruzione, la gestione ed il management di una supersquadra moderna" di Alex Flynn & Kevin Witcher (Libreria dello Sport), 2010

Arsènal non è un libro “ufficiale”, ma si basa su un accesso alle informazioni che in passato non era mai stato concesso a nessun altro autore e inoltre comprende alcune interviste esclusive ad Arsène Wenger.
Vi si descrive con dovizia di particolari la trasformazione del club in una superpotenza planetaria.Quella che un tempo era conosciuta come “boring boring Arsenal” ora è la più divertente squadra di giovani che esista sulla faccia della terra, nonché la terza società calcistica più ricca al mondo, e gioca le sue partite casalinghe in un nuovissimo stadio ultramoderno, regolarmente esaurito in ogni ordine di posti.Il racconto arriva fino ad una stagione nella quale la squadra ha incantato sul campo e, fuori dal campo, ha raggiunto un volume d'affari di 200 milioni di sterline. Il guru del calcio Alex Fynn ed il direttore della fanzine The Gooner Kevin Whitcher sviscerano gli eventi che portarono all'arrivo di Wenger ed analizzano i suoi dodici anni alla guida del club, mettendo in luce quanto la sua influenza, dal campo di allenamento fino all’ufficio del consiglio di amministrazione, sia stata determinante nel dare forma all'Arsenal che conosciamo oggi.Pur essendo estranei al club, Flynn e Whitcher esaminano la filosofia calcistica di Wenger, i suoi metodi di allenamento, le sue speranze, le sue paure e le sue ambizioni per la squadra e la società - senza peraltro tralasciare i suoi fallimenti - come nessun altro aveva mai saputo fare.

29 luglio 2024

"SHOTS AND KICKS" di Gianluca Ottone (Boogaloo), 2014

Una serie di aneddoti, storie, brevi racconti sul calcio inglese, non quello attuale della Premier League globalizzata ma quello del passato , esattamente degli anni ’60 e ’70, che portò tanti successi, dalla Coppa del Mondo del 1966 a una quantità di Coppe europee. In campo giocatori eccellenti che facevano parlare e discutere anche fuori dal rettangolo di gioco. Non troverete trattati sugli aspetti tecnici e tattici ma vicende sconosciute ai più, un viaggio a ritroso nel tempo quando il calcio era veramente “the people’s game”. Ogni capitolo rappresenta una tappa di un percorso. Dai treni speciali per i tifosi alle particolarità della stampa sportiva serale e dell’editoria calcistica. Dall’evoluzione delle divise da gioco alle figurine del tempo. Dall’organizzazione delle football gangs londinesi agli stadi non più esistenti. Dalle stranezze della Football Association per affrontare la spedizione dei mondiali messicani del 1970 a vari ritratti di personaggi a dir poco fuori dal comune. Leggerete della scarsa fortuna di Bobby Moore come imprenditore e di come andò a scontrarsi con la malavita dell’East End londinese. Scoprirete che nel Luton Town giocava un’ala talentuosa che però fuori dal campo ne combinava di tutti i colori tanto da fare sembrare George Best un angioletto. O di un italiano che giocò oltre Manica molto prima dei vari Vialli, Zola, Di Canio , addirittura al fianco di Charlton, Law e Best. Vi stupirete leggendo delle disavventure internazionali toccate a Moore e Keegan oppure dei molti calciatori che si cimentavano anche nel gioco del cricket. Un'epopea vintage, quando in Inghilterra gli allenatori erano al massimo scozzesi e i giocatori più esotici provenivano dal Galles e dall’Irlanda. Il tutto condito con stupende immagini provenienti dalla collezione privata dell’Autore. In poche parole…”when football was football and footballers were men”!!!

"UNA NUOVA ALBA" di Sergio Francesco Tagliabue (Urbone), 2020

La nascita e lo sviluppo della cultura Casual nelle terraces degli stadi del Nord Inghilterra e del fenomeno musicale denominato post-punk nella città di Manchester alla fine degli anni ’70, raccontata attraverso le storie di Damon e dei suoi amici, tifosi dello Stockport County, squadra di Quarta Divisione del calcio inglese, e fans dei Joy Division, band che ha segnato un’epoca con la sua musica e con la carismatica, ma, allo stesso tempo, misteriosa e malinconica figura del suo cantante, Ian Curtis. 
La vita quotidiana di questi giovani ragazzi, il loro rapporto con la violenza e con l’amore, i loro dubbi e le loro difficoltà in tempi duri segnati dalla crisi economica, durante i quali gli amici fidati, lo stadio e le canzoni diventano delle ancore di salvataggio, seppur non sempre sicure, a cui aggrapparsi.

"LA TRAVERSA SPEZZATA" di Antonello Cattani (Urbone), 2020

Le ballate non sono solo una espressione romantica, ma rappresentano la memoria tenace della storia di una Nazione.
Questa ballata celebra quello che accadde a Wembley nel 1977. 
Nel tempio del football inglese ogni scozzese si sente più scozzese che altrove. La “Tartan Army”, la tifoseria scozzese che in kilt e maglia blu segue in tutto il mondo l’amata nazionale, quando scende a Londra va nel cuore del nemico. Esce dal sottosuolo delle stazioni, passa accanto a Buckingham Palace, occupa festosamente Trafalgar Square e infine entra gonfio d’orgoglio nel tempio sacro dell’avversario.
Sotto il sole o sotto la pioggia, maglie bianche contro maglie blu. Il gigante sassone contro il piccolo guerriero gaelico. Secoli di storia emergono dalla memoria: le battaglie trionfali di Stirling e di Bannockburn, ma anche la disfatta di Culloden, la tragedia delle pulizie etniche, e altro ancora. La disfida non è più su un campo di battaglia, ma su un terreno di gioco. Ma in palio c’è molto di più. Così può capitare che una traversa si spezzi. Per quale motivo?
Il lettore lo scoprirà leggendo le pagine di questo romanzo, che intreccia realtà e fantasia, personaggi realmente esistiti ed altri immaginari. Una storia scozzese, raccontata con tutta la passione possibile da parte non di un semplice appassionato, ma di un vero innamorato della Scozia.

"ARSENE WENGER, La mia vita in bianco e rosso. Le mie passioni, il mio calcio" di Arsène Wenger (Baldini & Castoldi), 2020

Per il suo approccio al gioco e al lavoro di squadra, per il suo rigore e le sue idee innovative in materia di dieta e di benessere, Arsène Wenger, soprannominato "Il Professore", ha lasciato il segno nel mondo del calcio, trasformando il mestiere di allenatore in pura arte. In questo libro decide di raccontarsi per la prima volta in assoluto. Come ha fatto il bambino di Duttlenheim, un piccolo paesino in Alsazia, che non sembrava affatto destinato al successo, a entrare nella leggenda? Come ha costruito la favolosa squadra degli "Invincibili", quell'Arsenal che per una stagione intera non ha mai subìto sconfitte? Come è riuscito a rivoluzionare quel club tutto sommato conservatore, facendolo passare da 70 a 700 dipendenti? Arsène Wenger ricorda qui ogni partita decisiva, ogni squadra che ha allenato, i giocatori che ha scoperto, formato, guidato e fatto crescere. Condivide con il lettore i momenti più importanti, le vittorie più celebri e le sconfitte più dure, e parla del suo mondo, dei valori che lo hanno sempre guidato: il rigore, la giustizia, il senso del dovere di fronte a un mondo, quello del calcio, che ha conosciuto eccessi e periodi bui. Ci offre così il racconto di una vita caratterizzata da un grandissimo amore per questo sport, per la sua grazia e la sua bellezza. Una lezione di vita: occorre assumersi il rischio delle proprie idee, crederci, lavorare sodo, guidare la propria squadra e non arrendersi mai.

"IL MALEDETTO UNITED" di David Peace (Il Saggiatore), 2009

Nel 1974 Brian Clough, ex calciatore noto per i suoi tanti trionfi , accetta di succedere al leggendario Don Revie e allenare una delle squadre più difficili del campionato di calcio inglese: il Leeds United. Giocatori altezzosi, competitivi, in cima alla classifica, ma aggressivi e scorretti. Disposti a tutto pur di vincere. Clough sa che non sarà semplice far funzionare le cose, eppure non rifiuta l’incarico, spinto da un orgoglio infinito e nella convinzione di poter trasformare il Leeds in una squadra che vince senza imbrogliare.
Inizia così la cronaca avvincente e disperata dei quarantaquattro giorni di uno dei più carismatici e controversi allenatori di calcio. Brian Clough è un uomo ambizioso, incontenibile e, nonostante gli enormi difetti, sostenuto da un fortissimo senso morale. La sua è una lotta quotidiana contro una squadra che odia, peraltro ricambiato, e contro fantasmi che non smettono di perseguitarlo nelle notti insonni, fra alcol e sigarette.
Il maledetto United è un romanzo che rimbalza tra passato e presente, paranoia e lucidità, che scava nella realtà e la trasfigura fino a riportarla alla sua essenza più brutale, tra la paura del fallimento e la fame di successo.
David Peace, con il suo inconfondibile stile – palpitante, tagliente, dal ritmo inesorabile – e con grazia miracolosa, riporta in vita gli irruenti anni settanta del calcio inglese, consegnando ai lettori un libro che è già un culto.

28 luglio 2024

"ALEX FERGUSON La mia vita" di Alex Ferguson (Bompiani), 2015


Il più grande allenatore nella storia del calcio inglese si racconta per la prima volta. La storia di Sir Alex Ferguson comincia a Govan, il quartiere dei cantieri navali di Glasgow, continua con il successo senza precedenti dell'Aberdeen in Europa e diventa leggendaria grazie ai ventisette anni di vittorie con il Manchester United, la più grande potenza sportiva mondiale dell'ultimo quarto di secolo. Grazie alla sua capacità manageriale, alla sua energia e abilità, unite a una visione strategica fuori dal comune, Sir Alex è stato capace di costruire la squadra in ogni minimo particolare, dentro e fuori dal campo. Ha allenato giocatori di livello assoluto come Roy Keane, Ryan Giggs, Eric Cantona, Ruud van Nistelrooy, Cristiano Ronaldo e David Beckham. Ha rivaleggiato con il Liverpool, l'Arsenal, il Chelsea e il Manchester City. Ha sbaragliato il campo, rivoltato come un guanto le logiche, le tattiche, gli aspetti psicologici dell'allenamento di una squadra. Leggere le sue parole, i suoi aneddoti, i suoi giudizi, significa essere proiettati sul terreno di gioco, attori e non più solo spettatori dello sport da sempre radicato nel cuore di tutti. Titolo originale: ''My Autobiography'' (2013).

Alex Ferguson è nato nel 1941 a Govan, in Scozia. Attaccante molto prolifico, giunse a giocare nei Rangers di Glasgow, squadra per cui tifava sin da bambino, per la cifra record di 65.000 sterline. Diventato allenatore nel 1974, lavorò per l’East Stirlingshire e per il St Mirren, prima di sedere sulla panchina dell’Aberdeen portando il club alla vittoria della Coppa delle Coppe nella stagione 1982-83. Giunto al Manchester United nel 1986, ha vinto trentotto titoli, inclusi un mondiale per club, due Champions League, tredici campionati e cinque fa Cup.
Un bottino complessivo di quarantanove trofei fa di lui l’allenatore di maggior successo che il calcio britannico abbia mai avuto. Nominato cavaliere nel 1999, Sir Alex si è ritirato nel 2013, dopo che il Manchester United ha vinto il campionato. All’età di 71 anni, continua a lavorare per lo United come dirigente.

"TRADITORE PER UN GIORNO. La mia avventura a Stamford Bridge" di Vincenzo Felici (Italic), 2013


Il sogno nel cassetto, frutto di una passione coltivata fin da piccoli, può essere realizzato a partire da un episodio fortuito ma perseguito con tenacia. Felici racconta i primi episodi legati all'amore per il calcio in generale e in particolare per la Juventus, dalle partite in spiaggia con gli amici a quelle a Subbuteo, fino alle collezioni degli elementi più disparati della storia delle diverse squadre.
Accanto al calcio nostrano assume un posto di rilievo quello anglosassone che lo lega alla fanzine "UK Football, please" e lo porta a conoscere l'associazione Football Aid che, per scopi benefici, permette ad appassionati di provare per un giorno l'esperienza di essere un calciatore professionista.
In "Traditore per un giorno" Felici racconta la realizzazione di questo sogno, la preparazione atletica, l'infortunio durante la partita con la Nazionale Farmacisti e la determinazione che lo ha portato comunque a Londra a indossare la maglia del Chelsea nello Stamford Bridge accanto a Scott Minto e segnare il proprio gol. Una storia fatta non solo per appassionati, che in questi episodi rivedranno in parte se stessi, rivivendo piacevoli ricordi, e potranno approfondire alcuni settori della storia del calcio, ma anche per i profani per i quali questa sarà la testimonianza che il calcio è altro da ciò che la cronaca ci ha abituati a sentire, fatto di storie di grande umanità, solidarietà, amicizia, fratellanza e passione.

"LONDON CALLING - La storia dell'Arsenal e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben" di Luca Manes & Max Troiani (BradipoLibri), 2011

London Calling, è il libro di Luca Manes & Max Troiani, (prefazione di Massimo Marianella) edito da Bradipolibri e parla della storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben.

Monarchia, ma anche mode e sottoculture giovanili. Democrazia parlamentare e pure gruppi musicali. E ancora finanza e musical. Londra è sinonimo di queste e di un'infinità di altre cose. Non poteva allora non essere sinonimo di football. Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre. Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi. L’Arsenal, la squadra più amata a Londra, vanta in Italia un nutrito numero di fan club. Inoltre, sono decine di migliaia gli italiani appassionati del calcio inglese.

"Il CALCIO TRA LE CASE. A spasso per Londra, la città del calcio" di Antonio Marchese (Efesto), 2020

L’ombrello non serve perché le folate di vento lo ribaltano all’insù. La pioggerellina fitta non dà scampo e il cappuccio dell’impermeabile si presta a tutte le stagioni. 
A Londra è raro vedere qualcuno con l’ombrello. Quasi nove milioni di anime sotto lo stesso cielo, ognuna con una storia diversa ma tutte con qualcosa in comune. Quello che da altre parti non sembra possibile a Londra è la normalità: abitare accanto a uno stadio di calcio per esempio, condividerne le mura o addirittura la porta d’ingresso. Un nonno che tiene per mano il nipotino esce da una delle abitazioni, apre il cancelletto che si richiude con il vento e dopo pochi metri è già arrivato. Per entrare allo stadio basta attraversare la strada, a Londra è così. L’ingresso del campo da gioco è incastonato tra le mura delle case vittoriane, la parete del salotto è un tutt’uno con quella della tribuna. Il bagliore dei riflettori si insinua tra le tende bianche, pessima scelta, ma quelle scure a Londra non le usa quasi nessuno. “Il calcio tra le case” è un viaggio alla scoperta di tredici squadre londinesi, della loro storia e dei quartieri che ne custodiscono gioie e dolori. Tra una pinta in un pub, due chiacchiere con i tifosi della vecchia guardia e utili consigli su come muoversi in città nasce questo libro, che svela tutti i segreti della città del calcio.

"LETTERE DA LIVERPOOL" di Stefano Ravaglia (Battaglia Edizioni), 2020


Lettere da Liverpool è il racconto della storia sportiva unica e irripetibile del Liverpool Fc: le vicende calcistiche della squadra del Mersey sono sempre state fortemente collegate gli aspetti culturali e politici della città e dei personaggi che l’hanno attraversata. Non si tratta di un racconto cronologico: in undici capitoli si snodano le partite, le gesta di molti protagonisti in maglia rossa (di oggi e del passato), sconfitte e trionfi, momenti tragici (Heysel e Hillsborough), e gli eventi di un luogo che, con la magia e la musica dei Beatles e le rivolte degli operai, è stata protagonista assoluta delle rivoluzioni sociali contemporanee.
In un momento magico per il Liverpool FC che si prepara a vincere la Premier League a distanza di 30 anni dall’ultimo trionfo, questo libro è dedicato ai tanti tifosi e simpatizzanti dei “reds” in Italia. Il libro è supportato dal Official Liverpool FC Supporters Club Italy che ringraziamo per il sostegno e l’entusiamo nella persona di Nunzio Esposito.

“Nient’altro che acqua fangosa. Una città sempre dalla parte del torto e la cui storia è stata attraversata da momenti densi e significativi, spesso rudi e violenti con punte drammatiche che ha avuto sin dalle origini significati sinistri. Quella era infatti la traduzione di “Liuerpul”, la prima traccia di denominazione della città affacciata sul Mersey”.
[da Lettere da Liverpool di Stefano Ravaglia]

27 luglio 2024

"LA CITTA' DEL FOOTBALL. Viaggio nella Londra del calcio" di Gianni Galleri (Urbone), 2014

La città del football è un viaggio nella capitale mondiale del calcio. Un tour che parte da lontano nel tempo e arriva ai giorni nostri, che guida il lettore lungo tutti i teatri più importanti del football londinese: Highbury, Stamford Bridge, White Hart Lane, Craven Cottage, Upton Park e molti altri. Ma non solo. Londra non è soltanto il calcio dorato della Premier. Ci sono le divisioni inferiori e c’è la non league, con tutta la sua magia.
Si parte con l’Arsenal dei record, per poi addentrarsi subito nei fangosi campetti del Bromley, per parlare della strana ricorrenza di un numero. Si torna subito nei dorati palcoscenici del Chelsea, per raccontarlo prima che fosse così vincente. La squadra professionistica più orientale di Londra, il Dagenham & Redbridge è la protagonista del quarto capitolo: la sua è una storia a metà fra professionismo e dilettanti, con diversi colpi di scena. Le gesta del Tottenham Hotspur e la sua predilizione per un anno particolare, anticipano la storia del primo club ebraico di Londra, mentre l’eterna lotta fra Millwall e West Ham, precede il racconto sul Corinthian-Casuals, la squadra che umiliò il Manchester United. Del Queen Park Rangers si raccontano tutte le peripezie per trovare uno stadio dove giocare gli incontri casalinghi. Il Sutton United è la squadra di Londra che trionfò nel torneo anglo-italiano: nonostante la scarsità di materiale, si prova a narrarne le gesta. La storia scelta per il Charlton non parla solo di calcio, ma anche di come questo sport possa unire e motivare i cittadini, fino ad arrivare alla creazione di un partito. Il Thurrock e il Carshalton Athletic sono le due squadre che si disputarono la salvezza di un campionato dilettanti di qualche anno fa: l’epilogo fu incredibile. Del Fulham invece si canta il gioiello più prezioso, il Craven Cottage, lo stadio-capolavoro. Il capitolo “Il loro anno preferito”, è un omaggio al famoso e bellissimo “Il mio anno preferito”, a cura di Nick Hornby. Nel nostro si parla del Brentford, del Leyton Orient, del Crystal Palace e del Watford, raccontando per ciascun team un’annata indimenticabile. La Coppa delle Coppe dei dilettanti è la scusa per parlare di un calcio che non c’è più e di una serie di grandi squadre di non league come l’Hendon, l’Enfield, lo Walton & Hersham e lo Staines Town. Il penultimo capitolo racconta del ritorno nella Football League (il professionismo inglese) dell’Afc Wimbledon dopo che uomini interessati solo ai soldi avevano fatto fallire la storica Crazy Gang. Si parla infine di soprannomi nell’ultimo capitolo, andandone a scovare alcuni veramente particolari e inusuali.
La città del calcio è anche corredata di piccole guide, alla fine di ogni capitolo, per raggiungere lo stadio di ciascuna squadra. Al termine del libro, si trova una piccola bibliografia utile per gli appassionati che vogliono ampliare la propria “cultura di calcio inglese”.

La prefazione e la postfazione sono a cura rispettivamente di Simone Conte (giornalista, autore e speaker radiofonico) e di Marco Anselmi (giornalista e speaker radiofonico). L’autore è Gianni Galleri, blogger e fondatore di London Football.

"BLU REALE" di Vincenzo Felici (Urbone), 2014

"La storia del Chelsea FC, attraverso i fatti e i protagonisti che riguardano la società londinese. Un doveroso riconoscimento ad una squadra che dopo una serie di difficoltà societarie ed economiche ha raggiunto negli ultimi trenta anni risultati sportivi insperabili, fino a conquistare il tetto d'Europa. Ma anche simboli, colori, costume, musica, cinematografia, curiosità ed interviste che arricchiscono un quadro calcistico già stimolante di suo. E infine l'immancabile riferimento all'indissolubile legame che a doppio filo lega i "Blues" all'Italia, attraverso i giocatori nostrani passati per "Stamford Bridge" lasciando tracce indelebili, insieme ad accaniti sostenitori. Senza dubbio la prima pubblicazione italiana che parla a tutto tondo del Club gestito dal magnate russo Roman Abramovic."

26 luglio 2024

"FORZA FLEET. Un anno a Stonebridge road" di Gianfranco Giordano (PhotoCity), 2013

Il sogno cullato da tanti anni. Fare l’abbonamento per una squadra di calcio inglese. Prendere l’aereo due volte la settimana per andare a Londra a vedere una partita di calcio. In questo libro racconto la mia avventura, un misto di passione sportiva e follia. 
La stagione 2011/12 dell’Ebbsfleet United, squadra della Conference National. Nove mesi passati a viaggiare, vedere partite, visitare una grande città, conoscere persone e bere birra.

"LA PIRAMIDE ROVESCIATA" di Jonathan Wilson (Libreria dello Sport), 2011

LA STORIA DEL CALCIO ATTRAVERSO LE PIU' LEGGENDARIE TATTICHE DI GIOCO. Prefazione di Giancarlo PADOVAN.

Sia che si tratti di una discussione da bar particolarmente animata o semplicemente lo spostare i contenitori del sale e del pepe sul tavolo di un autogrill, non vi è alcun dubbio che le tattiche calcistiche siano ormai diventate parte integrante della vita di tutti i giorni. Tuttavia, agli albori del football, quando questo sport veniva praticato esclusivamente a livello dilettantistico, era il caos a regnare, con i giocatori che continuavano a dribblare con la palla visto che, tra l’altro, il passaggio era ritenuto un’azione di gioco da “femminucce”. Fu grazie agli scozzesi, dalla corporatura decisamente esile, i quali iniziarono a passare la palla per riuscire ad aggirare avversari fisicamente più prestanti, che il gioco poté evolversi verso una direzione prettamente tattica.
Ne La Piramide rovesciata Jonathan Wilson descrive come la tattica si è diffusa per tutto il globo terrestre. Come i sudamericani si scrollarono di dosso l’ordine coloniale per aggiungere la propria fantasia al gioco del calcio. Come il testimone fu poi restituito all’Europa centrale e a quella orientale, dove la tecnica individuale venne imbrigliata in una struttura di squadra. Gradatamente, uno schieramento aggressivo che prevedeva cinque giocatori a comporre la linea offensiva venne totalmente rovesciato, fino al punto in cui un modulo che prevede un solo attaccante, o persino nessun centravanti di ruolo, è diventato al giorno d’oggi una circostanza tutt’altro che insolita.
La storia della tattica è un racconto pieno zeppo di eroi visionari spesso poco apprezzati, tra i quali Jimmy Hogan, il grande ungherese Béla Guttmann, e il corpulento e benevolo russo Viktor Maslov, il padre del 4-4-2. Wilson ha anche rianalizzato il funzionalismo di Herbert Chapman, e lo stile diretto di Graham Taylor e Charles Hughes. L’autore ripercorre la parabola del gioco dal dopoguerra attraverso le origine svizzere del catenaccio, il calcio totale dei sovietici e degli olandesi, passando anche per il “superare le linee” di Jose Mourinho.
Un tema costante è rappresentato dalla riluttanza degli inglesi nel cimentarsi con la natura astratta del gioco: basta mettere a confronto il calcio dal gioco scorrevole e senza vincoli della legione straniera di Arsène Wenger con il poco fortunato arrabattarsi con una difesa a tre di Steve McClaren.
La Piramide rovesciata non è solo un’affascinante resoconto delle tattiche del calcio sempre in costante evoluzione, ma anche un’avvincente lettura per qualsiasi persona che nutra un serio interesse per lo sport.

"TUTTO PREMIER LEAGUE. Storia, aneddoti e numeri del campionato più sfarzoso del mondo" di Angelo Tuttobene (Urbone), 2019

Il 1992 è lo spartiacque tra l’èra del glorioso e romantico vecchio football d’Albione e l’attualità sfarzosa del soccer moderno globalizzato. La nascita della Premier League avvenne quando le 22 squadre della First Division, allora affiliate alla Football League, decisero di seguire il fruscio dei pounds e creare una lega autonoma irrorata da sponsor e diritti televisivi.
Quest’opera ripercorre le intricate vicende che hanno portato all’accordo con BSkyB di Rupert Murdoch che con abili investitori ha inaugurato un modello di governance del calcio, diventato egemone a livello mondiale. Gli stadi sembrano sempre più teatri con posti a sedere e la confusione delle terraces è rimpiazzata dalla consuetudine della membership card. Ci sono ancora sacche di resistenza sugli spalti d’Oltremanica, ma è giunto il momento di fare un primo bilancio storico e statistico.
Nel volume troverete, tutti i risultati, informazioni storiche e statistiche, i record, i top e flop players, le classifiche, le rose complete, le presenze e le reti di tutti i giocatori che hanno fatto parte delle squadre della “Super Lega”. Inoltre sarà possibile consultare tutti i tabellini delle finali della FA Cup, della League Cup e del Community Shield, arricchito dal racconto anno dopo anno dei fatti salienti delle 27 stagioni della massima serie inglese.

"IRON TOWNS. Città di ferro" di Anthony Cartwright (66thand2nd) - 2017

Sul corpo di Liam Corwen sono tatuati i protagonisti della storia del calcio, Eusébio, Van Basten, Ronaldo. Una storia nella quale ha rischiato di entrare anche lui, che appena maggiorenne esordì in nazionale senza toccare palla. 
E ora, a distanza di quasi vent’anni, si appresta a chiudere una carriera deludente nella squadra di Iron Town. O, come vorrebbero i suoi abitanti, Iron Towns: antiche roccaforti siderurgiche ridotte a «un labirinto di vecchie officine» scoperchiate, «strane reliquie metalliche», villaggi bruciati, stregati come le brughiere del leggendario regno di Mercia.
Con due matrimoni falliti alle spalle e un figlio che vede solo in webcam, il bilancio della vita privata di Liam non è diverso da quello dei suoi amici di sempre, Dee Dee, Goldie, Mark Fala, le donne e gli uomini delle «città di ferro», ormai arrugginite come le ambizioni di una generazione tradita dalla Storia, ma caparbiamente in attesa di un riscatto personale e collettivo. Ancora una volta Cartwright ricorre alla metafora del football per narrare mondi scomparsi, quelli di una solidarietà operaia ormai sconfitta e di un calcio sempre più estraneo al suo unico, legittimo proprietario: il pubblico. Mondi ricoperti da uno strato di cenere sollevata da incendi che non hanno mai smesso di bruciare.

25 luglio 2024

"RED or DEAD" di David Peace (Il Saggiatore), 2014

Nel 1959 il Liverpool Football Club era da anni nella seconda divisione del campionato inglese. Il Liverpool Football Club non aveva mai vinto la Coppa d’Inghilterra. Quindici stagioni più tardi il Liverpool Football Club era tornato in prima divisione, aveva vinto tre campionati, due Coppe d’Inghilterra, la Coppa Uefa e si era imposto come una delle squadre più forti d’Europa. Artefice di questo successo, l’uomo destinato a diventare una figura leggendaria dello sport: Bill Shankly.
Per Shankly il calcio era sempre stato una missione, uno scopo di vita, il mezzo per trasformare i giocatori e i tifosi, per ricambiare la loro fiducia. La sua unica ambizione, portare la sua squadra alla vittoria: in Inghilterra, in Europa, ovunque. Nel 1974, il Liverpool Football Club e il suo allenatore sono pronti a raccogliere nuovi successi. Ma con una decisione sorprendente, Bill Shankly dà le dimissioni, una scelta che sconvolge giocatori e tifosi e che segnerà il resto della sua vita. Partita dopo partita, allenamento dopo allenamento, David Peace canta l’ascesa del Liverpool Football Club e di Bill Shankly. Canta l’ossessione totalizzante di un uomo per il calcio, il suo desiderio di vittoria e il suo amore per la squadra e i suoi sostenitori. Giorno dopo giorno, notte dopo notte, David Peace canta il ritiro di Bill Shankly, i dubbi e i rimpianti di un uomo che vorrebbe ricominciare tutto da capo. Canta Shankly che si aggira per Liverpool come un re decaduto, riverito dai tifosi, ma osteggiato dallo stesso club che ha portato al trionfo.
Dopo Il maledetto United, David Peace torna al mondo del calcio e sbalordisce ancora una volta il lettore con la sua scrittura incisiva, in grado di trasformare le vicende individuali in narrazioni epiche e universali. Red or Dead non è solo il romanzo di un uomo, di una squadra e della loro città: è il racconto duro e commosso dell’epoca d’oro del calcio inglese e del suo inevitabile declino. La conferma di uno dei massimi autori contemporanei.

"IL PRESTON NORTH END PER ME" di Sergio Tagliabue (Urbone), 2014


La nascita di una passione, la crescita di un tifo, il tifo per una squadra di calcio, anzi, per una squadra di football britannico, il Preston North End FC, attraverso il racconto delle emozioni vissute nel personale “When Saturday Comes” dell’autore, dai pomeriggi solitari passati davanti al PC ad ascoltare le radiocronache delle partite della squadra del cuore, alle splendide esperienze vissute dal vivo nel leggendario Deepdale e durante il Gentry Day a Londra in compagnia dei tifosi, quelli veri, quelli che ci sono sempre, tra le note di “Can’t Help Falling in Love” e la follia per un gol all’87° minuto nella partita più importante, il derby contro il Blackpool FC.
Ma anche la storia dettagliata del Club, dalle sue origini, fino ai giorni nostri, attraverso il racconto, anche un po’ sognato ed immaginato, di quella splendida stagione, quella del 1888/89, quella degli Invincibili del Preston North End, passando dalla FA Cup del 1938 alla Leggenda di Sir Tom Finney.
E poi l’incontro con Will Hayhurst, giovane emergente della squadra attuale, un rapporto che va oltre il football, la sua storia, le sue speranze, e per finire un saluto a tutti i Northenders ed ai G.B.S., i Gigli Bianchi Supporters, il Fans Club Italiano Ufficiale del Preston North End.
Un libro per tutti gli appassionati di football, un libro per i tifosi, quelli che ancora sanno emozionarsi.

"MATT LE TISSIER, Una scelta di vita" di Christian La Fauci (Urbone), 2019


7 novembre 1986, Sheffield Wednesday - Southampton = 3-1, Le Tissier segna la sua prima rete in campionato con la maglia dei Saints. Il 7 novembre 2019, esce il primo libro in lingua italiana sulla sua vita, scritto da Christian La Fauci.

Quando un calciatore ha un talento fuori dal comune , in genere finisce per far parte di qualche grande squadra e legare il suo nome alla conquista di campionati e trofei . Tuttavia , raramente ne viene fuori qualcuno che pone in essere una scelta di vita piuttosto che di carriera , uno che antepone la propria serenità , il piacere di giocare ed un ambiente a sé congeniale ad una bacheca o un palmares che diventa l'ultimo dei suoi pensieri . Casi più unici che rari , ma ogni tanto qualcuno ci sta : qualcuno come Matthew Le Tissier.....

24 luglio 2024

"PREMIER LEAGUE La magia del calcio inglese" di Nicola Roggero (Rizzoli), 2019

Chiunque ami il calcio e vada ad assistere a una partita di Premier League in Inghilterra resta senza fiato. Perché lì il gioco più bello del mondo è ancor più bello: è il campionato più ricco, gli stadi sono i più spettacolari, le squadre sono al massimo livello. Ma non solo: perché quei luoghi ormai mitici - da Stamford Bridge a Wembley, da Old Trafford a Highbury - preservano una tradizione unica di vittorie e campioni, ma anche il segreto di un rapporto diretto con il pubblico che non esiste altrove. 
Per tutti gli appassionati italiani che da anni seguono il football britannico in tv (in passato sulla televisione svizzera e Tele+, oggi su Sky), Nicola Roggero racconta per la prima volta tutta l'epopea di questo fenomeno, dal lontano 1888 quando il gentiluomo William McGregor diede origine al primo campionato inglese per arrivare alla finale della Champions League 2019 in cui, sbaragliate le altre rivali del resto d'Europa, si sono fronteggiate Liverpool e Tottenham. È una cavalcata entusiasmante che passa dalle prodezze di Dixie Dean che negli anni Venti segnò 349 gol solo con la maglia dell'Everton alla tragedia del Manchester United nel '58 (una Superga inglese), dal dominio pluridecennale in patria e in Europa del Liverpool alla parentesi oscura degli hooligans. Il tutto per approdare alla fase attuale con il passaggio dalla Football alla Premier League nel 1992, gli anni di fatica e gloria di Alex Ferguson, e la carrellata dei massimi interpreti (anche italiani) del football contemporaneo: Beckham, Shearer, Drogba e poi Vialli, Mourinho, Conte, Ancelotti, Pep Guardiola… 
A dimostrazione che lo stile inglese è inimitabile. Perciò scoprirne le storie e i segreti è un modo per godere più appieno della magia del calcio.

"MAVERICKS & CULT HEROES del calcio Britannico" di Remo Gandolfi (Urbone), 2019

L’impossibilità di essere normali è un bene o un male? Come per molti aspetti della vita, dipende. Specialmente se il giudizio sulla normalità o sul suo contrario arrivano a posteriori, dopo molti anni, e in un contesto completamente diverso dal punto di vista mediatico. Remo Gandolfi va ad esplorare personaggi al limite, spesso oltre il limite, e sono i MAVERICKS cioé i cavalli pazzi, e quelli che anche senza aver fatto nulla di rivoluzionario sono diventati eroi popolari, calciatori il cui ricordo permane al di là del loro talento. EROI DI CULTO, sopravvissuti nel ricordo alla fine della loro carriera e in alcuni casi ingigantiti dal tempo oltre i loro meriti: ma quando si ha la passione per un calcio che non esiste più, inghiottito dalla globalizzazione tra le risate di scherno di molti verso chi non si vuole prestare al gioco, è cosa buona e giusta mantenere e incrementare la memoria di chi ha fatto parte di periodi irripetibili della storia del calcio inglese. La domanda che viene posta proprio alla fine del profilo di molte di queste storie è quella che ci poniamo noi: dove sarebbero arrivati questi “cavalli pazzi”se avessero avuto una testa diversa? Ma la risposta c’è: con una testa diversa non sarebbero stati maverick e dunque di loro non si parlerebbe tuttora con questa devozione, con questo rammarico e con questo affetto, anche quando sia addolorato per le occasioni perdute. La scelta dell’autore di introdurre quasi tutti i capitoli - evitando per sensibilità quelli in cui il giocatore sia deceduto o in condizioni non ideali, come Gary Speed o Stan Bowles - con un discorso in prima persona del relativo protagonista, un discorso verosimile e circostanziato, è una porta di ingresso al ritratto più dettagliato che segue e alla ricchezza di aneddoti che chiudono ogni ritratto, una serie di perle frutto di una ricerca e di una memoria eccezionali.

Memorizzateli e teneteveli stretti, per fare bella figura alla prossima cena, alla prossima giornata in spiaggia o al pub. Dopo, saprete chi ringraziare.


"CELTIC FOREVER - You’ll never walk alone" di Max Troiani & Luca Manes (BradipoLibri), 2009

Celtic Forever è una cavalcata tra la miriade di successi e i tanti personaggi che hanno fatto grande il club cattolico di Glasgow. Nato nel 1887 su intuizione di un prete, Fratello Walfrid, per finanziare la mensa dove i poveri di origine irlandese trovavano aiuto e cibo caldo. Dai primi Old Firm con i Rangers, ai Lisbon Lions che nel 1967 conquistarono una storica Coppa dei Campioni contro l’Inter di Herrera, fino ad arrivare ai giorni nostri, la splendida maglia a strisce bianco-verde del Celtic è divenuta un’icona, il simbolo di un’intera comunità, quella irlandese, sparsa per tutto il mondo. Una comunità che si riconosce in tutto e per tutto in un club ormai tra i più famosi del pianeta. Non a caso anche i supporter del Celtic al Parkhead hanno adottato come loro inno il celebre “You’ll never walk alone” di liverpuldiana memoria. Perché i Bhoys non cammineranno mai soli e non scorderanno mai le loro origini e la loro storia, che vale certamente la pena di essere raccontata.

...Il Celtic è stata la prima squadra britannica a conquistare la Coppa dei Campioni. Poi vennero gli inglesi, ma in principio furono i biancoverdi di Glasgow. Loro. Gli autori si lasciano guidare dalla passione senza precipitare nel pozzo dell’enfasi. Raccontano, spiegano, «spogliano». Dalla fondazione all’incoronazione. Gli anni bui, l’epoca d’oro, le ordalie dell’Old Firm, il romanzo di una squadra che, partendo dalla fiera ma angusta Scozia, ha fatto strage di cuori nel resto d’Europa…
Dalla prefazione di Roberto Beccantini
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Di squadre che rappresentano qualcosa di più di una semplice società calcistica ne è pieno il mondo. Identitarismi politici, religiosi, etnici, patriottici si mescolano di frequente con l’arte pedatoria. Una di queste squadre, forse l’esempio più radicale e radicato, è il Celtic Football Club. La squadra dei cattolici, irlandesi in prevalenza, di Glasgow. Una squadra che rappresenta tutto di quella comunità: la storia, le battaglie, la religione, l’identità più pura, la passione politica, l’espressione patriottica per l’Irlanda finalmente unita e libera. Ma anche la rivalità acerrima con i protestanti, che si riconoscono nell’arcirivale del Celtic, i Rangers. Il tutto è racchiuso in una citazione, riportata nel libro “Celtic forever”, in calce al capitolo 6: “I giocatori del Celtic devono capire che quando indossano questa maglietta non giocano per una squadra di calcio, giocano per una causa, per un’intera comunità”. Musica e parole di Tommy Burns, 352 partite in 14 anni con la maglia biancoverde.
A raccontarci la storia di questa mitica compagine, dalla fondazione voluta da un prete, Fratello Walfrid, alla Coppa dei Campioni contro l’Inter del 1967, dai primi Old Firm contro i Rangers ai successi del nuovo millenio, sono Luca Manes, habitué della letteratura calcistica d’oltremanica, e Max Troiani.
Il libro spiega perché il Celtic è una squadra unica. Unica anche nel suo più grande trionfo: la Coppa dei Campioni del 1967, quando 11 giocatori tutti provenienti dal vivaio biancoverde misero fine al ciclo della Grande Inter di Herrera. Si, avete capito bene: tutti provenienti dal vivaio biancoverde. Tutti nati e cresciuti a non più di 30 chilometri dal Parkhead, l’area dove è situato il Celtic Park. Caso unico, mai successo in tutta la storia della principale competizione europea. da www.opinione-pubblica.com

23 luglio 2024

"STADI o TEATRI" di Matthew Bazell (Eclettica), 2015

Il modello inglese e l'anima persa del calcio
Lo chiamavano 'the people's game', il gioco del popolo.
Lo è ancora? Matthew Bazell ci racconta la realtà inglese degli ultimi anni: tra prezzi esorbitanti, giocatori viziati, agenti superpagati, leggi assurde, partite ogni giorno ed orario, stadi ridotti a caserme senza personalità, lontani dalle comunità e con soli posti a sedere, steward prepotenti, ecc. Il business vince sul cuore, gli sponsor sui colori.
Tutto pare perdere identità e passione. I veri tifosi sono stati sostituiti da consumatori che aspettano solo di essere intrattenuti, in silenzio. Non tutto è perduto e l'autore spiega le iniziative di chi sta combattendo l'estrema commercializzazione del football, come le esperienze del F.C. United of Manchester o dell'Afc Wimbledon. In Italia da tempo si fa l'apologia del 'modello inglese' dal quale Bazell ci mette in guardia, affinché l'Italia si tuteli, salvando l'anima del calcio vero e popolare.

"CELTS" di Simone Galeotti (Urbone), 2014

Un piccolo affresco sulla storia del Celtic Football Club. Una serie di racconti che partono dalle mistiche vicende di San Patrizio, passando dall’immigrazione irlandese in Scozia fra stenti e miseria.
Poi l’arrivo di Fratello Walfrid, seguace marista che s’impegnò per la creazione di una quadra di calcio che potesse raccogliere fondi per il sostenantemento dei bambini più poveri. E quel club, fondato nel 1888, si rivelerà non solo fonte di aiuto e carità ma anche al tempo stesso specchio sportivo di una comunità, di una causa e di un popolo. Così la storia si dipanerà attraverso uomini e momenti che ne hanno segnato gli eventi. Celtic Park diventò cattedrale laica della squadra cattolica per eccellenza, e i “bhoys” si affermarono in patria duellando in un campionato infinito contro il riflesso opposto cittadino dei Rangers, e addirittura, nel 1967 saranno il primo sodalizio non latino a imporsi nella Coppa dei Campioni.
Prima ancora degli inglesi che bruceranno d’invidia. Il mazzo di carte pieno di figure in divisa “Hoops” è enorme, e troppo difficile da stendere tutte sul tavolo. Da Walfrid ai fratelli Maley, all’impareggiabile McGrory, all’iconico Jock Stein e i suoi undici leoni di Lisbona, allo sfortunato Doyle, al granitico McGrain, a Tommy Burns, a McStay, a Henrik Larsson e molti altri. Suggestioni e scampoli di poesia fra goal e orgoglio."
Hail Hail!!

"FUCK YOU, I'M MILLWALL" di Federico Farcomeni (Fan's Shop), 2019

No One Likes Us, We Don't Care...
È il motto degli hooligans del Millwall...già, ma quali hooligans? F-Troop? Bushwackers? Treatment? No, molto di più, anche perché tutto si confonde nell'anonimato di quel blocco unico e compatto che se ne frega delle gerarchie piramidali, chiamato Millwall Football Club. "F**k you, I'm Millwal!l" è il grido di guerra di chi è cresciuto in curva ma è anche un libro che si prefissa l'ambizione di guidarvi nel percorso della "piccola più grande del mondo", che ha abbracciato i difficili quartieri di Londra Sud-Est sin dalle origini, e tenta di spiegare l'ascendente che questo club ha avuto nel corso degli anni sulla tifoseria, la squadra e la società, componenti legate, per quanto provino a districarsi, in modo inscindibile. Storia, scontri, tradizione e fascino di un club mitico, punto di riferimento per le generazioni ultras di tutto il mondo. Per la prima volta in italiano, un libro originale edito da Fan's Editions che approfondisce gli aspetti più oscuri del Millwall, andando al di là dei pregiudizi e provando ad arrivare alle radici di un fenomeno inafferrabile. Seguiteci nella fossa...

"FOOTBALL HOOLIGANISM, Calcio e violenza operaia" di John Clarke (DeriveApprodi), 2019

John Clarke – coniugando a una ricostruzione storica un’acuta osservazione dello stile di vita della classe operaia – in questo libro racconta il gioco del calcio e il problema della violenza negli stadi. Attraversando periodi differenti, Clarke descrive i princìpi di questo sport e i suoi interpreti sociali, suggerendo la tesi della violenza come pretesto per un crescente numero di gruppi di giovani (soprattutto Skinhead, ammiratori delle passioni della classe operaia bianca) intorno a una particolare concezione della mascolinità. Essi riaffermano in questa direzione i valori di una classe e il senso di territorialità in una logica tutta operaia di «presa» simbolica di uno spazio (come lo street corner, o la piazza del quartiere). Nel secondo dopoguerra il gioco del calcio rappresenta per i figli della working class britannica il pretesto per l’esplosione di un sentimento di frustrazione e di un generale malcontento nei confronti della società. Il football hooliganism si afferma così in nome di una volontà di esprimere un rifiuto all’imposizione di un modello-calcio che si sposta coattivamente verso la professionalizzazione, l’imborghesimento e la spettacolarizzazione.

Il volume è arricchito dalla prefazione di Andrea Ferreri e da una sezione sulle culture giovanili, il calcio e l’hooliganismo.

John Clarke è tra i primi a occuparsi delle radici dell’hooliganismo in Gran Bretagna negli anni Settanta. Attualmente è visiting professor al Dipartimento di Sociologia e Antropologia sociale alla Central European University e professore emerito alla Facoltà di Arte e Scienze sociali alla Open University. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo Doing the Dirty Work: The Challenges of Conjunctural Analysis, in Henriques, Julian, Morley, David and Goblot, Vana (eds.) Stuart Hall: Conversations, Projects and Legacies (Goldsmiths Press 2018); (with Newman) The instabilities of expertise: remaking knowledge, power and politics in unsettled times (Innovation: The European Journal of Social Science Research, 2017).

"LONDON STADIUMS TOUR" di Gianfranco Drogant (Bradipolibri), 2019

Fantastico pensare che solo nella Premier League, un quarto delle squadre partecipanti siano della capitale inglese e che nelle categorie inferiori ci siano così tanti altri club (e stadi!). In questo libro l’autore ne ha individuati 79. 
Tanti sono gli stadi, tanto le modifiche e migliorie prodotte negli anni: lo “Stamford Bridge” negli anni Ottanta aveva le tribune recintate con il filo spinato a causa degli hooligan del Chelsea mentre oggi non ha barriere tra tifosi e terreno di gioco; il “The Valley”, abbandonato con l’erba incolta e i tifosi che per amore del Charlton hanno ripulito la loro seconda casa facendo rinascere il Club; “Highbury”, demolito per costruirne uno moderno con i tifosi dell’Arsenal in lacrime per la perdita di un affetto profondo. Tanto per citarne alcuni.
Per queste emozioni, per questi valori, per la mentalità… oltremanica, la passione per gli stadi del gioco più bello del mondo, sarà sempre condivisa da migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo. Fine amore mai.

22 luglio 2024

"PAOLO DI CANIO. L'autobiografia" di Paolo Di Canio & Gabriele Marcotti (Libreria dello Sport), 2005

Paolo Di Canio è senza dubbio un giocatore che è riuscito a farsi notare per il talento calcistico di cui è capace ma anche per i lazzi e i frizzi di un carattere forte che a volte non è riuscito a trattenere. Ambivalente, Di Canio, infatti, si era costruito una cattiva fama, quella da giocatore che "brutalizza" gli arbitri (prese undici giornate di squalifica per avere strattonato un malcapitato arbitro) arrivando poi a conseguire, dopo due anni di purgatorio, il Premio Fair Play della Fifa. Nel libro insomma trovate, in perfetto stile inglese, le "esternazioni", i commenti ed i giudizi del poliedrico giocatore.
Giudicatelo voi : "Dottor Jeckyll" o "Mister Hide"?

BRITISH CORNER di Simone Galeotti (Urbone), 2015


Dopo Tea Time, ecco il suo seguito. Nuove storie, sul calcio britannico, ripescando ogni tanto qualche racconto dal precedente lavoro per alimentare un ideale filo conduttore, che cerca non solo di annaffiare l’ humus affiorante di un football importante e famoso, ma che penetra ancora più in profondità portando alla luce molti club minori, quasi sconosciuti, mostrando le loro parabole, e magari i loro brevi lampi di gloria. Ma, se pensate che si parli solo di un pallone che rotola su un campo verde, vi sbagliate. 
Le squadre di “British Corner” mischiano sapientemente goal e storia, vita sociale e vecchie leggende, perché in Gran Bretagna tutto profuma di calcio, e tutto riconduce al calcio.

"I LEONI DI LISBONA - Quando il Celtic vinse la Coppa dei Campioni" di Giorgio Ciriachi (Urbone), 2012

Ci sono favole che, qualche volta, accadono anche nella realtà: sia nella vita di tutti i giorni, sia nel mondo del calcio.
Immaginate, solo per un momento, di tornare indietro sul finire degli anni sessanta, di recarvi in una città della Scozia, di andare in un grande stadio e di poter assistere alle vicende incredibili di una squadra che in poco tempo diventerà leggendaria.
Immaginate di veder scendere sul terreno di gioco, tra tanti tifosi stipati sulle gradinate come fossero sardine, una formazione, con una favolosa casacca a righe orizzontali bianche e verdi, composta nella sua quasi totalità da calciatori nati proprio nella città dove questa squadra ha la sua sede sociale, una compagine creata con pochi soldi, ma con passione e cura del particolare.
Immaginate questa formazione che, solo pochi anni prima, sembrava essere giunta, inesorabilmente, al capolinea ed ora, grazie al suo nuovo tecnico, capace in pochissimo tempo di plasmare calciatori stanchi e demotivati, vincere partite su partite.
Immaginate questa formazione conquistare prima la Coppa di Scozia, poi il campionato ed arrivare a giocare la prestigiosa Coppa dei Campioni, trofeo che nessuna formazione anglosassone era mai riuscita a conquistare prima.
Immaginate, questi calciatori scendere in campo ed affrontare, almeno sulla carta, squadre che partono sempre con il favore del pronostico, per poi batterle inesorabilmente.
Immaginate questi stessi calciatori che, partita dopo partita, diventano consapevoli di poter lottare e vincere contro le migliori formazioni del panorama calcistico europeo.
Immaginate quei calciatori, arrivare alla finale del torneo calcistico più prestigioso del vecchio continente, sapendo di dovere affrontare la grande Inter di Herrera: squadra, all’apparenza, imbattibile.
Immaginate, ancora, quei calciatori passare in svantaggio dopo pochi minuti, pensare che, forse, tutto è compromesso….che, forse,il miracolo non avverrà, che i tanti tifosi festanti, accorsi in un caldo giorno di maggio a Lisbona, torneranno a casa sconfitti.
Ma non potete neppure immaginare cosa fece una grande squadra chiamata Celtic Glasgow allenata da Stein…
No non potete immaginarlo !

"SOGNI E REALTA'. Un viaggio nella FA Cup e nel cuore del calcio inglese" di Stefano Faccendini (Ultrà Sport), 2018

Nel panorama calcistico mondiale, la FA Cup è indubbiamente il torneo a eliminazione diretta più affascinante, e rappresenta una tradizione impossibile da replicare. A molti appare come un residuo del passato, un curioso anacronismo che si affianca ogni anno allo spettacolo sfavillante della Premier League. Ma c'è una FA Cup che inizia ad agosto e finisce a gennaio e una che inizia a gennaio e finisce a maggio. Qualsiasi squadra ai nastri di partenza del turno extra preliminare è solo a tredici partite da Wembley. Basta vincerle tutte. Forse non sarebbe possibile nemmeno in un romanzo, ma a nessuno è proibito sognare, anche solo per una notte, anche solo per novanta minuti. 
Per farci vivere da vicino questi sogni, Stefano Faccendini ha seguito, partita dopo partita, l'edizione dell'FA Cup 2017-18.
Ne è uscito un libro di viaggio, un viaggio al centro del calcio inglese. Un libro che ci racconta di impianti sportivi persi nel nulla, di tifosi incredibilmente appassionati, di partite fra calciatori che sembrano appartenere a universi distanti anni luce, ma che per un pomeriggio si sfidano alla pari, e ogni tanto capita che non vinca il migliore.
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